AOSTA – Diecimila euro per l’Unitalsi in Albania
Durante una cerimonia nel Salone Ducale del Municipio, alla presenza del sindaco di Aosta Bruno Giordano e dell’assessore Patrizia Carradore, il presidente della sezione di Aosta Remo Gobetto, ha consegnato un assegno di diecimila euro a Giorgina Galante, presidente della sezione valdostana dell’Unitalsi (Unione Italiana Trasporto Ammalati Lourdes e Santuari internazionali, nella foto).
Il Soggiorno alpino di Costalovara vi aspetta
Dopo oltre due anni di lavori di ristrutturazione è finalmente aperto il Soggiorno alpino dell’ANA di Costalovara, sull’altopiano del Renon, sopra Bolzano. É articolato in una struttura principale, uno chalet e una chiesetta dedicata a San Maurizio, ed è inserito in uno splendido contesto di un bosco di pertinenza del Soggiorno.
L’abbraccio del Friuli alla sua Julia
“Luca Sanna”…, chiama ad alta voce il generale Marcello Bellacicco. È una voce che si fa roca per la commozione e gli alpini della Julia schierati davanti a lui in piazza Primo Maggio, a Udine, con le Bandiere di guerra dei cinque reggimenti della brigata e i lagunari della “Serenissima” rispondono con un grido: “Presente!”. Lo diranno altre sei volte, dopo il nome di Massimo Ranzani, Matteo Miotto, Gianmarco Manca, Francesco Vannozzi, Sebastiano Ville e Marco Pedone, i loro compagni uccisi in Afghanistan durante i sei mesi di missione in quel paese splendido e tormentato dal quale sono finalmente tornati.
Una domenica eccezionale, conclusa con un’apoteosi…
Un fiume lungo undici ore! Uno scorrere lento, scandito dalle note dei canti e degli inni degli alpini, dal ritmo dei tamburi. E poi una fantasia di colori che avevano sempre la bandiera come dominante e che qualche volta veniva composta come una magia davanti alle tribune, al passaggio degli alpini che avevano stretto in mano un fazzoletto colorato da sventolare solo all’ultimo momento per strappare un oh! di meraviglia. Quasi a significare che il senso dell’unità, di Patria, di appartenenza è nascosto ma si può recuperare.
Le quattro voci dell’Adunata
Senza di loro la sfilata sarebbe solo un lento scorrere di alpini, finirebbe per diventare monotona anziché uno spettacolo sempre vivace, entusiasmante, spesso travolgente. Sono le voci dell’Adunata: tre avvocati, Guido Alleva, Manuel Principi e Nicola Stefani, e un giornalista pubblicista, Francesco Brighenti. Ovviamente, alpini.
Bedeschi e il critico letterario
Adunata nazionale di Torino: momenti di intensa italianità nel nostro 150° di unità sotto una sola bandiera. È naturale che la curiosità ci porti a cercare notizie, curiosità, foto ed altro nell’ormai insostituibile “rete”. Sul sito del quotidiano La Stampa un articolo di Marco Belpoliti che commenta la scelta dei libri più significativi degli ultimi 150 anni alla “Mostra del libro 2011” di Torino. Il filosofo e giornalista ci dice che un libro come “Centomila gavette di ghiaccio”, di Giulio Bedeschi, non può comparire nella classifica dei libri che hanno fatto la storia della letteratura italiana perché, cito testuali parole “letterariamente e culturalmente mediocre”.
Roberto Vuerich - Valdagno
Che tristezza la vecchia caserma
Ho letto l’editoriale del numero di marzo de L’Alpino: lo condivido in pieno per lo stile corretto e pacato. Sono stato in Val Pusteria a San Candido a trovare il mio vecchio furiere di quando comandavo (tenentino) gli esploratori/alpieri sciatori in quel di La Thuile: è arzillo, sordo abbastanza, con i suoi 92 anni. Prima sorpresa: nessuno ha saputo indicarmi dov’era la casa di riposo: è conosciuta come “Sozial Zentrum”! La lingua italiana è scomparsa. Ridiscendo la valle: mi fermo a Monguelfo. La caserma non solo non c’è più. Solo la cappelletta resiste, o meglio, finge di esistere. Detriti, sporcizia, lampade staccate, erbacce, piante non curate. Quale tristezza.
Gen. Aldo Varda - Nus (AO)
Torino il giorno dopo, con nostalgia
Arruffata, ma felice ed orgogliosa. Così si è svegliata Torino dopo l’invasione degli alpini e il tocco rosa del Giro d’Italia, ancora alla ricerca dello spirito che ha trascinato la città per tre giorni. Gli occhi dei torinesi puntati sui parchi, per trovare qualche tenda. Il distacco pesa, il caloroso abbraccio con le penne nere ha lasciato il segno. Come alla fine di un bel film: si rimane incollati alla poltrona del cinema provando a vivere qualche emozione con i titoli di coda. La festa però è terminata. I parchi, dal centro alle periferie, sono lindi. Solo qualche roulotte dei ritardatari, qualche vessillo delle sezioni da ritirare in attesa della prossima adunata a Bolzano. La stecca è già in viaggio.
Emozione all'Adunata
Della matrice cristiana nelle Adunate non ho mai avuto dubbi. La comunione che crea l’identità alpina è rigenerante. Partecipare ad una Messa dove sono radunati numerosi alpini, in particolare durante le Adunate, è un’emozione particolare. L’Adunata è una “invasione”. Sei spinto a confrontarti con questa nuova realtà “esterna”. Che poi di fatto non lo è. È come un amico che ti è sempre vicino anche se a volte lo ignori ma che sa farsi vivo nei momenti che contano. Per alcuni è un gesto straordinario per altri invece è un modo di vita. Ed è nell’ordine e nella disciplina che tale forza può manifestarsi.
Massimiliano Zonta
Cappello alpino e nuovi iscritti
Vorrei esprimere il mio rammarico per il poco rispetto che c’è per il nostro cappello. In tanti nostri gruppi, pur di avere un alto numero di soci, si assiste ad una percentuale di iscritti che non hanno nemmeno fatto il militare tra gli alpini e poi vanno alle feste ed alle Adunate con il cappello in testa. Con tutto il rispetto per questi simpatizzanti, a mio parere, il cappello loro non lo devono portare. A noi, che il servizio negli alpini l’abbiamo fatto davvero, il cappello è stato dato il primo giorno in caserma e, anche per questo, lo abbiamo portato e lo portiamo con orgoglio e con onore. Lo si portava, con lo zaino in spalla, sulle montagne, tra la neve e non solo per la festa.
Domenico Spinardi - Orzivecchi (BS)
“Avanti sul cammino iniziato 92 anni or sono”
Domenica 22 maggio si è svolta al Teatro Dal Verme di Milano l’annuale Assemblea dei Delegati, presente il comandante delle Truppe alpine gen. Primicerj. Nel corso dell'incontro il presidente nazionale Corrado Perona ha letto la relazione morale per l’anno 2010.
“Siete espressione di valori antichi e sempre validi”
“Tutta la città vi accoglie con affetto, riconoscenza, amicizia”. Il vescovo di Torino mons. Nosiglia non nasconde certo i suoi sentimenti per gli alpini. Celebra la Messa in una affollatissima Piazzetta Reale con una dozzina di cappellani e monsignor Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi. Ha sull’altare il cappello del padre, Divisione Cuneense, battaglione Ceva.