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sabato, 3 Maggio 2025

Per la nostra difesa

Caro direttore, basta un attimo di distrazione; incappare in uno scivolone di stile può capitare a tutti. È ciò che penso sia capitato anche a lei nella seconda parte della risposta alla civilissima lettera dell’alpino Luciano Busca, sul cui contenuto concordo in toto.

Tesori in… soffitta

Tempo fa mi è capitata tra le mani una scatola polverosa, accantonata chissà quando. Al suo interno numerose lettere, un pacco di cartoline in franchigia o illustrate e un’agendina di pelle nera che ha catturato la mia attenzione. Ho capito subito che si trattava di un piccolo e breve diario, inviato per ricordo. La prima nota riportava: 24 maggio 1915 Monte Terzo, regione Pal Piccolo, Carnia.

Incontri romani

Il Presidente Sebastiano Favero e il Direttore generale Adriano Crugnola, accompagnati dal Delegato in Roma Federico Di Marzo, hanno vissuto il 26 e 27 novembre, due intense giornate a Roma, che hanno visto concretizzarsi una serie di incontri su temi di particolare interesse per la nostra Associazione.

Perché ci vogliono bene

Se mai facessimo un sondaggio per chiedere alla gente cosa piace degli alpini, credo che ai primissimi posti della hit parade troveremmo la cordialità che incontrano nello stare con loro. Un’emozione? Un’impressione? Potremmo anche considerarla come una nota di colore. Ma non è così. Lo stare insieme come sanno fare gli alpini racconta molto di più di un fatto di folclore che qualcuno, con buona dose di ingenerosità, vorrebbe banalizzare dentro un fiasco di vino o qualche grappa di troppo.

Vent’anni fa…

#alpiniadunata2016

In vent’anni cresce una generazione. Nella vita di una città sono un soffio che può essere memoria ancora viva o ricordo già sbiadito. Asti si prepara a vivere la 89ª Adunata nazionale dal 13 al 15 maggio con negli occhi e nel cuore le giornate alpine del 1995 quando la città di Alfieri ospitò l’edizione numero 68 della grande manifestazione. Stesso mese, ma un mondo diverso e molto cambiato; basti pensare, ed è solo un esempio, che pochissimi allora, anche tra gli alpini, avevano in tasca un telefonino. 

Parole alpine

Un pubblico numeroso e attento ha affollato il salone del Centro culturale “La Società” per assistere alla consegna dei riconoscimenti ai vincitori del Premio letterario nazionale “Alpini Sempre”. L’evento, giunto alla tredicesima edizione - risultato di non poco conto per una comunità periferica e per un Gruppo alpini di una piccola Sezione - ha ancora una volta dimostrato l’interesse della gente e il valore degli scrittori che hanno posto al centro dei loro lavori la montagna e il ruolo degli alpini, sia in pace, sia in guerra. Come sempre la cerimonia della premiazione è stata l’occasione per riunire gli alpini di altre Sezioni del basso Piemonte, oltre ad Acqui, erano presenti Alessandria e Casale Monferrato.

SALUZZO – La Grande Guerra in mostra

 A Saluzzo, nelle sale della ex caserma dell’artiglieria da montagna, gruppo Aosta, è stata allestita una mostra sulla Grande Guerra nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della morte - a Cima Puartis in Carnia, il 15 settembre 1915 - del capitano Medaglia d’Oro al V.M. Mario Musso, comandante della 21ª compagnia del btg. Saluzzo, 2º Alpini, a cui è intitolata la caserma.

LECCO – Omaggio alle donne

“Con gratitudine in ricordo delle mamme, spose, donne di Esino che negli anni di Guerra, dal 1915 al 1918, affrontarono con tenacia e coraggio, difficoltà, sacrifici, restrizioni, rafforzando la coesione delle famiglie e dell’intero paese, mantenendo forte e determinato lo Spirito degli uomini al fronte, contribuendo al raggiungimento dell’Unità dell’Italia”. Con queste parole, incise sulla pietra di una nuova stele, la popolazione di Esino Lario esprime la riconoscenza alle mamme, alle spose, alle donne che durante la Grande Guerra seppero, con enormi sacrifici e privazioni, mantenere saldo il nucleo familiare, accudire e crescere i figli con amore e dedizione, sostituire i loro uomini nei compiti quotidiani, mantenere unito il paese e fornire, quando era possibile, viveri e vestiario per inviarlo ai loro cari impegnati al fronte. 

Giotto ci mancherà

La scomparsa di una persona cara è sempre un pezzetto della nostra esistenza che viene a mancare, ma quello che ci conforta è tutto il bene compiuto. Giotto Scaramuzzi ci ha lasciato sabato 12 dicembre. Per lungo tempo, senza assalti e gomitate, ha frequentato con assiduità e competenza la Sede Nazionale affiancandosi all’indimenticabile Angelo Greppi e proseguendo con instancabile, quotidiano impegno nella gestione della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini.

Estro di alpino

Tutto ha inizio un mattino di novembre. In via Marsala 9, gli amici della Sezione di Como ci recapitano una scultura. Al centro del lavoro campeggia la prima pagina de L’Alpino del mese di ottobre, quella sulla preghiera. È talmente perfetta che la tocchiamo e ci chiediamo se non sia, per caso, una riproduzione fotostatica. E invece no. È proprio tutta in legno scolpito e poi dipinto. Incredibile.

Cercansi moto e mezzi d’epoca per l’Adunata

#alpiniadunata2016

All’Adunata ad Asti si sta organizzando una mostra itinerante, concentrata soprattutto sulla Grande Guerra, curata da Dino Aloi. Per l’occasione il Comitato Organizzatore dell’Adunata ha richiesto ufficialmente all’Associazione Alpini Motociclisti di predisporre un’esposizione statica di mezzi motoveicoli e similari, usati dall’Esercito Italiano durante i periodi bellici e preferibilmente prodotti dalle aziende motociclistiche italiane. La mostra sarà aperta dal 30 aprile al 17 maggio 2016 presso il Palazzo Enofila ad Asti.

“Alpin d’la Bassa” a Bertone

Vercelli ha festeggiato l’alpino Roberto Bertone, vincitore del premio “Alpin d’la Bassa”, riconoscimento assegnato ogni anno dalla Sezione Ana, all’alpino più meritevole. Invitato d’onore alla 4ª edizione il Presidente nazionale Sebastiano Favero, accolto dal Presidente sezionale Piero Medri, da Maurizio Mattiuzzo e da Gian Domenico Ciocchetti. Favero ha visitato la città e ha portato omaggio alla tomba di don Secondo Pollo, primo Beato alpino salito all’onore degli altari sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. «Non mi aspettavo di trovare – ha detto Favero – tanta bellezza e tanta storia a Vercelli. Quando i miei impegni me lo consentiranno, tornerò a visitarla con più calma». 

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