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martedì, 3 Giugno 2025

Seicento penne d’oro

In più occasioni viene ricordato che la Protezione Civile Ana ha ricevuto il seme della sua nascita in occasione delle attività di soccorso prestate dopo il terremoto in Friuli. Lo spirito di solidarietà di quegli alpini è lo stesso che alimenta l’animo di chi ha partecipato alle emergenze in Abruzzo nel 2009, in Emilia Romagna nel 2012 e nel Centro Italia colpito dal terremoto il 24 agosto di quest’anno.

Soldati di montagna

Da parecchi anni sono un amico degli alpini e da dieci anni sfilo alle Adunate nazionali con la Sezione Gran Bretagna, come scorta della bandiera del Regno Unito, e ho avuto la possibilità di capire di persona quanto fossero diversi gli alpini dagli altri soldati che avevo conosciuto. 

La mia bela la mi aspeta

Il nuovo disco “La mia bela la mi aspeta” è il risultato di un sapiente lavoro di ricerca, di recupero ed armonizzazione della tradizione musicale militare, frutto dell’impegno, dell’entusiasmo e della professionalità che da sempre contraddistingue l’operato dell’Associazione Nazionale Alpini.

VARESE – Fare memoria

La zona 5 della Sezione di Varese condivide alcuni progetti con l’Istituto Tecnico Industriale Statale Keynes di Gazzada, grazie soprattutto alla sensibilità di alcuni docenti e alla disponibilità della preside Fausta Zibetti, nipote di un alpino reduce della Grande Guerra.

Profumo d'umanità

Vengo subito al dunque, non senza prima lasciare un piccolo cenno di apprezzamento per l’impronta che hai dato al nostro giornale. Che Dio ti benedica, stai facendo un lavoro stupendo, diffondi buon senso e pace attraverso uno strumento cui noi alpini siamo legatissimi: L’Alpino, appunto. Desidero qui ricordare un meraviglioso episodio di vita quotidiana.

Il fotografo della montagna

Reduce di esperienze come paracadutista presso i carabinieri, per tanti anni corrispondente di guerra, poi in viaggio in tutto il mondo come operatore di reportage e documentari, dopo 30 anni Kurt Moser è tornato alle sue radici, ai suoi ricordi d’infanzia, caratterizzati dalla presenza delle montagne, le Dolomiti. E ha deciso di voler rendere onore a quei paesaggi che gli hanno regalato giorni felici, passione e tanta forza per affrontare una vita movimentata. 

LATINA – Le bombarde di Gaeta

In occasione del 70º anniversario della festa della Repubblica, il gruppo alpini di Borgo Montello, seguendo i codici di pittura forniti dall’archivio storico militare di Piacenza, ha restaurato le bombarde del monumento ai Caduti di Villa Traniello, a Gaeta.

VERONA – Un’esperienza che resta

Altro che pigri e mammoni. La miglior risposta a chi li accusa di essere diventati una generazione di scansafatiche, l’hanno data con l’impegno, la solidarietà e il sudor di fronte. Decine di ragazzi hanno partecipato all’iniziativa lanciata dalle Sezioni Ana del Triveneto: una sei giorni di protezione civile alla caserma Monte Grappa di Bassano. 

L’esercito dei dispersi

Il tragico epilogo dei soldati dell’Armir riaffiora in Russia grazie ai ricercatori Alexey Ivakin e Andrey Ogoljuk dell’Associazione Pubblica Regionale Giovanile Ricognitori di Kirov “Dolg” che nel giugno scorso, in un campo nei pressi di Shikhovo (cittadina che sorge a pochi chilometri dal capoluogo Kirov), hanno rinvenuto una enorme fossa comune con i resti di soldati italiani, tedeschi, ungheresi e rumeni, combattenti sul fronte russo durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Segnali di una nuova alba

Sono un Capogruppo (forse del Gruppo più piccolo dell’Ana: 11 alpini e 3 amiche), che tira avanti come chi si trova con l’auto in riserva sulla pista nel deserto. Fermarsi? Mai (sarebbe la fine). Tornare indietro? Impossibile (manca la benzina). Unica scelta? Continuare, andare avanti con la speranza che, dietro la prossima duna, spunti un punto di rifornimento: solo così avremo salva la vita. Ho usato questo paragone perché certe situazioni le ho vissute, personalmente, quando lavoravo nel Sahara algerino.

TRENTO – Sotto le stelle

Dopo la commemorazione di Caoria nel mese di agosto, il Monte Cauriol è stato preso nuovamente d’assalto, stavolta sul fronte opposto, ma sempre dagli alpini della Sezione di Trento. Infatti il Gruppo di Ziano di Fiemme, coadiuvato da bersaglieri e dai fanti della valle, ha ricordato i Caduti nelle battaglie della Prima Guerra Mondiale.

Il bocia del Val Cismon

Il 26 giugno 1916, il sergente novarese Carlo Balelli, fotografo nella vita civile e all’epoca aggregato alla “squadra telefotografica da montagna” della 4ª Armata, si trovava a forcella Magna (2.117 metri) sul massiccio di Cima d’Asta. Presso il villaggio di baracche che sotto la forcella ospitava il presidio composto da alpini, fanti e artiglieri, il graduato ebbe modo di immortalare un gruppo d’ufficiali, probabilmente del battaglione Valbrenta, 6º Alpini, intento ad ascoltare la lettura pubblica d’un comunicato del generale Cadorna. 

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