Alpini NO TAV
Mi auguro che dopo il vergognoso comportamento di alcuni alpini, con tanto di cappello bene in vista, al cantiere TAV in Val di Susa, l’ANA non si limiti ad una semplice deplorazione, e che siano coraggiosamente espulsi dall’Associazione. Non si può consentire che soci dell’ANA manifestino pubblicamente contro l’autorità costituita; quando poi questa era rappresentata anche da alpini in servizio militare! Se la cosa fosse archiviata e passata sotto silenzio, ciò costituirebbe per l’ANA un precedente pericoloso.
Gen. Edoardo Eynard - Cuneo
Il pellegrinaggio a Lourdes
Sono andato anche quest’anno al pellegrinaggio militare internazionale a Lourdes, cui partecipano le rappresentanze di militari in servizio e in congedo delle varie nazioni. In particolare con la delegazione dell’Ordinariato Militare Italiano, oltre ovviamente ai militari in servizio delle quattro FF.AA. e specialità, ho constatato una buona presenza anche di militari in congedo con rispettivi famigliari delle varie associazioni d’arma. Noi alpini con cappello appena sei o sette! Forse manca una opportuna informazione sul nostro periodico L’Alpino? Le Sezioni che hanno la fortuna di avere nei loro ranghi un cappellano militare in congedo potrebbero rivolgersi a lui per l’organizzazione o per avere indicazioni in merito. Chissà se per il pellegrinaggio del 2012 (dall’11 al 13 maggio) la nostra Associazione sarà opportunamente rappresentata.
Roberto Fontana - Padova
I decorati del gruppo Udine
Accanto alle delusioni capita, ogni tanto, di avere qualche bella soddisfazione. Mi sono per caso imbattuto nel sito www.grudine.it e ho scoperto una rubrica dedicata ai decorati del gruppo Udine che denota un’attenzione, un rispetto e un amore per i nostri “veci”che davvero fa bene al cuore. Complimenti al curatore del sito, il giovane caporale Fabio Dassiè, “montagnino” del Gruppo Udine, che, “rubando” il tempo alla famiglia ed al lavoro, è riuscito ad ottenere un così valido risultato.
Giorgio Fabbri - Rimini
Un passaggio per l’Adunata
Sono un alpino da anni iscritto all’ANA, gruppo di Cernusco sul Naviglio, sezione di Milano. Purtroppo anni fa ho subito un grave infortunio sul lavoro in cantiere con trauma cranico ed emiparesi e adesso mi trovo solo parzialmente autosufficiente. I giorni dell’Adunata sono da me vissuti in modo triste e malinconico. Non potendo guidare, pur avendo l’auto, ogni anno chiedo a tutti gli alpini che conosco di accompagnarmi con la mia auto all’Adunata pagando tutte le spese di benzina e pedaggi oltre al vitto. Nessuno mi ha mai confermato, tutti adducendo i più vari motivi hanno declinato l’invito. Così i giorni del raduno li passo a casa guardando il mio cappello pronto, aspettando sempre l’anno dopo, pur sapendo che sarò sempre a casa.
Gilberto Frattini, 02/90723333
È questa l’Italia dei giovani
Ho letto ed apprezzato l’editoriale de L’Alpino intitolato “L’Italia che non fa rumore” di Bruno Fasani. Un bellissimo percorso storico della nostra Italia nel quale mi sono ritrovata con i miei ricordi e la mia semplice esperienza. È questa l’Italia che i giovani devono avere come esempio e dalla quale trarre spunto ed ispirazione. Mi congratulo per questo editoriale così “vero” che incita alla nostra Unità. Ai nostri veri valori italiani, a quell’Italia cui i vostri soci aspiravano alla fine della prima guerra mondiale. Sono trascorsi più di 90 anni e in tutto questo periodo avete dimostrato che i valori non sono negoziabili, non sono trattabili e non sono soggetti alle mode del periodo. L’Italia è cambiata e sarà sempre in continuo cambiamento come tutte le cose vive, ma sempre rispettosa dei valori, dell’impegno sano, del lavoro produttivo, dell’amicizia, della fratellanza e della pace.
