RACCONTI ALPINI
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L’autore, sottotenente della brigata Julia, della sua vita alpina ricorda con nostalgia soprattutto i mesi in cui è stato “il sergenti dei muli”. In questo libro ha raccolto racconti spesso divertenti di vita militare, storie di montagna, di amori felici e infelici, di attese, il tutto nel quadro dei monti e dei ghiacciai. C’è nella narrazione una vena poetica e il rimpianto per qualcosa che rischia di scomparire per sempre, come i ghiacciai perenni con le loro storie e leggende. |
TESTIMONIANZE DALL’ALTO VICENTINO AL DON
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Quest’opera, nata per ricordare il 70° della Campagna di Russia, è una raccolta di testimonianze - più di 30 - di amici e familiari che hanno voluto ricordare i loro cari, alcuni tornati a baita, i più dispersi: ogni racconto, breve e di facile lettura, è corredato da bellissime fotografie. Tutta la seconda parte è declinata al femminile, mogli, madri, sorelle, donne dolenti e dignitose. L’ultimo contributo di Giandomenico Cortese parla dei giovani di ieri e di oggi e si conclude con una parola: speranza. |
UN EROE TRIESTINO
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Tra il 1914 e il 1918, migliaia di volontari rischiarono la prigione e la forca per combattere una guerra che ritenevano “giusta”: schiere di italiani che, dalle terre cosiddette irredente, Trentino, Venezia Giulia, Dalmazia, passarono il confine per combattere, sotto la bandiera italiana, contro l’impero austro-ungarico. Uno di loro, Fabio Carniel, si diede volontariamente la morte il 14 maggio 1917 sul monte San Gabriele, per non cadere vivo nelle mani degli austriaci. Ricordandolo attraverso le pagine del suo diario, ricordiamo anche quelle migliaia di italiani che combatterono e morirono, come disse Paolo Caccia Dominioni “senza chiedere mancia”. |
LA VIA DEL LUPO
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Quella del Canis Lupus Italicus – così è chiamata la sottospecie di lupi che dalla notte dei tempi popola le nostre montagne – è una storia avvincente, emblematica che ci fa riflettere non solo sulla condizione degli animali selvatici ma soprattutto su come è cambiata la società italiana negli ultimi anni. Quasi del tutto scomparso intorno agli anni Settanta, il lupo era rimasto con pochi branchi in una sorta di roccaforte sui monti Sibillini. Poi, con l’inselvatichimento delle montagne in seguito al fenomeno dello spopolamento, il lupo ha trovato le condizioni per crescere di numero e rioccupare i luoghi dove un tempo viveva. |
MEMORIE DI UN CAPORAL MAGGIORE
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Il dettagliato diario della vita militare di Giulio Parizia, alpino del btg. Dronero. Partendo dal 1937 racconta le vicende vissute nel periodo di ferma obbligatoria, poi sul fronte occidentale, nella Campagna di Grecia e in quella di Russia, da cui tornerà ferito. Dalla sua narrazione si coglie come viveva in quel drammatico periodo la gente ‘normale’ e di come la guerra fosse da molti affrontata con la rassegnazione di chi non può ribellarsi. |
L’ESODO DI ISTRIANI FIUMANI E DALMATI NEL SECONDO DOPOGUERRA
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Queste testimonianze vanno lette come si legge un racconto, uno spaccato di storia monzese attraverso la viva voce dei suoi protagonisti, un inno alla memoria per meglio capire ciò che spesso sta dietro la retorica e la ricostruzione storica di maniera. Un libro per capire e ricordare affinché il grande esodo e la tragedia delle foibe diventino parte della memoria storica condivisa del nostro Paese. |
SETTANT’ANNI DA QUELL’ODISSEA
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Gli autori hanno raccolto tante storie di guerra vissute da abitanti della loro terra: la montagna veronese e quella vicentina, comprese quelle dei loro padri Celestino Gaiga e Augusto Pagani. Le testimonianze sono scritte in modo semplice e accompagnate dal racconto di un viaggio in Russia compiuto nell’estate 2012 lungo l'itinerario della Ritirata. Don Gioacchino insieme al suo amico Mario ha riportato alla luce vicende umane la cui conoscenza è vitale per la maturazione delle future generazioni. |
“Toccando il cielo”, con Luca Barisonzi
Sarà un’impresa unica nel suo genere. È quella a cui si sta preparando Luca Barisonzi - l’alpino dell’8° reggimento, ferito in Afghanistan nel 2010 e costretto su una sedia a rotelle - che il 26 e 27 luglio salirà sul Monte Rosa, raggiungendo i 4.554 metri della Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa. “Toccando il cielo”, questo il nome dell’iniziativa, sarà possibile grazie ad una squadra guidata dall’alpinista Luca Colli e ad una speciale carrozzina elettrica cingolata, fornita da un’azienda statunitense, adatta ad essere utilizzata su neve e ghiaccio.
Un anno intenso
L’annuale assemblea dei Delegati si è svolta domenica 25 maggio al teatro Dal Verme di Milano. Il saluto alla Bandiera ha aperto ufficialmente i lavori. A un anno dalla sua elezione, il presidente nazionale Sebastiano Favero ha esposto quanto fatto dall’Associazione durante questi mesi, ricchi di impegni e iniziative. Ospite illustre, il comandante delle Truppe alpine generale Alberto Primicerj che non ha voluto mancare a questo importante appuntamento associativo portando il suo saluto, quello degli alpini in servizio e soffermandosi quindi sulle attività, presenti e future, legate ai reparti.
Pellegrinaggio all’Ortigara: 12 e 13 luglio
Il 12 e 13 luglio gli alpini si recheranno in pellegrinaggio all’Ortigara, luogo che nel giugno 1917 fu teatro di aspri scontri con l’esercito austro-ungarico e in cui l’Associazione Nazionale Alpini scelse di tenere la sua prima Adunata nel 1920. La manifestazione ha carattere nazionale ed è organizzata dalle sezioni di Asiago, Marostica e Verona.
Un Adamello dedicato al “Papa montanaro”
Il 26 e 27 luglio l’Associazione Nazionale Alpini, in collaborazione con le sezioni di Trento e Vallecamonica, organizza il 51° pellegrinaggio in Adamello, dedicato a Giovanni Paolo II, Papa Santo.
Raduno al Contrin il 29 giugno
Il 31° Raduno al rifugio Contrin, organizzato dalla sezione di Trento, è in programma per il 29 giugno: inizio alle ore 11,15 con l’alzabandiera e l’onore ai Caduti al cippo del capitano Andreoletti.


















