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mercoledì, 7 Maggio 2025

Di scena alle Cinque Torri

Oltre 700 militari di 11 Paesi hanno partecipato all’esercitazione alpinistica organizzata dal Comando Truppe Alpine alle “Cinque Torri”, sulle Dolomiti ampezzane, dove cent’anni fa i nostri soldati combatterono in trincea, a oltre 2.200 metri di quota. Dopo tanti anni al Falzarego, gli alpini hanno raccolto una nuova sfida in uno dei luoghi più belli delle nostre montagne, su vie alpinistiche di notevole difficoltà che arrivano fino all’VIII grado della Columbus, sulla Torre Grande. Scopo dell’addestramento è quello di verificare il livello di preparazione tecnico-alpinistica delle Truppe da montagna, non solo in arrampicata, ma anche su arditi passaggi, nel recupero dei feriti e in azioni tattiche in assetto da combattimento, finanche con lo schieramento dell’artiglieria da montagna. Uno dei momenti più spettacolari è stata la traversata aerea tra la Cima Nord e la Sud della Torre Grande: una fune di acciaio tesa tra le due vette e gli alpini in assetto da combattimento, elmetto e fucile, hanno superato il dirupo.

Un caffè con il Comandante

In occasione della Festa della Repubblica 2015, io e la mia fidanzata abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno nel soggiorno alpino di Costalovara, la struttura alberghiera situata sull’altipiano del Renon, sopra Bolzano. Così, il 1º giugno decidiamo di far visita alla caserma che mi aveva visto giovane alpino in divisa (quanti ricordi) e di passare dal Comando Truppe Alpine per lasciare un crest al Comandante, gen. C.A. Federico Bonato. 

Onestà alpina

Gentilissimo direttore, sono Massimo Gotti, Capogruppo degli alpini di Sedrina-Botta, Sezione di Bergamo; vorrei raccontare un fatto accaduto durante l’ultima Adunata nazionale. Purtroppo il sabato antecedente all’Adunata un mio alpino ha perso una notevole somma di denaro che doveva essere donata al Gruppo alpini de L’Aquila.

Raduno alpini del 1º rgpt.

Il 10 e 11 ottobre Acqui Terme ospiterà il raduno del 1º raggruppamento (Sezioni del Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Francia). Per l’occasione il 3 ottobre, alle ore 15, sarà inaugurata la mostra sulla storia delle Truppe Alpine, con esposizione dei lavori del concorso delle scuole.

Cantore ai suoi figli

«Oh yes, the famous italian mountain troops!», questa la frase pronunciata con entusiasmo da Elisabetta II, regina d’Inghilterra, nel corso della sua ultima visita ufficiale in Italia. L’avevano portata a vedere Villa Borghese quando, tra le molte statue, scorse quella dell’artigliere alpino con il suo mulo. «Come fa a conoscere gli alpini, Maestà?» le chiese titubante qualcuno del seguito. «Ma perché anch’io da ragazza ho letto tutti i libri di Kipling!», fu la risposta lapidaria della sovrana. Che cosa dunque aveva mai scritto Rudyard Kipling, l’indiscusso re dei libri d’avventura per ragazzi, di così eclatante sul conto degli alpini?

Sguardo al domani

Sono trascorsi sei anni da quando il Dipartimento nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha istituito “Anch’io sono la Protezione Civile”, un progetto di formazione e di diffusione della cultura della Protezione Civile. L’attività rivolta agli alunni con un’età compresa tra i 10 e i 17 anni trova sempre maggiore consenso. Anche in ambito associativo c’è stata una progressione nel numero dei cosiddetti “campi scuola”.

Potenza Di Gioia

Dopo i fasti della brillante cerimonia dello scorso anno in occasione del 60º anniversario di fondazione, a Soligo, gradevole località del comune di Farra di Soligo, è stato organizzato il 44º campionato nazionale di corsa in montagna individuale. Lungo i severi e impegnativi saliscendi che caratterizzano il paese natale dell’alpino Medaglia d’Oro Sante Dorigo, 506 atleti di 43 Sezioni Ana hanno dato vita all’edizione record per partecipazione. Entrambi i percorsi, quello più lungo di 11.500 metri e il più corto di 7.800, sono stati resi ulteriormente difficili dal caldo e dall’afa opprimenti di un luglio bollente.

Ritorno a casa

Sono trascorsi cinquant’anni dalla posa della prima pietra per la costruzione del Memoriale che ricorda i Caduti del battaglione Intra. Una struttura semplice, lineare senza ornamenti. Vinceranno i nomi incisi sulle targhe di bronzo, vincerà la frase riportata poco sopra “Noi siamo gli alpini morti per l’Italia”. E quella fila di nomi sono gli uomini del battaglione Intra che, un poco per volta, tornano a casa: gente di lago e di montagna reclutata nelle terre del Cusio, del Verbano e dell’Ossola e ancora nel luinese e nel varesotto. Sono gli alpini dalla nappina verde segno distintivo di un battaglione che annoverava gente esperta nell’arte dell’arrangiarsi, montanari, spesso contrabbandieri capaci di sconfinare al buio, con zaini che parevano zavorre, dal lago su verso la Svizzera e ritorno.

Confrontarsi a viso aperto

Chiedo ospitalità per esprimere il mio pensiero in merito alla lettera dell’alpino che si lamenta per la presenza di illustratori stranieri (leggasi extracomunitari) per la copertina del nostro mensile. Vorrei solo ricordare a questo amico che purtroppo è rimasto fermo, che il mondo nel frattempo è andato avanti. 

Esempio Alpino

Tre giorni vissuti tra veci e bocia che hanno contagiato tutti con la loro allegria; canti e suoni di fanfare per le strade e innumerevoli tricolori alle finestre. Ecco cosa ha rappresentato per Bardineto, piccolo borgo sui monti dell’entroterra ligure, la consegna del 41º premio nazionale “L’Alpino dell’anno 2014”. Bardineto è abituata ai grandi eventi: d’estate, quando riaprono le case dei villeggianti e la gente viene al fresco e in autunno, quando diventa la patria dei funghi.

Informare con correttezza

Egregio direttore, chissà quante discussioni avrà suscitato la lettera pubblicata su L’Alpino di giugno a firma dell’art. Aldo Parodi. Una lettera di per sé estremamente spigolosa e con delle affermazioni e/o convincimenti che sono il frutto di una informazione, cavalcata da quasi tutti i media, che poco si addice alla tanto declamata professionalità del giornalismo e dei giornalisti. 

Valdobbiadene terzetto vincente

Nel cuore delle Prealpi biellesi, in Valle Elvo, dove dominano da secoli faggi querce e betulle, nel territorio del comune di Graglia si è disputato il 43º campionato nazionale Ana di marcia di regolarità in montagna a pattuglia, organizzato dalla Sezione di Biella. Forte l’adesione, con trentaquattro Sezioni iscritte per un totale di 130 pattuglie e 390 atleti. Organizzare un campionato di queste dimensioni non è cosa facile. I problemi di ospitalità, logistici e organizzativi sono decisamente impegnativi.

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