Visita all’U.S. Air Force
“Dobbiamo infondere lo stesso spirito e l’esperienza che hanno gli alpini ai nostri riservisti, perché sono un esempio positivo che intendiamo trasmettere alle nostre associazioni d’arma”. Con queste parole il comandante statunitense gen. Jon Norman si è congedato dai vertici dell’ANA che in occasione dell’Adunata hanno fatto visita ai massimi esponenti dell’U.S. Air Force e al comandante dell’aeroporto “Pagliano e Gori” col. Valentino Savoldi.
Nulla sarà come prima
Si è detto sia stata l’Adunata dei record, soprattutto per le tantissime presenze registrate nell’arco dei tre giorni della manifestazione. Se si potesse misurare l’affetto dei pordenonesi nei confronti degli alpini, allora anche questo sarebbe un primato. La città ha dimostrato tutta la sua ospitalità e ha saputo accogliere in un grande e affettuoso abbraccio l’Adunata numero 87.
Una battuta… così così
Ogni anno seguo con interesse, emozione ed ammirazione l’Adunata e la sfilata degli alpini. Mi spiace solo che il commentatore, di cui non conosco il nome, si lasci andare a qualche battuta di dubbio gusto.
Premio letterario “Alpini Sempre”
Il gruppo alpini di Ponzone, sezione di Acqui Terme, e il comune di Ponzone, bandiscono la 12ª edizione del premio letterario nazionale di narrativa scolastica sulle penne nere “Alpini sempre”, patrocinato dalla regione Piemonte e dalla provincia di Alessandria.
Le donne degli alpini
Sono Franco Sartori segretario del gruppo alpini di Terenzo (Parma). Non ho potuto essere presente a Pordenone per ragioni di salute, però vedendo i servizi televisivi ho potuto ascoltare le tue parole in favore delle donne degli alpini che condivido pienamente sia per il loro valore che per l’importanza che occupano nella vita di tutti.
Pedibus calcantibus
Per un alpino la preparazione in vista dell’Adunata è un rituale, un po’ come affardellare lo zaino per la marcia in montagna: il peso calibrato, l’equipaggiamento idoneo, nulla deve mancare. Uguale attenzione viene dedicata a una delle parti più importanti: come raggiungere la città dove si svolgerà il grande raduno? La più alpina - e anche la più ecologica - delle soluzioni è quella di… andarci a piedi!
ROCCAFORTE AFGHANISTAN (ROMANZO)
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Romanzo Una nuova spy-story scritta da un esperto del settore: capitano degli alpini, paracadutista, subacqueo, tiratore agonistico. Se siete attratti da spionaggio, azione, operazioni militari, questo libro vi porterà all’interno di un conflitto, tra scontri a fuoco, velivoli tecnologici, agenti paracadutati in zone inaccessibili, inseguimenti, blitz, attentati, rapimenti, disinformazione e brutali omicidi. A scompaginare le carte il ritrovamento di una tavoletta d’argilla in scrittura cuneiforme celata all’umanità da 800 anni. Manufatto che, se autentico, potrebbe riscrivere la storia delle religioni. |
L’ITALIA DEL SILENZIO
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Il 10 agosto del 1946, alla conferenza di pace a Parigi, Alcide De Gasperi chiese alle quattro grandi potenze di trattare non con l’Italia del fascismo ma con la nuova Italia, quella antifascista, delle migliaia di soldati italiani caduti combattendo i tedeschi, della Resistenza, delle migliaia di vittime delle atroci ritorsioni dei soldati del Reich. Il diaframma che divide - per certi versi ancor oggi - la vecchia Italia dalla nuova è rappresentato da una data: l’8 settembre 1943. Un anniversario quasi rimosso dalla coscienza degli italiani, trascorso in un silenzio politicamente corretto, che fu celebrato solo dall’allora presidente della Repubblica Azeglio Ciampi che con meritevole intento di pedagogia civile lo indicò come il giorno della rinascita dell’Italia. Lo storico Gianni Oliva, nel suo recente saggio L’Italia del silenzio analizza questa “giornata più lunga” partendo da lontano, dalla caduta del fascismo (25 luglio 1943) alla firma dell’armistizio. |
IL BATTAGLIONE MONTE BERICO
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Il libro curato da Di Giangregorio è la rielaborazione delle memorie di alcuni superstiti del battaglione, soprattutto di Pirro Marconi, ufficiale di complemento in servizio per tutta la durata del primo conflitto mondiale. Diviso in capitoli tematici: “primo cimento”, “eroismo”, tenacia”, ecc., ripercorre tutta la storia del battaglione con racconti in prima persona davvero avvincenti. In appendice un’interessante raccolta di articoli di giornali dell’epoca sugli aspetti meno conosciuti della guerra (servizi sanitari, vestiario, cibo, ecc.). |
L’INVERNO DI VENTI MESI
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Questa è la seconda edizione del libro di Mario Tognato, reduce di Russia, già capogruppo di Padova sud e autore di “La Julia muore sul posto”. Dopo la convalescenza per le ferite riportate nella campagna di Russia, Mario si trova in Val d’Aosta dove lo raggiunge la notizia dell’armistizio; l’assenza di ordini e di indicazioni lascia disorientati lui e i suoi uomini per qualche tempo, fino a quando la sua esperienza personale dei “tedeschi” gli fa compiere una scelta nella consapevolezza che “L’Italia ha ancora bisogno di noi…”. È il racconto della sua partecipazione alla lotta partigiana, che durerà venti mesi, con gli eroismi e le debolezze proprie di ognuno. |
RACCONTANE ALTRE…
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Storie di Alpini in parole, cante ed immagini Libro e CD L’ultimo CD del Coro di Vittorio Veneto è nato con una splendida idea: accompagnarlo con schede di presentazione dei brani proposti, poiché i giovani, e non solo loro, non sempre capiscono le cante alpine. Viene spiegato dove sono ambientate, perché sono nate, il senso delle storie che raccontano, in modo da poterle ascoltare con la giusta tensione emotiva. Il disco è affiancato da un libro che raccoglie 17 schede - accompagnate da illustrazioni in bianco e nero - per altrettanti brani proposti, che sono quelli tradizionali: da “Sul Ponte di Perati” a “Da Udin siam partiti” a “Benia Calastoria”, eseguiti con maestria da un insieme di voci di grande equilibrio e piacevolezza. |
ALPINI ALLA SBARRA
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Un processo per viltà contro 28 piemontesi nell’estate del 1915 sulle dolomiti di Passo della Sentinella Un processo agli alpini, finora occultato, scoperto nei faldoni dell’archivio dello Stato Maggiore dell’Esercito. Ventotto alpini piemontesi del Fenestrelle finiscono davanti al tribunale straordinario di guerra nelle Dolomiti, convocato dai generali Luca Montuori e Giacinto Ferrero, due ufficiali sulla cui severità scrisse Emilio Lussu. L’accusa era di codardia per essersi defilati nell’imminenza di un attacco al Passo della Sentinella. La sentenza, che nella sua durezza non previde condanna a morte, non piacque al gen. Cadorna, che ne trasse spunto per dare delle disposizioni più rigorose. L’autore rivisita la vicenda anche grazie alla testimonianza della figlia di uno dei condannati, mettendo in risalto il divario tra la severità degli alti comandi, la comprensione degli ufficiali con diretta esperienza delle battaglie e della condotta della truppa che, nella maggior parte dei casi, compì pienamente il proprio dovere. |









