L'ignoranza che nuoce
Durante una escursione in montagna mi sono trovata in contatto con alcuni esponenti della vostra Associazione legati alla Protezione Civile. Nel bel mezzo di una discussione sull’immigrazione nel nostro Paese, una signora, che indossava la divisa della sezione di Monza e si vantava di essere degna portatrice della penna nera, si è esposta in modo chiaramente razzista, arrivando allo squallore di frasi come: «Negri di m…» e «Li ucciderei tutti», ripetute più volte e con viva convinzione.
Camminare insieme
Il 15 maggio 1916 iniziava sul fronte trentino l’offensiva austriaca, nota come “Strafexpedition”, che dalle basi di partenza della Val Lagarina doveva portare l’11ª armata austriaca allo sfondamento delle linee italiane fra la Val Brenta e la Vallarsa e la 3ª armata allo sfruttamento del successo, dilagando nella pianura veneta fino al raggiungimento del mare Adriatico.
Sapore alpino
«Mamma, ma gli alpini sono importanti?», chiede il piccolo Francesco, indicando quelli della “Veja”, in sfilata ad Omegna tra due ali di folla festante. Sono state tante le manine che hanno applaudito, alcune erano addirittura dipinte bianche, rosse e verdi su di un grande striscione appeso alla cancellata: “I bambini della scuola Fossalone salutano gli alpini”, c’era scritto. Altre, alzate al cielo in segno di vittoria, sono state quelle dei bambini che hanno camminato cinque ore in montagna, da Roccapietra, con le penne nere della sezione Valsesiana, capitanate da Valter Stragiotti.
In ricordo di Urriani
A cinquant’anni di distanza dalla tragedia del Vajont, vorrei ricordare come si sono svolti i fatti ai familiari del geniere Giovanni Urriani e a tutti coloro che quella notte hanno perso parenti e amici. Poco prima della mezzanotte del 9 ottobre, nella caserma Fantuzzi di Belluno, suona l’allarme e l’ufficiale di picchetto irrompe nelle camerate della compagnia genio Pionieri intimando a tutti i militari di adunarsi nel più breve tempo possibile, in tenuta tattica, davanti al magazzino.
Le tappe di Ta pum
Trento. Il vicolo stretto si snoda tra le ombre di un vecchio edificio, alle spalle di piazza Grande. Al civico 1 c’è la sede locale dell’Associazione Nazionale Alpini. Una scala in pietra conduce all’ultimo piano dove è in corso una breve presentazione del progetto Ta pum. Walter Pilo, artigliere alpino a vent’anni, oggi affermato imprenditore, racconta di questa idea nata molti anni fa. «Mio nonno materno era kajserjager durante la Grande Guerra, quello paterno arruolato nell’Esercito italiano come granatiere di Sardegna.
L’idea delle Truppe alpine
Lo ammetto, sono di parte, però mi sono convinto che la prima idea sulla validità della costituzione di truppe alpine sia nata nel 1848 in valle d’Intelvi, dove affondano le mie radici familiari. In quel periodo aveva trovato rifugio a Lugano, in Svizzera, ai piedi della valle d’Intelvi italiana, ma governata dagli austriaci, Giuseppe Mazzini.
Soldato semplice
Saranno numerosissime le iniziative legate al centenario della Grande Guerra che coinvolgeranno il nostro Paese nei prossimi quattro anni. A un secolo di distanza alcune regioni, penso al Trentino Alto Adige e al Friuli Venezia Giulia allora parte dell’impero austro-ungarico, hanno già dato avvio a una serie di appuntamenti nel segno della memoria. Altri seguiranno con l’avvento del prossimo anno. Così sarà per il film di Paolo Cevoli, “Soldato semplice” girato nella magnifica terra, la Valtellina, eccezion fatta per preludio ed epilogo che avranno come protagonista l’immagine conosciuta in tutto il mondo, dei tre picchi rocciosi che affiorano dal blu: i faraglioni di Capri.
Fango e gloria
Le città sono in fermento. I soldati si muovono faticosamente per le strade fangose scansando gli animali da soma e i carri stracolmi di vettovagliamenti. In periferia una lunga colonna di alpini e muli è affiancata dagli autocarri diretti frettolosamente al fronte. È la Grande Guerra che incombe, raccontata dal docufilm di Leonardo Tiberi “Fango e gloria”, in proiezione in queste settimane nelle sale. Il film è stato realizzato sul progetto dell’Istituto Luce - che quest’anno celebra i suoi 90 anni - e da Baires, con il sostegno della Regione Veneto, del Banco di Desio e il patrocinio del ministero della Difesa.
MODENA – Fanano abbraccia gli alpini
Fanano ha ospitato l’adunata sezionale di Modena: una due giorni di festa organizzata con la collaborazione dell’Amministrazione comunale e del sindaco Lorenzo Lugli. Ad aprile, in vista dell’evento, gli alpini hanno incontrato i ragazzi delle scuole primaria e secondaria di Fanano, Sestola e Montecreto-Acquaria per raccontar loro la storia delle penne nere.
No ai politici
Approvo quello che è stato scritto da Perforato nel numero di giugno e da Moglia, nel numero di luglio, nelle pagine delle “Lettere al direttore”: no ai politici attorno al Labaro dell’ANA.
UDINE – Alpini in rock
Quale legame c’è tra gli alpini e la musica rock? Apparentemente nessuno, ma se il rock serve ad aiutare gli altri, incarna perfettamente lo spirito alpino. Questo è il pensiero del gruppo di Udine Sud che da tre anni organizza una kermesse musicale, animando il tranquillo quartiere Baldasseria. Nel 2014 la beneficiaria dei proventi raccolti è stata l’Associazione “Luca” onlus che offre sostegno economico, psicologico e logistico alle famiglie con bambini malati di tumore.
Il Papa in copertina
Bella la foto in copertina del nostro caro giornale. C’è il Papa sorridente, c’è il cappello alpineggiante, quello adatto per il carnevale, ma non è ritratto il cervello del proprietario del cappello, del fotografo e di chi ha pensato di mettere la foto in copertina. Tre cervelli in sintonia. Bella l’idea del batuffolo pronto a testimoniare il dileggio, ma utile in casi di emergenza. Ad esempio nel caso di un attacco di emorroidi.