COMO, COLICO, LECCO, SONDRIO – “La lunga Marcia” a Madesimo
Gli Alpini delle sezioni di Como, Colico, Lecco e Sondrio si sono ritrovati a Madesimo per commemorare il 72º anniversario della battaglia di Nikolajewka e ricordare i tanti Alpini di quelle valli che combatterono in terra di Russia.
FRANCIA – Soupir e Bligny, luoghi del ricordo
Ogni anno la sezione Francia organizza una visita ai cimiteri militari italiani di Soupir e Bligny dove sono sepolti circa 5.000 militari italiani caduti in Francia durante la Grande Guerra. A questo gesto di omaggio si uniscono tutte le associazioni d’Arma italiane della regione parigina.
SICILIA – Gli Alpini a Montagnareale
Il raduno della sezione Sicilia, organizzato dal gruppo di Messina in sinergia con l’amministrazione comunale, ha avuto luogo nella cittadina di Montagnareale (Messina). Dal palazzo comunale gli Alpini hanno raggiunto la chiesa madre, dove il vescovo di Patti, mons. Ignazio Zambito, ha celebrato la Messa domenicale.
La Julia parte per l’Afghanistan
Gli alpini della brigata “Julia”, in partenza per una nuova missione in Afghanistan, sono stati salutati alla caserma Di Prampero a Udine. Alla cerimonia hanno partecipato il comandante delle Forze Operative Terrestri, gen. Alberto Primicerj, il comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato, il sindaco di Udine Furio Honsell e il prefetto Provvidenza Delfina Raimondo. L’Associazione Nazionale Alpini ha portato l’in bocca il lupo per la delicata missione con il vice presidente Angelo Pandolfo e alcuni consiglieri nazionali che hanno scortato il Labaro dell’ANA.
Tornare cambiati
Il cuore palpitante, la mente vuota e inebetita, la canna di una pistola russa puntata. Il tamburo gira lentamente, uno scatto sordo e un attimo che dura un’eternità. “Clic”, a vuoto… E se i tedeschi da giustiziare fossero stati di meno? E se l’ultimo per morire non avesse dovuto essere colpito da più di un proiettile? L’attimo tra la vita e la morte è come una raffica di vento sferzata dal caso.
Sulla strada per Nikolajewka
Nikolajewka evoca la battaglia di fine gennaio, il generale Reverberi che nella mischia incita i suoi, i superstiti che puntano il sottopasso gettandosi verso la salvezza nell’ultimo disperato tentativo di tornare a baita. Eppure dietro a questa parola, a questo sparuto villaggio russo fatto di neve e di isbe isolate, c’è il sacrificio di moltissimi uomini che combatterono, si spostarono, raggiunsero nuove località e di nuovo imbracciarono fucili e mitragliatrici nel comune, strenuo tentativo di sfuggire all’implacabile avanzata dell’Armata Rossa. Il 26 gennaio 1943 fu fine e inizio.
Il Paese che vorrei
Assistiamo ogni giorno a notizie e fatti di cronaca in tante parti del nostro bel Paese, che rovinano l’immagine, la serena convivenza civile e sociale dell’Italia e degli italiani. Mafia, corruzione, lavoro sommerso, esportazione di capitali all’estero, malavita organizzata. È ora di mettere mano con forza alla moralizzazione del paese.
Lo spettro del Don
Era in prima linea, la notte del 23 dicembre 1942, quando si scatenò la furibonda battaglia del Don. Pochi rammentano quei momenti terribili, ma lui, “Giovan dla Piana”, all’anagrafe Giovanni Ghigonetto della frazione Piana di Calcinere (Valle Po) era al suo posto di combattimento. Da appena cinque giorni aveva compiuto i suoi 21 anni. A tutt’oggi ricorda con sorprendente lucidità ogni minimo particolare: «La situazione di là del Don accennava a qualcosa che sarebbe potuta accadere: non c’era proprio da stare tranquilli, al massimo dell’allerta allora.
Avanti così!
Caro Direttore, ho davvero gradito il tuo “Buon Natale senza retorica” nel numero di dicembre. È da tanto tempo che non leggo su L’Alpino qualcosa che verrà certamente catalogata come “politicamente scorretta”.
Al servizio dell’Associazione
Ha da poco compiuto dieci anni e si può considerare il segmento commerciale dell’Associazione. Parliamo della Servizi ANA, una società a tutti gli effetti che ha tra i suoi compiti quelli della “cessione di beni, la gestione dei diritti di utilizzazione di marchi e segni distintivi in genere e la prestazione di servizi connessi alle attività svolte dall’Associazione”. Dallo scorso anno il presidente del consiglio di amministrazione è il consigliere nazionale Mariano Spreafico, che abbiamo intervistato.
Cultura e solidarietà
«Vent’anni, per una persona, sono pochi; al contrario, per un concorso letterario rappresentano un obiettivo prestigioso: non un punto d’arrivo, un epilogo, ma un traguardo oltre il quale procedere. È il caso del premio Parole Attorno al Fuoco che alla 20ª edizione ha fatto registrare un concorso di autori notevole: 88 da tutta Italia. E accanto alla quantità, una qualità d’eccellenza riconosciuta da tutti i componenti della giuria». Queste parole, espresse nell’intervento d’apertura dal presidente della giuria Giovanni Lugaresi, giornalista e scrittore, ben sintetizzano lo stato di salute del concorso letterario, ideato nel 1995 dal compianto Alpino maestro Carlo Tognarelli e organizzato in sinergia fra gli Alpini del gruppo di Arcade e la sezione di Treviso, grazie all’instancabile opera del capogruppo Florindo Cecconato e del past-president Francesco Zanardo.
SVIZZERA – Addio alla sede di Basilea
La sede del gruppo di Basilea, adiacente alla stazione centrale, fu inaugurata nel 1968 e divenne quasi subito il ritrovo abituale per Alpini e simpatizzanti. Pochi anni dopo il presidente Valerio Merluzzi vi trasferì la sede ufficiale della sezione Svizzera che ospitò tutti gli incontri. Un nuovo progetto delle Ferrovie Federali Svizzere, interessate al sito, e i ridotti ranghi degli Alpini del Gruppo, non hanno purtroppo permesso di trovare soluzioni alternative: la chiusura della sede è stata quindi inevitabile.