Una penna per l’alpinità
La penna alpina per la nostra montagna è un riconoscimento a livello provinciale, istituito dalla sezione di Feltre, giunto alla sua quarta edizione. Il premio vuole evidenziare l’operato di persone, associazioni o istituzioni rivolto alla promozione umana, sociale ed economica a favore, in particolare, del territorio e della gente della montagna riconoscendo nel loro impegno la presenza di quelle qualità tipiche dello spirito alpino. La cerimonia di consegna del premio si è tenuta sabato 14 settembre presso l’auditorium delle canossiane di Feltre.
MONZA – Arcore: prove generali di raduno
Con l’adunata ad Arcore degli alpini dei 28 gruppi di Monza e Brianza la Sezione presieduta da Mario Penati ha vissuto la prova generale del raduno del 2° Raggruppamento che la città briantea ospiterà l’anno prossimo. È stata una prova perfettamente riuscita grazie alla minuziosa organizzazione della Sezione e del Gruppo guidato da Valerio Viganò.
Alpini e basco
Voglio esprimere il mio dissenso nei confronti di quanto espresso nella lettera di Giovanni Galeazzi di Milano apparsa sul numero di ottobre, quando parla che si svende il cappello alpino facendo diventare alpini dei portatori di basco. Forse non sa quanti di quei baschi, arruolati fra gli anni sessanta-settantaottanta, avrebbero voluto essere degli alpini.
Walter Bevilacqua, Alpino
Walter era uno degli ultimi pastori della Val Divedro, un lembo di terra ossolana di confine dove in pochi passi i nomi cambiano da Bevilacqua a Franz. Il suo regno era la montagna e della montagna il suo carattere aveva preso i tratti più distintivi. Era sobrio, concreto, abitudinario. I segreti della vita in quota gli erano stati trasmessi dal nonno Camillo con cui era cresciuto, i ritmi di vita impressi dalla cadenza delle stagioni, d’estate sull’alpe con gli animali al pascolo, in autunno la transumanza e la discesa in valle, per l’inverno.
NEW YORK – Un cappello, in memoria
Gli alpini di New York hanno ricordato, con semplicità e sentimento alpino, chi dalla prigionia nella vastità delle praterie del Texas non ha più rivisto l’Italia. Niente cerimonie e fanfare, ma solo il saluto commosso del geniere alpino della Tridentina Giuseppe Clemente, socio della sezione New York, che è andato a deporre il cappello sulla lapide nella chiesetta votiva del campo di prigionia nr. 31 di Hereford, in Texas, in memoria di coloro che non sono tornati.
Romoli ci ha lasciato
Il presidente della sezione di Firenze Giancarlo Romoli è andato avanti sabato 23 novembre. Aveva settant’anni ed era malato da tempo.
Una colonna da guinness
Prime luci dell’alba del 17 gennaio 1943: lo sferragliare di una formazione di carri sovietici pone in allarme il presidio italiano di Rossosch: il fronte del Don ha ceduto. Gli alpini non si fanno cogliere di sorpresa: i resti del btg. Monte Cervino, con il XXX btg. guastatori e i fanti della Vicenza ingaggiano una lotta mortale con l’avversario. È una giornata di eroismo e di orrore; l’elenco dei Caduti è eloquente. Nel pomeriggio i superstiti iniziano la ritirata verso Postojali e Nikolajewka.
“FORSE UN GIORNO TI RACCONTERÓ”
![]() |
Il libro, patrocinato dal Rotary Club, valorizza il fondo costituito dalle 315 lettere che il sottotenente degli alpini Federico Fossati invia alla fidanzata dal giorno in cui parte per il servizio militare fino all’8 settembre 1943. La maggior parte dell’epistolario riguarda la Campagna di Russia con il btg. L’Aquila, ma altrettanto numerose sono le lettere relative all’addestramento e all’epilogo della guerra nella provincia di Lubiana. Un fondo di grande importanza, che consente di ricostruire la storia dell'esercito italiano durante il secondo conflitto mondiale, ma che, nel contempo, mette in evidenza il contributo reso da Fossati alla vita pubblica del dopoguerra. Ed ecco l’amicizia con Peppino Prisco, l’impegno civile, la grande passione per il calcio e il legame con l’ANA. |
HELLO WAMBA
![]() |
Con testi di Marco Tarozzi Un bellissimo libro fotografico, l’ultimo del fotografo ravennate Paolo Genovesi, con le immagini del Catholic Hospital di Wamba, in Kenia – un piccolo villaggio, poche baracche, a sei ore da Nairobi - dove ogni giorno volontari e specialisti di tutto il mondo alimentano la speranza di vita della popolazione locale. Non solo cure per il corpo, ma anche per la mente, scuola, educazione, formazione. |
IL GRIDO DELLA TERRA
![]() |
Clerici, scrittore e poeta, è attivo da anni nel mondo del volontariato e collabora con numerose associazioni culturali. Il libro non è una cronaca giornalistica del terremoto in Emilia ma, con i suoi 13 racconti, le poesie e le testimonianze, congela l’attimo di un evento drammatico e irripetibile. Lui stesso ha trascorso tre settimane in Emilia da soccorritore. Sua anche l’idea di un testo teatrale che prende spunto dal libro: per la sua rappresentazione non vengono chiesti rimborsi in denaro ma soltanto la possibilità di vendere il libro prima o dopo l’evento. |
VISTÙ
![]() |
Il ten. Danda, insieme al racconto della tribolata vicenda del “Vestone” e sua personale, mette in risalto i risvolti umani caratteristici del modo di essere dei suoi alpini. È la seconda edizione di un racconto avvincente e di agile lettura che, a partire da una “piccola” storia, aiuta a capire la grande storia di un Corpo d’Armata che, nell’estate del ’42, partì per una terra sconosciuta per combattere una guerra difficile. |
UN ALPINO IN PRIMA LINEA 1940-45
![]() |
L’epopea del sottotenente degli alpini Eugenio Bonardi sui tre fronti di Francia, Albania e Russia. Dal fronte russo uscì in ritirata con il grado di capitano, prima di essere internato nei lager di Polonia e Germania. Una minuziosa narrazione autobiografica di un’esperienza presentata nella sua cruda semplicità. |