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domenica, 18 Maggio 2025

VALTELLINESE – Ricordando quei giovani

Ci sono eventi e momenti nella vita che lasciano il segno, danno emozioni particolari e ricordi indelebili. Per me la cerimonia commemorativa dello Scerscen è uno di questi. Qui, fin dalla prima volta che sono salito, ho trovato l’essenza dell’essere alpino, il ricordo di una vicenda tragica in uno scenario mozzafiato che riempie il cuore, ti commuove e ti lascia qualcosa dentro. Quella del 2017 era un’occasione particolare: ricorreva il centenario della vicenda. Per l’occasione, pur nella consueta sobrietà che contraddistingue tutte le cerimonie della Sezione Valtellinese, si è voluto dare un tocco in più. 

Alpini sciatori

Di questi tempi gli alpini usano sfidarsi sulla neve per divertimento, attrezzati di tutto punto, giustamente applauditi, ammirati ed invidiati. Un secolo fa, su queste nevi dell’alta Valle Camonica, non c’era spazio per il divertimento, qui si combatteva. Lo si faceva per avanzare e sottrarre postazioni al nemico, consapevoli del rischio. Erano gli alpini skiatori, temuti dagli austriaci che li avevano ribattezzati “le tigri bianche”. 

Il generale Ravnich

Ho letto l’articolo “Una precisazione sulla Garibaldi” su L’Alpino di gennaio scritto da Carlo Danda. Il comandante della Garibaldi, il futuro gen. Carlo Ravnich è stato il primo comandante della appena costituita brigata Cadore a Belluno alla quale fui assegnato (6º da montagna) come giovanissimo ufficiale nel dicembre del 1952.

L’impossibile degli alpini

Mentre stendo queste riflessioni, la cronaca ci consegna le note amare dello scandalo Facebook, dopo che il colosso web ha ceduto i dati privati di cinquanta milioni di navigatori. Persone ignare del fatto d’essere finite nelle spire del mercato e dei manipolatori di consenso politico. Una frontiera, quella dei partiti, entrata più di recente in questa perversa strategia, ma già in grado di orientare le consultazioni elettorali servendosi del digitale. Basta elogiare o denigrare sul web in maniera mirata per spostare milioni di voti. Alla faccia della democrazia!

Viaggio nel gusto

Ricette semplici e sapori genuini: la cucina trentina è sinonimo di convivialità e amicizia. Un patrimonio culinario, strettamente legato alla montagna, originariamente di sopravvivenza ma a lungo influenzato anche dall’opulenta cucina di corte nonché dalle varie cucine di passaggio, che oggi sta vivendo una fase di riscoperta grazie al lavoro di donne e uomini che, ricercando un rapporto unico con il territorio e i produttori, riprendono ricette della tradizione rendendole moderne.

Spettacolo sulla neve

È la neve. Regna sovrana. È silenziosa, tagliata appena dallo sfrigolante scorrere degli sci. Toglie il fiato se il vento o le pale di un elicottero la sollevano turbinosa. Ti accieca quando il sole la fa splendere. Ti affascina quando il cielo blu le regala la più incredibile delle cornici. È la neve a dare spessore alla settantesima edizione dei Ca.STA, i Campionati sciistici delle Truppe Alpine, in scena nel comprensorio della Via Lattea, con base a Sestriere, in Piemonte, dal 5 al 10 marzo.

SALUZZO – Un gesto di generosità

Gli allievi del 126º corso Auc della Smalp, tra loro anche il socio del Gruppo di Casalgrasso Davide Zerbino, durante il raduno del 30º anniversario dalla naja, hanno promosso una raccolta fondi da destinare alla comunità di Casalgrasso colpita dall’alluvione del novembre 2016. La somma raccolta è stata consegnata a Davide che l’ha destinata all’acquisto di un defibrillatore semiautomatico per tutte le associazioni e i cittadini del paese. 

VALSESIANA – La penna ritrovata

Nella sede del Gruppo di Gattinara si è svolta una cerimonia insolita, resa possibile dalla collaborazione con il Gruppo di Romagnano Sesia, alla presenza dei Capigruppo Romeo Forti e Danilo Zambano. È stata infatti rimessa, sul cappello alpino dello scomparso capitano Angelo Rossi, la penna che era andata perduta molto tempo fa.

Alpini, nonni speciali

A mio figlio Ettore che ha quattro anni e frequenta la scuola materna gli è stato chiesto dalla maestra che lavoro fa il nonno. Ettore ha risposto: “Fa due lavoli. Giusta i ascensoli e… fa l’alpino!”. Mi è parso bello segnarvelo perché non c’è di meglio degli occhi e del cuore di un bambino per vedere e capire la realtà. 

TRENTO – Un giorno in caserma

I bambini di IV e V delle scuole primarie di Pietramurata e Sarche hanno visitato la caserma del Genio guastatori di Trento, in compagnia degli alpini del Gruppo Monte Casale con il Capogruppo Gino Chemolli. Li ha ricevuti il colonnello Gaetano Celestre ed assieme ad un gruppo di militari, hanno partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera cantando l’Inno di Mameli. Poi si sono trasferiti nella sala conferenze dove un sottufficiale ha spiegato che la caserma è una piccola città, dove si vive e si lavora. 

Il solito disservizio

Nel fare i complimenti per il nostro giornale che sembra sempre giovane anche se leggendo gli “auguri ai veci” o la rubrica “incontriamoci” capiamo che non è così, non certo per colpa nostra, vorrei segnalare, cosa peraltro nota, che il giornale arriva sempre in ritardo. Anche i numeri di dicembre 2017 e gennaio 2018 mi sono arrivati assieme giovedì 30 gennaio e non è la prima volta.

Retorica di facciata

Leggo su L’Alpino la nuova iniziativa voluta dalla presidenza dell’Ana. Inutile dirti quanto sia importante e soprattutto quanto questa idea sia necessaria. Dal 1955 sono nell’Ana, anzi, dentro l’Ana e condivido anche con qualche se… e ma… certe iniziative, ma questo è un altro discorso. Da anni scrivo che i media Rai, reti televisive varie, stampa radical chic snobbano gli alpini. 

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