Paolo: vita e memoria eccezionali
Ha festeggiato 103 anni, in gran forma, attorniato dalla sua bella famiglia: un traguardo davvero invidiabile per una vita fatta di sacrifici e lavoro, ma pure di grandi soddisfazioni. Paolo Sonaggere, di Sottocastello, frazione di Pieve di Cadore, ha una memoria ancora lucida e quando inizia a raccontare le vicende della propria vita è come un fiume in piena. “Paolino” è nato il 4 gennaio 1908, unico maschio, secondogenito, dei 4 figli di Antonio e Maria Tabacchi. La mamma morì giovanissima nel 1918, probabilmente per febbre spagnola, dopo aver dato alla luce l’ultima figlia che, nata in territorio occupato dalle milizie austriache, fu battezzata “Italia Libera Vittoria”.
Le passerelle degli alpini, tra roccia e cielo
A quasi un secolo di distanza sono state ricostruite le passerelle – tra le pareti a strapiombo - sul Sentiero dei fiori, in Alta Valle Camonica, tra Cima di Lago Scuro e il Castellaccio, teatri della Grande Guerra. Misurano rispettivamente 55 e 75 metri. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Ponte di Legno, dalla Comunità montana, dagli Amici di Capanna Lago Scuro e dalle Guide alpine della Valle Camonica.
A Cima Vallona per ricordare
Le ragioni della memoria e della giustizia e le ragioni del perdono e della fratellanza. Come spesso succede in occasione di eventi tragici queste diverse istanze motivano opinioni e atteggiamenti contrastanti. È accaduto anche a San Nicolò Comelico, in occasione del 44° anniversario dell'eccidio di Cima Vallona, quando perirono per mano di terroristi altoatesini quattro militari, il capitano dei carabinieri Francesco Gentile, i parà incursori sottotenente Mario Di Lecce e il sergente Olivo Dordi e l’alpino Armando Piva. Rimase ferito gravemente il sergente del “Col Moschin” Marcello Fagnani, presente alla cerimonia d’anniversario.
Due giorni in (Gran) Paradiso
I vecchi raccontavano di come il Signore delle montagne avesse preso a paragone il paradiso per crearlo; e quando finì la sua opera, nel rimirarla, decise che l’aggettivo “grande” fosse quello che, meglio di altri, potesse accompagnarlo. E da tempo immemore le genti lo chiamano Gran Paradiso... Maestose vette che sovrastano aspri dirupi, riposanti pianori, laghi incantati e boschi misteriosi. Delicate e poi forti tonalità di colori si susseguono in un’armonia di immagini che sempre stupisce l’occhio di chi guarda la Valle Orco.
Alpini spettacolo, sulle pareti a strapiombo
L’esercitazione degli alpini sulle Torri del Falzarego, che per qualche settimana è rimasta nel limbo delle eventualità per mancanza di fondi, si è resa infine possibile grazie all’intervento risolutivo dello Stato Maggiore della Difesa e dell’Esercito. Il teatro, come ormai da tradizione, aveva come proscenio la cornice ineguagliabile delle Dolomiti ampezzane che, dopo la giornata da diluvio universale di giovedì 7 luglio, si esaltava col contrasto tra le nuvole bianchissime e il colore delle rocce.
Ai reduci: “Impariamo da voi virtù e coraggio”
Per la sessantaduesima volta sul Colle di Nava sono stati ricordati i 13.470 Caduti e dispersi della Divisione Cuneense e onorati i reduci presenti al pellegrinaggio. Sotto un bel cielo azzurro spruzzato qua e là dalle nuvole si sono dati appuntamento domenica 3 luglio tantissimi alpini del 1° raggruppamento, con 20 vessilli (tra cui quelli di Francia e Brasile) e oltre 150 gagliardetti.
Cori e fanfare
Coro ANA Preganziol - Un impegno che continua
Si è tenuto, presso l’aula magna della scuola media “Ugo Foscolo” di Preganziol, il 19° concerto “Cantalpini”. Per noi del coro A.N.A. Preganziol questo concerto ha rappresentato un importante momento di incontro con la nostra comunità. É stata l’occasione per proporre nuovi cori e musicalità diverse, quale contributo colturale e di coesione sociale. Quest’anno è stato nostro ospite il coro Friuli di Cordovado - coro Monte Cavallo - che ci ha allietati con canti della tradizione popolare, brani d’autore e lo spirito conviviale e goliardico che contraddistingue le “Compagnie Alpine”. Un concerto bello, alla presenza di un pubblico attento. Il primo senza il nostro maestro Angelo: per lui, che ci ha lasciati, abbiamo cantato con un misto di tristezza e di orgoglio. Ecco perché, caro Angelo, passato il pianto, continua il nostro impegno del cantare come coro e non da solisti, come abbiamo imparato, nell’essere vicini a chi ha bisogno d’aiuto, nel rispetto della nostra tradizione alpina.
TAV e cappello alpino
Il cappello alpino sulla vicenda TAV non ci voleva. Una storia infinita di contrapposizioni, spesso rissose, di visioni inconciliabili di come dovrebbe girare il mondo ha trovato in Val di Susa il modo per trascinare anche gli alpini in un protagonismo di cui nessuno va fiero. Cominciamo dai militari. Centocinquanta alpini della Taurinense vengono inviati a presidiare un cantiere destinato ad avviare i lavori dell’alta velocità.
Toni Covre è andato avanti. Fu l’attendente di Bedeschi in Russia
Tutti i nostri reduci hanno una storia. Ma ce ne sono alcuni la cui vicenda è particolare, come quella di Toni Covre, classe 1920, da San Fior, in provincia di Treviso poco distante dal Meschio, il fiume che storicamente divide la Marca trevigiana dal Friuli.
Ristrutturato un poliambulatorio a Hoze Karbas grazie alle Sezioni del Friuli e del Triveneto
Ristrutturato un poliambulatorio a Hoze Karbas, nella provincia afgana di Herat dagli alpini delle sezioni friulane, del Triveneto e non solo. Servirà dai venti ai quarantamila abitanti della provincia di Herat ed è posto ai margini dell’unica strada asfaltata che attraversa la regione. È dotato anche di una sala parto e di un refettorio, perché molti pazienti arrivano anche dopo due giorni di cammino.
Inaugurazione del rifugio gen. Giovanni Simonetti a Navonera (Cuneo)
Il 28 agosto la sezione di Mondovì, e in particolare il gruppo di San Giovanni dei Govoni, vedranno realizzato un sogno che dura da alcuni anni. Sarà inaugurato, alla presenza del presidente nazionale Corrado Perona, un rifugio costruito sulle rovine di una precedente costruzione andata distrutta durante l’ultimo conflitto mondiale. Il rifugio si trova a 1.400 metri di altitudine ed è in grado di ospitare circa 40 persone.
Ripabottoni: il “Centro per gli anziani” è una realtà
È finalmente una realtà la casa per anziani di Ripabottoni, recuperata da un edificio fatiscente devastato dal terremoto che giovedì 31 ottobre 2002 colpì il Molise con una scossa durata 60 secondi, di magnitudo 5,9 gradi della Scala Richter, pari all’8°-9° della Scala Mercalli. Fra le vittime, 27 bambini e una maestra di una scuola a San Giuliano di Puglia. In tanta desolazione gli alpini si prodigarono nei soccorsi scrivendo ancora una volta una pagina di solidarietà.