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sabato, 17 Maggio 2025

VERCELLI – Cittadini onorari

È stata una giornata piena di emozioni, quella vissuta a Vercelli in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria all’Ana e, nel pomeriggio, dell’assegnazione del premio “Alpin d’la Bassa”, giunto alla sesta edizione. «Sempre davanti nell’aiutare chi è in difficoltà, i primi a correre per dare una mano, a prestarsi gratuitamente per qualsiasi genere di aiuti sociali, a dire presente in caso di necessità impellenti - con queste parola il sindaco, Maura Forte, ha iniziato il suo indirizzo di saluto agli alpini - rappresentate un modo di essere, uno stile di vita, contraddistinto dal senso di fratellanza, dal rigore morale, dalla lealtà e dalla gioia di vivere nello spirito della solidarietà e dell’altruismo».

Intreccio di meraviglie

Città di frontiera, cerniera tra il mondo germanico e quello mediterraneo, Trento per vocazione e collocazione geografica è sempre stato luogo di transito e punto d’incontro tra lingue e culture diverse. Protetta dalle montagne ma allo stesso tempo con lo sguardo aperto sul mondo, la città che ospiterà la 91ª Adunata nazionale ha visto passare tra le sue vie e i suoi palazzi tanti personaggi illustri. Il poeta tedesco Wolfgang Goethe, nel suo celebre “Viaggio in Italia”, amava descrivere così il cuore delle Alpi tridentine “Là dove il sole è caldo e si ricomincia a credere nel buon Dio”. Mentre il collega Heinrich Heine la definiva “la città che divide l’Italia dalla Germania, ma che ci guarda con occhi italiani”. 

Adesso tocca a noi

Tra tanti eroi alpini la Chiesa ora annovera un altro Beato. È avvenuto a Vigevano, in mezzo alle risaie della Lomellina, tra Milano culla dell’Ana, Borgolavezzaro dove Cesare Ricotti Magnani volle gli “Alpini” e ad una manciata di chilometri da Gravellona dove l’Ana ha costruito una casa domotica per i reduci alpini inabili, ora affidata a Luca Barisonzi. Gli alpini sono ovunque, dove ci sia tenacia o operosità. Lo vediamo arrivando in questa terra dove l’acqua riaffiora dalla falda freatica del Monte Rosa e da invadente e ostile, gestita e incanalata è resa amica e risorsa in un reticolato di risaie e canali. Ma Teresio Olivelli è nato a Bellagio, dove la sua famiglia di Zeme Lomellina si era trasferita per lavoro, sino a quando tornò in Lomellina, a Mortara.

Il Coro Ana Milano a Vercelli

Sabato 28 aprile, ore 21, al Teatro civico di Vercelli il Coro Ana Milano, diretto dal Maestro Massimo Marchesotti, presenta “La mia bela la mi aspeta” con sedici delle cante più suggestive degli alpini. Per informazioni e acquisto dei biglietti www.viottifestival.it Associazione Camerata Ducale, tel. 011/755791. Sconti speciali per i soci Ana fino al 50% del prezzo intero (esempio: poltronissima 15 euro; poltrona 12 euro; palco 10 euro; galleria 5 euro).

CASALE MONFERRATO – Casale è d’oro

La Sezione di Casale Monferrato ha ricevuto la Medaglia d’Oro al Merito Civico, massima benemerenza dell’Amministrazione comunale. Presente alla manifestazione il Presidente nazionale Sebastiano Favero, il vice Presidente vicario Giorgio Sonzogni, il vice Presidente nazionale Massimo Curasì, il Consigliere nazionale Giancarlo Bosetti oltre al Presidente emerito Corrado Perona. 