Maria Croato - Consigliere comunale di Buttrio (UD)
La cultura dello sballo
Nei giorni scorsi si sono accavallate le notizie della morte di Amy Winehouse e delle dimissioni dall’ospedale di Vasco Rossi. Il fatto sconcertante non è tanto il successo che le due rockstar hanno riscosso tra i teenager di mezzo mondo, ma che nessuna autorità politica, religiosa o morale abbia pubblicamente stigmatizzato il loro modello “educativo”. È normale lasciare che l’educazione dei giovani sia intossicata dalla cultura dello sballo?
Gianni Toffali - Verona
Il riscatto del periodo militare
Prima di scrivere, come si dice a Napoli, ho fatto “passà a nuttata”. Troppa era l’inc(cavolatura) per le decisioni prese in materia pensionistica dal nostro Governo, scritto con la maiuscola, proprio in rispetto alle istituzioni. Rispetto, ahi noi, non troppo ricambiato soprattutto verso chi ha risposto “presente” alla famosa e rimpianta “chiamata alla leva”. Moltissimi di noi hanno riscattato il periodo militare, fino all’altro ieri si poteva inserire come anzianità per i 40 anni per il raggiungimento della meritata pensione.
Roberto Vuerich - Valdagno
Adunata, entusiasmi e mugugni
L’Adunata di Torino è passata con gran soddisfazione degli alpini e qualche mugugno dei torinesi, subito sopraffatti da tanti altri, entusiasti delle cose belle che gli alpini hanno portato, disposti a dimenticare i comportamenti meno condivisibili. Una giovane con una brillante laurea in tasca, la padronanza di alcune lingue e qualche specializzazione, mi chiese: perché agli alpini sono permessi comportamenti che non sono permessi ad un immigrato e che un normale cittadino nemmeno si sogna?
Elio Miranti - Pecetto (TO)
Il Soggiorno di Costalovara: magnifico
Sono stato a trascorrere alcuni giorni nel soggiorno alpino di Costalovara; devo subito dire che quel luogo è veramente un bellissimo ‘fiore all’occhiello’ per la nostra Associazione. Lì regna una quiete indescrivibile. Il servizio mensa impeccabile, con menù variabili, di ottima cucina. Non di meno è stato il servizio pernottamento. Passeggiate ed escursioni per tutte le gambe.
Natalino Maioli - Gavardo (BS)
Sfilare con i compagni di naja, o no?
Il problema che mi si pone, e a quanto sento in giro non è solo mio, all’Adunata: con chi sfilerò? Sicuramente nella mia qualità di socio ANA e di capogruppo all’interno della mia Sezione, questa è l’Adunata nazionale dell’ANA e devo rispettare le regole.
Salviamo il pennone di Bra
Gli alpini di Bra hanno intrapreso una campagna per salvare dall’abbattimento il vecchio pennone della bandiera della ex Caserma Trevisan che per circa un secolo ha svolto il suo ruolo e cessò definitivamente nel 1975. Con il trasferimento del C.A.R iniziò il declino ed ora, dopo la vendita a privati, verrà ristrutturata e prenderà il nome di Borgo Trevisan.
Lacrime sul cappello rubato
Come ogni anno all’Adunata succede che nelle nostre tende, soprattutto di notte, arrivino i soliti sciacalli che approfittano della nostra assenza o, ancor peggio, mentre stiamo dormendo, per rubare portafogli, cellulari e quant’altro. Quest’anno è successa una cosa ancor più grave: hanno rubato un cappello e non un cappello qualunque. Il mio amico Ezio, la mattina del venerdì, in modo molto agitato cerca qualcosa.