NOVARA – In viaggio verso Mauthausen
Il gagliardetto del Gruppo di Oleggio è arrivato al campo di concentramento di Mauthausen, portato in bicicletta dall’alpino Gianpaolo Sonzini (nella foto). Un viaggio nella memoria, ma non solo. Partito da Oleggio, pedalando per chilometri in una cornice dove la natura l’ha fatta da padrone, Gianpaolo, in sella alla sua bicicletta, è passato dalla Svizzera, dalla Germania e dall’Austria per arrivare nella città bagnata dal fiume Inn che durante la Seconda Guerra Mondiale vide compiersi disumane tragedie.
Venti carichi di novità
L’alzabandiera in piazza Bra e la deposizione della corona alla targa che ricorda le Aquile del 6º Alpini sono stati l’incipit di una giornata ricca di spunti e di interessanti novità. Il Palazzo della Gran Guardia a Verona, ha ospitato il convegno annuale dei referenti del Centro Studi aperto dal saluto dell’assessore Marco Padovani. Il Presidente della Sezione ospitante Luciano Bertagnoli ha sottolineato il ruolo di rilievo che gli alpini hanno all’interno della società, un ruolo che si divide tra memoria e solidarietà.
CASALE MONFERRATO – Alpini d’oro
Nella prestigiosa sede della sala consigliare di Casale Monferrato il sindaco Titti Palazzetti ha letto il Decreto con la motivazione del conferimento della Medaglia d’Oro al valore civico, assegnata alla Sezione di Casale Monferrato, la più alta onorificenza che l’amministrazione cittadina possa attribuire. “La Sezione alpini di Casale Monferrato, fondata nel 1928, ha sempre svolto la propria attività con il massimo rispetto e spirito collaborativo verso le istituzioni, partecipando alle commemorazioni civili e supportando l’amministrazione comunale con disponibilità e competenza organizzativa.
I colori della storia
Vorrei intervenire sulla lettera di Andrea Gorgoglione (luglio 2017). Sulla prima parte nulla da eccepire: corretto e non un tradimento fu il comportamento del governo di fronte ad una guerra di aggressione. Scrive il generale Tullio Vidulich: “Il nostro mancato intervento nel 1914 a fianco degli Imperi Centrali che avevano scatenato una guerra di aggressione fu determinante per il successo finale della coalizione dell’Intesa”.
Errata corrige
Nel numero di settembre de L’Alpino la cronaca del pellegrinaggio sul Cimone, da me scritta, si conclude con questa frase: “Una cerimonia semplice in memoria di quei giovani di un secolo fa che morirono su questo Monte, tra loro anche Antonio Bergamas, il figlio di Maria, la donna che simbolicamente scelse la salma del Milite Ignoto ad Aquileia nel 1921”.
Ai piedi del Monviso
Saluzzo imbandierata ha accolto gli alpini del Nord Ovest. È stata grande la soddisfazione per l’ottima riuscita del raduno del 1º Raggruppamento, espressa dagli organizzatori e da tutta la popolazione del saluzzese. La 20ª edizione, organizzata dalla Sezione di Saluzzo, è iniziata venerdì 6 ottobre con l’incontro-dibattito sulla Grande Guerra, riservato agli allievi delle scuole superiori. L’adesione è stata ottima da parte di tutti gli istituti del circondario.
L’ironia come arma
Sono rimasto sorpreso dal tono della risposta alla lettera di Alberto Baldani, “Il finto alpino” (numero di agosto-settembre 2017). Da te mi sarei aspettato ben altro, non il commento ironico che ho letto. Ci rendiamo conto? Uno, presunto amico degli alpini, pensa di avere il diritto di indossare il cappello alpino perché alle adunate o alle feste ci sono ambulanti che li vendono.
Grazie ai volontari
Carissimi volontari del Servizio Ordine Nazionale, le cerimonie e le sfilate dei nostri quattro Raggruppamenti per l’anno 2017 si sono concluse. Ringrazio i miei più stretti collaboratori per l’assistenza e per l’impegno profuso. Ai miei preziosi e numerosi volontari, chiamati in aiuto per coordinare tutte le fasi che caratterizzano queste manifestazioni, invio un grandissimo e affettuoso abbraccio di riconoscenza, sapendo il vostro sacrificio economico per le spese di viaggio sostenute.
Ultimo sopralluogo a Campotosto
Campotosto, ultimo sopralluogo prima dell’inaugurazione. Il Presidente Favero, il responsabile delle Grandi Opere Lorenzo Cordiglia e il Consigliere nazionale Antonello Di Nardo, insieme al Presidente della Sezione Abruzzi D’Alfonso, al comandante delle Truppe Alpine gen. Bonato e al sindaco del piccolo borgo abruzzese Luigi Cannavicci hanno fatto visita al cantiere ormai in fase di ultimazione. Dal 3 agosto scorso hanno lavorato incessantemente a turno, in squadre da 7/8, gli alpini della Sezione di Pordenone. Accanto a loro, i volontari di Trento che hanno montato il tetto offerto dalla Sezione e infine i volontari della Sezione di Vicenza per la posa del porfido dei marciapiedi esterni. La struttura di Campotosto sarà il primo dei 4 progetti realizzati dall’Ana per il Centro Italia che verrà completata e arredata entro il 25 novembre, giorno previsto per l’inaugurazione dell’opera donata al Comune e alla popolazione duramente colpita dal terremoto.
Crescere è fatica e divertimento
Della naja sono in molti a sentire la nostalgia e non solo perché ad essa è legata la giovinezza, ma soprattutto perché grazie a questa esperienza di vita, molto spesso, si lasciavano i panni da ragazzino per vestire quelli da uomo, un uomo con doveri e responsabilità. Gli alpini cercano di supplire alla mancanza di questo importante ruolo educativo, avvicinandosi al mondo dei giovani in diversi modi, condividendone valori e conoscenze.
Osservare le regole
Mi riferisco all’ormai annosa questione del cappello alpino, e a chi spetterebbe il diritto di indossarlo in occasione di eventi ufficiali. Sono in totale sintonia con Bonaccorso della Sezione di Belluno, autore della lettera pubblicata sul numero di luglio, e con quanti prima di lui hanno dichiarato il proprio disappunto circa l’uso improprio del cappello da parte di persone che non hanno fatto il servizio di leva e che al massimo, come il sottoscritto, si possono definire “amici degli alpini”.
COMO E GENOVA – Un Oro in due
C’è una Medaglia d’Oro al Valor Militare che compare su due vessilli sezionali, in ordine alfabetico quello di Como e quello di Genova, entrambe “Sezioni d’acqua”, dolce la prima, salata la seconda. È la decorazione conferita al sottotenente Franco Sampietro, nato a Rapallo nel 1917 da genitori comaschi, per la precisione di Tremezzo, paese sulla sponda occidentale del Lago di Como. Sampietro cadde eroicamente in Grecia durante un combattimento, alla testa del suo plotone.