Un luogo magico

«Salii quassù la prima volta da bambino con mio papà e ricordo la gran folla di allora. Dopo tanti anni è ancora lo stesso». Ha esordito così Mario Rumo, Consigliere nazionale, nel suo discorso al tempietto votivo di Morbegno. Parole che posso sottoscrivere anch’io accomunato dalla stessa esperienza. Allora tanti alpini salivano a rendere omaggio ad amici e parenti meno fortunati, ora sono figli e nipoti, insieme a tanta gente comune, qui a ricordare il sacrificio di tanti e i valori che ci hanno trasmesso. 

Non è questione di firma

Ho letto la tua risposta su L’Alpino di febbraio “L’autorizzazione a pubblicare” e ti ringrazio delle delucidazioni come sempre ben chiare e che condivido al 99%, ecco il perché: tutti gli alpini giustamente possono scrivere al direttore, è un diritto, nulla da eccepire, ma l’aggiunta del rafforzativo Gruppo o Sezione nella firma delle lettere involontariamente coinvolge i Gruppi e le Sezioni in situazioni che a volte non riescono a giustificare davanti alle rimostranze dei loro soci in merito alla pubblicazione.

Oro alle Olimpiadi invernali

C'è un pizzico di Associazione Nazionale Alpini alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. Michela Moioli, oro nello snowboardcross, dal 2014 è iscritta al gruppo alpini di Alzano Lombardo (Sezione di Bergamo).

La Moioli ha conquistato il secondo oro per l’Italia e nella gara allo Phoenix Snow Park ha preceduto la francese Julia Pereira de Sousa Mabileau e la ceca Eva Samkova.

Ricordiamo che Michela è caporal maggiore e atleta degli sport invernali al Reparto Attività Sportive del Centro Addestramento Alpino di Courmayeur. 

Il telegiornale che unisce

Finalmente in Tv, sugli ipad e su smartphone c’è la voce degli alpini. Sono il Capogruppo di Leonessa, Sezione di Roma, e due volte a settimana vado a cercare, come tanti alpini, il nostro telegiornale che mi fa entrare nel vivo dell’Ana rendendomi partecipe di quanto essa instancabilmente realizza giorno per giorno.

Il bisogno di farci conoscere

Da più di 50 anni vivo la vita alpina, forse le mie idee sono un po’ vecchiotte, con i valori che mi sono stati trasmessi dai nostri veci, ma… sono rimasto perplesso e un po’ confuso quando ho ricevuto L’Alpino di gennaio: c’era proprio bisogno di dedicare 4 pagine al parere di 4 giornalisti, per avere una loro opinione? Quando durante tutto l’anno nessuno, dico nessuno, si interessa e spende una sola parola per il lavoro, le Adunate, il volontariato assiduo e continuo svolto dagli alpini in ogni parte della nostra Patria. 

CARNICA – Viva i veci!

In occasione del 33º raduno della Sezione Carnica sono stati premiati gli ultra ottantenni del Gruppo di Paularo. Ai veci è stata consegnata una targa ricordo. Sono Luigi Dereani, classe 1923, Antonino Poiazzi, classe 1937, Giuseppe Lorenzi, classe 1932, Fiorello Di Gleria, classe 1925, Diomiro Pellizotti, classe 1936, Antonio Nascimbeni, classe 1923, Sauro Screm, classe 1930 e Livio Della Schiava, classe 1935. Bravi veci e avanti così!

Servizio obbligatorio

Poter conoscere realtà sociali diverse dalla propria, condividere le fatiche per un risultato comune, capire che la propria libertà deve considerare quella altrui; aver consapevolezza che oltre l’io e l’altro c’è un terzo soggetto che si chiama Stato, che è espressione di una comunità e che riconosce dei diritti ma richiede dei doveri. Era questa l’aria che molti giovani respiravano a pieni polmoni durante il servizio obbligatorio, prima della sua sospensione, prima che fossero lasciati “finalmente” liberi di autodeterminarsi civicamente. In quel periodo, che alcuni con troppa superficialità chiamano “un anno buttato”, chi si affacciava alla maggiore età poteva beneficiare di un periodo formativo addizionale rispetto a quello affidato alla famiglia e alla scuola.

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