ARGENTINA – Gara di tiro a segno a Buenos Aires
Si è svolta come tutti gli anni a novembre la gara di tiro a segno, aperta a soci e aggregati, organizzata al poligono di Buenos Aires dalla sezione Argentina. La vittoria dell’ultima edizione è andata a Ernesto Angel Pizzorno, iscritto al gruppo di Buenos Aires.
C'era anche la Julia
Egregio direttore leggo sempre con molto interesse i vostri articoli e le storie che riguardano gli alpini in armi e non. Come ogni anno acquisto il calendario degli alpini che poi conservo assieme ai miei ricordi di quando ho svolto il servizio di leva. Nel lontano 1993/94 ho partecipato orgogliosamente da volontario alla missione “Albatros” in Mozambico di cui cade in questo periodo la ricorrenza del ventennale.
Quadrivio insanguinato
Quindicimila alpini hanno partecipato a Isola del Gran Sasso (Teramo) alla commemorazione di Selenyj Jar, la battaglia “del quadrivio insanguinato” di fine dicembre 1943, dove gli alpini abruzzesi si immolarono per difendere le posizioni conquistate. La ventiduesima edizione della commemorazione è iniziata con l’alzabandiera, nella mattinata di sabato 15 febbraio, seguita dalla Messa, celebrata presso la chiesa madre in ricordo dei Caduti di tutte le guerre. Momento toccante della cerimonia è stata la consegna della piastrina di riconoscimento del carabiniere Giuseppe Grotta di Isola del Gran Sasso, disperso durante la Campagna di Russia.
Il capitano Bosonetto
L’opportunità di riscriverti e di inondare di carta la tua scrivania me la offre la lettera del “pais” Luciano Mantero pubblicata su L’Alpino di gennaio dove ricorda con commozione l’allora suo capitano Bosonetto. Tu l’hai titolata “Un Uomo maiuscolo” e giustamente commentata.
Julia al Verdi
La Città ha risposto “presente!” al concerto svoltosi a Pordenone che ha visto protagonista la fanfara della brigata Alpina Julia in occasione delle manifestazioni in avvicinamento all’Adunata nazionale. In pochi istanti il teatro Verdi si è riempito in ogni ordine di posto, tanto che alcune persone hanno dovuto assistere all’esibizione dai monitor messi a disposizione nel foyer della struttura. La dimostrazione di forte attaccamento verso uno dei simboli dell’Esercito Italiano in Friuli Venezia Giulia ha colto di sorpresa anche gli organizzatori della serata, i quali sono rimasti pienamente soddisfatti di come la città abbia accolto la fanfara.
Quegli alpini che ci salvarono la vita
Ai primi di marzo del 1984, in viaggio di nozze, scendevamo in macchina sulla strada che porta da Dobbiaco a Bressanone quando ad una curva, per il ghiaccio, persi il controllo della macchina finendo in pericoloso bilico su una scarpata.
Gli evangelisti dei nostri ricordi
Caro direttore, oggi è stata una dura giornata di lavoro in campagna, siamo a gennaio, ed è ora di andare a dormire, ma mia moglie mi dice che nella cassetta della posta c’è L’Alpino e allora, anche se la stanchezza prende il sopravvento, decido comunque di leggere alcune pagine del nostro giornale per rilassarmi. Rimango folgorato dalla bellezza della foto di copertina e poi leggo l’articolo “Abbracciarsi ancora” di Mariolina Cattaneo.
Emma e l’alpino perduto
È Renato Crivich il capogruppo degli alpini di Pallanza. Lui ci condurrà da Emma, come promesso. Puntuale all’appuntamento, in piedi nel piazzale poco distante dall’imbarcadero. Il lago alle sue spalle dorme sotto un cielo di nuvole che celano un velo d’azzurro tenue. All’orizzonte montagne coperte di neve, troppo lontane per destare desideri. “Bene, allora andiamo?”. Attraversiamo la strada che cinge tutto il lago e passa due regioni. Le vie sono strette, le case vecchie ma ben tenute. Poco prima del campanile, prolungamento d’una torre che ora non è più, sulla destra, sale una via, tra un muro e una casa di ringhiera. Un portoncino conduce a scale ripide, inseguite da un corrimano in ferro battuto, prodotto da mani abili, ormai dimenticate. Roba d’altri tempi, si dirà. Primo, secondo, terzo piano.
Sugli sci al Sestriere
“Forza, forza! Spingete!”. L’incitamento dei due compagni di plotone in attesa del cambio è incalzante. Sono stati tre giorni massacranti e sanno di giocarsi tutto in quest’ultima frazione di gara, la staffetta alpina. Le mani si toccano, il cambio si perfeziona. “Un, due, tre, quattro…” ripetono a mente mentre la gamba slancia e riprende, il battito aumenta, il respiro accelera. Uno dietro l’altro iniziano ad affrontare la salita con le pelli di foca, quattrocento e più metri di dislivello da togliere il fiato. Poi giù tra le porte in slalom gigante, rese più insidiose dai solchi e dalla neve farinosa, caduta abbondante nella notte. Così è stato per altre otto volte, fino alla volata finale.
Il “Brigante” del Cavento
Primavera inoltrata, chi lo direbbe?! Il termometro resta sotto lo zero, la notte poi precipita vertiginosamente giù. E quando soffia il vento, nelle baracche si balla: l’aria gelida entra sinuosa in ogni pertugio delle giubbe, sotto alle maglie di lana. Danza in vortici come volesse giocare. Ci siamo abituati ormai e riusciamo persino ad addormentarci sfiancati dai lavori fatti durante il giorno. Il freddo intenso inghiotte ogni cosa e l’ultimo muro della nuova trincea lo abbiamo costruito con mattoni di ghiaccio.
ASTI – A scuola dagli alpini
Gli alunni della scuola primaria Aluffi di Castelnuovo Calcea accompagnati dalle insegnanti e dagli alpini castelnovesi hanno visitato la nuova sede delle penne nere di Asti, situata nel parco di Rio Crosio, dove sono stati accolti dal presidente Adriano Blengio e da alcuni alpini della Sezione. È stato proiettato il documentario “Ma chi sono questi alpini?”, realizzato dal Centro Studi ANA, in cui la protagonista è una simpatica penna nera che racconta, in modo semplice e divertente, la storia degli alpini.
Fuoripista in sicurezza
Tre progetti per aumentare la sicurezza in montagna sono stati realizzati dalla Sezione Meteomont del Comando Truppe Alpine e dal comprensorio “Adamello Ski” che con i suoi 100 km di piste e con alcuni dei più suggestivi itinerari fuoripista dell’arco alpino attira ogni inverno un numero sempre crescente di appassionati. Per promuovere una corretta frequentazione della montagna sulle piste del Tonale e di Pontedilegno sono attivi un campo artva, un check point sul ghiacciaio e una stazione meteonivologica.