Meeting a Costalovara
Nel corso della cerimonia di chiusura il sindaco di Piacenza Paolo Dosi aveva ribadito che l’Adunata nazionale era stata un evento storico per la città: aveva creato un connubio di amicizia spontanea e generosa, unica e irripetibile, e aveva rafforzato la collaborazione tra enti e istituzioni del territorio, impegnati nella complessa organizzazione della manifestazione.
Soldato semplice
Saranno numerosissime le iniziative legate al centenario della Grande Guerra che coinvolgeranno il nostro Paese nei prossimi quattro anni. A un secolo di distanza alcune regioni, penso al Trentino Alto Adige e al Friuli Venezia Giulia allora parte dell’impero austro-ungarico, hanno già dato avvio a una serie di appuntamenti nel segno della memoria. Altri seguiranno con l’avvento del prossimo anno. Così sarà per il film di Paolo Cevoli, “Soldato semplice” girato nella magnifica terra, la Valtellina, eccezion fatta per preludio ed epilogo che avranno come protagonista l’immagine conosciuta in tutto il mondo, dei tre picchi rocciosi che affiorano dal blu: i faraglioni di Capri.
VERCELLI – Novanta candeline
Gli “alpin dla bassa” hanno spento 90 candeline. La festa ha avuto inizio con il locale nucleo di Protezione Civile ANA - la cui colonna mobile conta 74 volontari - che ha allestito a scopo dimostrativo un campo di prima accoglienza, completo di tende, cucina mobile e tensostruttura per la distribuzione dei pasti.
TRENTO – Festa grande a Nago
Il gruppo di Nago, intitolato al sottotenente alpino Arturo de Bonetti, Medaglia d’Argento al V.M., ha festeggiato i suoi primi sessant’anni. De Bonetti fu un legionario ed irredentista trentino di Nago, caduto nel 1915 a malga Zures sulle pendici del monte Baldo, luogo in cui il Gruppo ha scelto di celebrare la ricorrenza. La cerimonia si è svolta alla chiesetta di malga Casina, costruita nel corso della Grande Guerra, suggestivo e tradizionale luogo di incontro degli alpini di Nago.
In pensione, ma non troppo!
Oltre che alpino, sono un correttore di bozze in pensione. Ti segnalo qualche errore non dovuto (penso) a una semplice svista. L’Alpino di agosto/settembre, pagina 4, titolo “Frecce... a costo zero”: frecce Tricolori (non: Tricolore); vedi indicazione esplicita nel DOP, dizionario d’ortografia e di pronunzia (Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana) stessa pagina e stesso titolo: il che (non: il ché); idem in DOP pag. 23 (“Incontrare la montagna”): ingrossare le proprie file (non: le fila); stesso errore anche a pag. 26 (“I parà nelle forze speciali”); idem in DOP.
Bergamo… in musica
Tutte le promesse del marzo 2005, scaturite da un incontro quasi casuale tra chi scrive, allora direttore di questo mensile, e l’alpino Alfredo Conti della fanfara dei congedati della brigata Cadore, si sono realizzate anche nella quinta edizione della manifestazione. Con il consenso dell’allora presidente nazionale Corrado Perona, ci accordammo per istituire un concerto aperto alle già esistenti fanfare degli alpini in congedo delle “antiche” brigate, concerto che ancora mancava nei programmi dell’ANA.
L’occhio elettronico
Per stare al passo con gli sviluppi tecnologici la Protezione Civile dell’ANA ha deciso di esplorare il percorso dei cosiddetti droni, chiamati anche “Aeromobili a Pilotaggio Remoto”. L’ANA ha recentemente siglato un accordo quadro con il Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi (DIBRIS) dell’Università degli Studi di Genova. L’ambizioso progetto permetterà di formare delle squadre di droni, pilotati dai volontari della Protezione Civile, che opereranno nella ricerca di persone disperse in zone boschive accidentate o in edifici lesionati, e nel monitoraggio territoriale in tempo reale, in caso di eventi critici e calamità naturali (alluvioni, terremoti, frane, valanghe, incendi).
Un signor Generale
Domenica 6 luglio ero al raduno nazionale al sacrario della Divisione Cuneense al Col di Nava. Il caso mi ha riservato una sorpresa. Mentre era in corso l’ammassamento, mi trovavo con il cappello in testa, sul ciglio della strada ad osservare il panorama. Con la coda dell’occhio ho notato l’approssimarsi di un generale di Divisione, scrutandolo incuriosito.
Tra memoria e presente
Si sale lenti, da soli o a piccoli gruppi lungo il pendio che porta alla collina: passi sicuri e cadenzati o resi più incerti dall’età che, nel breve cammino, preparano alla commozione dinnanzi alla vista delle stele che rappresentano le due guerre mondiali e affiancano la grande croce, dal 2004 simbolo dell’impegno per la fede, la pace, la libertà, richiamo alla riconciliazione e alla comprensione. È il memoriale delle Truppe alpine tedesche sull’Hohen Brendten di Mittenwald: qui dal 1986 si svolge il Brendtenfeier, solenne appuntamento che onora la memoria dei soldati tedeschi ma, nello stesso tempo, richiama al valore universale della pace, garantita in molti scenari da operazioni sotto l’egida ONU.
La mamma e il papà
Caro direttore, so che i problemi della “political correctness” non sono affare nostro. Però qualche volta, qualche pronuncia in difesa della nostra millenaria civiltà cristiana non ci starebbe male. Per esempio: sembra che, ex lege, si vogliano abolire i dolcissimi sostantivi di “mamma” e “papà” per sostituirli con “genitore 1” e “genitore 2”. Credo che una nostra pronuncia sarebbe proprio benemerita.
Ora come allora
La località Fuciade, posta fra Moena e Falcade al passo San Pellegrino, si raggiunge comodamente a piedi su strada non asfaltata: oltre a essere una perla naturalistica, sono migliaia i visitatori che vi transitano l’inverno e l’estate. Chi per percorrere i sentieri verso la Marmolada, chi per ammirare i verdi prati ornati di fiori tipici del paesaggio montano. Ma quanti tra loro sanno che cent’anni fa questo luogo fu territorio di guerra?
Quel Bivacco, simbolo di pace
Grande partecipazione per il 40° pellegrinaggio al sacrario San Matteo, organizzato in modo impeccabile dal gruppo alpini di Valfurva con la sezione di Tirano. Le celebrazioni sono iniziate la sera di sabato 16 agosto con l’esposizione dei ricordi e dei documenti originali di un secolo fa, presentati da Ilde Testorelli, vedova di Mario, capogruppo mai dimenticato e animatore del recupero del bivacco “battaglione skiatori Monte Ortles”, a quota tremila.