Intreccio di meraviglie
Città di frontiera, cerniera tra il mondo germanico e quello mediterraneo, Trento per vocazione e collocazione geografica è sempre stato luogo di transito e punto d’incontro tra lingue e culture diverse. Protetta dalle montagne ma allo stesso tempo con lo sguardo aperto sul mondo, la città che ospiterà la 91ª Adunata nazionale ha visto passare tra le sue vie e i suoi palazzi tanti personaggi illustri. Il poeta tedesco Wolfgang Goethe, nel suo celebre “Viaggio in Italia”, amava descrivere così il cuore delle Alpi tridentine “Là dove il sole è caldo e si ricomincia a credere nel buon Dio”. Mentre il collega Heinrich Heine la definiva “la città che divide l’Italia dalla Germania, ma che ci guarda con occhi italiani”.
L’esempio di Battisti
Gli alpini della nostra bella Italia, chi in un modo e chi in un altro, stanno commemorando il centenario della Grande Guerra, tragico scontro tra l’Impero austro ungarico e l’Esercito italiano, in lotta per la propria libertà e per stabilire i confini di Stato. Più volte ho letto sul nostro mensile L’Alpino le imprese eroiche di vari alpini tra i quali Cesare Battisti. Quando ero ragazzino, la mia mamma friulana (Carnica) nata nel 1907, mi ha parlato di Cesare Battisti e mi ha insegnato il giuramento pronunciato sul patibolo il giorno della sua impiccagione.
Sottrarre all’oblio
Basovizza sabato 10 febbraio, Giorno del Ricordo dell’esodo giuliano-dalmata e delle vittime delle foibe, accoglie gli alpini con una radiosa giornata di sole. Il cielo è terso, ma fa freddo e soffia una bora moderata con alcune raffiche che scompigliano bandiere, vessilli, gagliardetti e le penne sui nostri cappelli. Io guardo con soddisfazione questa moltitudine che arriva e si sistema nelle zone assegnate sotto la guida dei nostri volontari di Protezione Civile. Avevo sperato di arrivare a 500 presenze come l’anno scorso, ma questa volta il risultato supera ogni più rosea previsione.
Servizio obbligatorio
Poter conoscere realtà sociali diverse dalla propria, condividere le fatiche per un risultato comune, capire che la propria libertà deve considerare quella altrui; aver consapevolezza che oltre l’io e l’altro c’è un terzo soggetto che si chiama Stato, che è espressione di una comunità e che riconosce dei diritti ma richiede dei doveri. Era questa l’aria che molti giovani respiravano a pieni polmoni durante il servizio obbligatorio, prima della sua sospensione, prima che fossero lasciati “finalmente” liberi di autodeterminarsi civicamente. In quel periodo, che alcuni con troppa superficialità chiamano “un anno buttato”, chi si affacciava alla maggiore età poteva beneficiare di un periodo formativo addizionale rispetto a quello affidato alla famiglia e alla scuola.
Che giornata a Pragelato
La Sezione di Pinerolo e le montagne olimpiche della Val Chisone, in provincia di Torino, hanno ospitato l’83ª edizione del campionato nazionale di sci di fondo, che si è tenuto sulla pista di Pragelato, in località Plan, lungo il tracciato che ha ospitato le gare di sci nordico durante le olimpiadi invernali di Torino 2006. Era la prima volta che la Sezione di Pinerolo organizzava un campionato nazionale e l’entusiasmo da parte di tutti non è mancato. La manifestazione ha avuto inizio nel pomeriggio del sabato con l’ammassamento, 32 i vessilli e 68 i gagliardetti.
Lo sguardo del reduce
Anzitutto mi debbo complimentare per la pazienza che dimostri in alcune delle tue risposte; inoltre, per tranquillizzare il Presidente della Sezione di Domodossola, premetto che questa mia è frutto del mio pensiero e il direttivo della mia Sezione non c’entra, quindi mi sento libero di esprimermi e implicitamente autorizzato a farlo. Scrivo perché mi ha colpito l’espressione del reduce Angelo Viviani sulla copertina dell’ultimo numero de L’Alpino.
BOLOGNESE ROMAGNOLA – Sfilare per non dimenticare
Appuntamento in piazza Minghetti a Bologna per festeggiare il 95º di fondazione della Sezione Bolognese Romagnola. La cerimonia è iniziata con l’entrata del vessillo nello schieramento al passo del Trentatré e l’alzabandiera con l’Inno di Mameli.
Grazie Generale
“Morto un Papa se ne fa un altro”, si usa dire ma non sempre è così; nel nostro intimo “io” ogni persona trova un suo posto ed alcuni… più in alto! Sono appena tornato dalla cerimonia del cambio del comandante delle Truppe Alpine. Non è la prima. Abitando a Bolzano e facendo parte dell’omonima Sezione, di comandanti ne ho conosciuti diversi: ottimi e amichevoli rapporti ma sempre con quella sottile linea di distacco data dalla posizione, dal grado, dall’essere militari! Federico Bonato, e non me ne voglia se lo indico così senza il titolo militare, prima di essere un generale, prima di essere il Comandante delle Truppe Alpine, era ed è un uomo di grande cordialità e disponibilità.
Il portale del volontario
«L’innovazione passa anche attraverso il volontario, portatore di diritti digitali, dove ognuno può consultare la propria scheda anagrafica e comunicare le variazioni alle segreterie delle Sezioni per un veloce allineamento fondamentale per le attività di Pc. Il portale del volontario è fruibile all’indirizzo www.anapc.it e la richiesta delle credenziali avvengono in completa autonomia».
Il telegiornale che unisce
Finalmente in Tv, sugli ipad e su smartphone c’è la voce degli alpini. Sono il Capogruppo di Leonessa, Sezione di Roma, e due volte a settimana vado a cercare, come tanti alpini, il nostro telegiornale che mi fa entrare nel vivo dell’Ana rendendomi partecipe di quanto essa instancabilmente realizza giorno per giorno.
L’impegno continua
È ormai pronto il palinsesto delle esercitazioni dei quattro Raggruppamento che, nel corso del 2018, vedranno impegnati i volontari della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini. Come sempre, un programma intenso che andrà a coinvolgere tutte le specialità della nostra Pc. Aprirà il calendario delle esercitazioni il 3º Raggruppamento, con l’“Esercitazione triveneta del centenario”, in programma a Vittorio Veneto dal 13 al 15 aprile.
Non è questione di firma
Ho letto la tua risposta su L’Alpino di febbraio “L’autorizzazione a pubblicare” e ti ringrazio delle delucidazioni come sempre ben chiare e che condivido al 99%, ecco il perché: tutti gli alpini giustamente possono scrivere al direttore, è un diritto, nulla da eccepire, ma l’aggiunta del rafforzativo Gruppo o Sezione nella firma delle lettere involontariamente coinvolge i Gruppi e le Sezioni in situazioni che a volte non riescono a giustificare davanti alle rimostranze dei loro soci in merito alla pubblicazione.