7º raduno del Gemona
Il 7º raduno del battaglione alpini Gemona, organizzato dalla Sezione di Gemona e dall’associazione “Mai Daur”, si terrà a Venzone, Tarvisio e Gemona del Friuli il 14 e 15 aprile. Tra le numerose iniziative verrà ricordato il periodo trascorso dalla 72ª compagnia alpini nella caserma di Gemona in via XX Settembre, distrutta dal terremoto del 1976.
COLICO – In raccoglimento per Nikolajewka
Dal 1946 Colico celebra il ricordo della battaglia di Nikolajewka con una cerimonia sempre molto partecipata, sia dalle penne nere che dalle autorità civili e militari. È un momento di riflessione su un lascito storico che riguarda tutti. Così è stato anche per il 75º anniversario celebrato, come consuetudine, nella prima domenica di febbraio in una cornice di montagne innevate.
ABRUZZI – Paganica ricorda Francesco Rossi
Al centro parrocchiale San Giustino di Paganica si è svolto il convegno storico - con annessa presentazione di un libro sulla Prima Guerra Mondiale - sulla figura della Medaglia d’Oro al Valor Militare col. Francesco Rossi, nato a Paganica, a cui sono intitolate due caserme alpine.
VERCELLI – Cittadini onorari
È stata una giornata piena di emozioni, quella vissuta a Vercelli in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria all’Ana e, nel pomeriggio, dell’assegnazione del premio “Alpin d’la Bassa”, giunto alla sesta edizione. «Sempre davanti nell’aiutare chi è in difficoltà, i primi a correre per dare una mano, a prestarsi gratuitamente per qualsiasi genere di aiuti sociali, a dire presente in caso di necessità impellenti - con queste parola il sindaco, Maura Forte, ha iniziato il suo indirizzo di saluto agli alpini - rappresentate un modo di essere, uno stile di vita, contraddistinto dal senso di fratellanza, dal rigore morale, dalla lealtà e dalla gioia di vivere nello spirito della solidarietà e dell’altruismo».
Adesso tocca a noi
Tra tanti eroi alpini la Chiesa ora annovera un altro Beato. È avvenuto a Vigevano, in mezzo alle risaie della Lomellina, tra Milano culla dell’Ana, Borgolavezzaro dove Cesare Ricotti Magnani volle gli “Alpini” e ad una manciata di chilometri da Gravellona dove l’Ana ha costruito una casa domotica per i reduci alpini inabili, ora affidata a Luca Barisonzi. Gli alpini sono ovunque, dove ci sia tenacia o operosità. Lo vediamo arrivando in questa terra dove l’acqua riaffiora dalla falda freatica del Monte Rosa e da invadente e ostile, gestita e incanalata è resa amica e risorsa in un reticolato di risaie e canali. Ma Teresio Olivelli è nato a Bellagio, dove la sua famiglia di Zeme Lomellina si era trasferita per lavoro, sino a quando tornò in Lomellina, a Mortara.
VALSESIANA – Alunni e alpini insieme
Grande soddisfazione per la Sezione Valsesiana che ha voluto premiare con un riconoscimento tangibile (un assegno) e uno morale (una pergamena) l’Istituto che ha svolto la ricerca risultata la migliore tra quelle presentate dalle scuole sul territorio. Il premio per il concorso “Il Milite… non più ignoto” è andato al “Giovanni XXIII” di Grignasco per il lavoro di ricerca svolto dalle due classi terze coordinato con passione, pazienza e competenza dalla prof. Daniela Savoini.
In attesa del nuovo Governo
Quando leggerete queste righe non so prevedere se sarà in corso la formazione di un nuovo Governo o l’inizio di una nuova campagna elettorale. Per ora non ci resta che sperarlo, perché solo Dio sa quanto avremmo bisogno d’essere governati. Ma non a tutti i costi. Governati bene, da uomini e donne competenti, come merita la gente di questo Paese. La competenza prima di tutto, seguita dall’onestà, perché di onesti incompetenti non sappiamo che farne. Fanno più danno dei ladri.
Nel ricordo di Selenyj Jar
Sono arrivati in 15mila. Gli alpini provenienti dall’Abruzzo e da tante Regioni italiane si sono raccolti ancora una volta ai piedi del Gran Sasso d’Italia per il 26º raduno regionale della Sezione Abruzzi che si è tenuto domenica 18 febbraio presso il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, a Isola del Gran Sasso, in ricordo dei Caduti di Selenyj Jar, nella Campagna di Russia del 1942. All’apertura della tre giorni, in prima fila ad ascoltare i due cori alpini “Stella del Gran Sasso” di Isola e di Piovene Rocchette (Vicenza) c’era, visibilmente commosso, il novantacinquenne abruzzese Valentino Di Franco, reduce del fronte russo.
Trento, cosa vedere
Ogni piazza, ogni via e angolo del centro storico nascondono un nome o una storia da raccontare. Destinazione turistica e culturale di confine, nel corso della sua millenaria evoluzione Trento ha saputo attrarre elementi di tradizioni tra loro molto diverse, provenienti dal Nord e dal Sud Europa. Incastonata nel cuore delle Dolomiti, questa città alpina pullula di storia e cultura. Centro politico, religioso e monumentale della città è piazza del Duomo, su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le Case Cazuffi-Rella.
Raglio d’asino non sale in cielo
Come tutti in questo periodo mi sto attivando per organizzare al meglio per il mio Gruppo, la prossima Adunata di Trento. Ovviamente mi avvalgo di internet per cercare eventuali aggiornamenti che possano essere utili. Navigando fra i vari siti che trattano questo argomento, per mia sfortuna mi sono imbattuto in questo link “No all’Adunata degli alpini a Trento” e per curiosità sono entrato.
CARNICA – Viva i veci!
In occasione del 33º raduno della Sezione Carnica sono stati premiati gli ultra ottantenni del Gruppo di Paularo. Ai veci è stata consegnata una targa ricordo. Sono Luigi Dereani, classe 1923, Antonino Poiazzi, classe 1937, Giuseppe Lorenzi, classe 1932, Fiorello Di Gleria, classe 1925, Diomiro Pellizotti, classe 1936, Antonio Nascimbeni, classe 1923, Sauro Screm, classe 1930 e Livio Della Schiava, classe 1935. Bravi veci e avanti così!
Contro le fake news
Sono un tesserato e leggo volentieri gli articoli che rievocano le guerre combattute dagli alpini con i loro immani sacrifici. Ritengo giusto e doveroso il perenne ricordo e un ringraziamento va fatto al giornale L’Alpino. Ho letto e riletto l’editoriale, “Il pericolo delle notizie false”: lo scritto onora il giornale e tutti gli alpini che hanno sacrificato la loro vita o che hanno subito mutilazioni nel credo di una Italia migliore. La politica oggi fa rivoltare nelle tombe gli alpini perché hanno fatto della politica una prostituzione ed una spelonca di ladri e truffatori.