Il fotografo della montagna
Reduce di esperienze come paracadutista presso i carabinieri, per tanti anni corrispondente di guerra, poi in viaggio in tutto il mondo come operatore di reportage e documentari, dopo 30 anni Kurt Moser è tornato alle sue radici, ai suoi ricordi d’infanzia, caratterizzati dalla presenza delle montagne, le Dolomiti. E ha deciso di voler rendere onore a quei paesaggi che gli hanno regalato giorni felici, passione e tanta forza per affrontare una vita movimentata.
Il bocia del Val Cismon
Il 26 giugno 1916, il sergente novarese Carlo Balelli, fotografo nella vita civile e all’epoca aggregato alla “squadra telefotografica da montagna” della 4ª Armata, si trovava a forcella Magna (2.117 metri) sul massiccio di Cima d’Asta. Presso il villaggio di baracche che sotto la forcella ospitava il presidio composto da alpini, fanti e artiglieri, il graduato ebbe modo di immortalare un gruppo d’ufficiali, probabilmente del battaglione Valbrenta, 6º Alpini, intento ad ascoltare la lettura pubblica d’un comunicato del generale Cadorna.
Per la Patria e la pace
Al pellegrinaggio al Sacrario dei Caduti d’Oltremare hanno partecipato, anche quest’anno, diverse associazioni combattentistiche e d’Arma della città di Bari, come quella dei Marinai, dei Bersaglieri, dei Paracadutisti e l’Associazione Carabinieri. Particolare risalto ha avuto il vessillo della Sezione Lagunari di Roma scortata da Paolo Pellegrini.
“Como è coi forti…”
I campionati di tiro sono approdati quest’anno nella storica città di Como, sul ramo occidentale del Lario, accolti con la consueta ospitalità. Ancora in crescita il numero dei tiratori giunti a contendersi i titoli in palio, con grande soddisfazione della Commissione sportiva nazionale: 101 gli iscritti per la carabina e 117 per la pistola, a dimostrazione che anche questa specialità, come tutto lo sport Ana, non conosce crisi.
VERONA – Un’esperienza che resta
Altro che pigri e mammoni. La miglior risposta a chi li accusa di essere diventati una generazione di scansafatiche, l’hanno data con l’impegno, la solidarietà e il sudor di fronte. Decine di ragazzi hanno partecipato all’iniziativa lanciata dalle Sezioni Ana del Triveneto: una sei giorni di protezione civile alla caserma Monte Grappa di Bassano.
Fratelli… al fronte
«Mio padre, Francesco Anelli, professore di liceo, umanista e saggista, volontario nella Grande Guerra nell’arma dei Bombardieri, classe 1898, fiero di avere in me un figlio ufficiale di Artiglieria da Montagna (63º Corso Auc, 1971/1972), mi affidò prima di morire, tutto quello che atteneva al “pensiero militare” e la fitta corrispondenza, dal dopoguerra agli anni ’80, con i compagni d’arme. Persone semplici ma di elevato senso civile e militare.
Inaugurata l’Area della Memoria
Nella caserma “Renato Arpaia”, sede del Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, è stata inaugurata l’Area della Memoria, dedicata ai Caduti in servizio in Italia e all’estero.
L’esercito dei dispersi
Il tragico epilogo dei soldati dell’Armir riaffiora in Russia grazie ai ricercatori Alexey Ivakin e Andrey Ogoljuk dell’Associazione Pubblica Regionale Giovanile Ricognitori di Kirov “Dolg” che nel giugno scorso, in un campo nei pressi di Shikhovo (cittadina che sorge a pochi chilometri dal capoluogo Kirov), hanno rinvenuto una enorme fossa comune con i resti di soldati italiani, tedeschi, ungheresi e rumeni, combattenti sul fronte russo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Alpini in musica
«Con le vostre note abbiamo battuto il passo nelle piazze e nelle vie d’Italia, facendo sentire il nostro orgoglio di alpini, abbiamo cantato la gioia di stare assieme. Avete scandito i momenti importanti della nostra vita in armi e in congedo e ci avete commosso riportandoci alle sofferenze dei nostri combattenti».
Ad Ascoli per ricominciare
L’idea di ospitare il raduno del 4º Raggruppamento si è concretizzata durante la riunione del Consiglio Direttivo Nazionale al rifugio Ana “M.O. Giovanni Giacomini” di Forca di Presta, occasione in cui veniva definitivamente accontonata l’ambizione di poter concorrere per ospitare un’Adunata nazionale. Quale migliore opportunità, dunque, per esprimere le attitudini alpine marchigiane, se non quella di tuffarsi subito nell’organizzazione di un raduno di Raggruppamento e caratterizzarlo con contenuti e iniziative nuove, tali da impressionare positivamente tutti? E così è stato!
Il gen. Caruso nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine
Il generale Ivan Caruso è il nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine. Succede al generale Ornello Baron che ha ceduto il testimone dopo due anni. Per il Generale Caruso si tratta di un ritorno in Alto Adige, dove in passato ha ricoperto l’incarico di comandante del battaglione alpini Paracadutisti "Monte Cervino" e del 4° Alpini paracadutisti dal settembre 2002 al luglio 2007.
Ritorno a Susa
Tre giorni intensi, tre giorni spesi a riportare le penne nere in una città che sin dagli anni della fondazione delle Truppe Alpine è stata alpina per eccellenza. Susa, già dal 1872 sede della 7ª compagnia delle quindici previste, poi sede del 3º battaglione nel 1875, del 5º nel 1878 e infine nel 1880 dei battaglioni Val Dora e Moncenisio. Presupposti niente male.