Confrontarsi a viso aperto
Chiedo ospitalità per esprimere il mio pensiero in merito alla lettera dell’alpino che si lamenta per la presenza di illustratori stranieri (leggasi extracomunitari) per la copertina del nostro mensile. Vorrei solo ricordare a questo amico che purtroppo è rimasto fermo, che il mondo nel frattempo è andato avanti.
Grazie Son!
Da anni mi parlavano del Son, di quegli omini fatti di magliette verdi e pantaloni color salvia, quei pazzi del Son. Ma io ogni volta mi chiedevo: cosa ci potrà mai essere di così pazzo in loro da renderli così particolari? Provai ad entrare e ci entrai. Forse non bastano parole per descriverlo, forse non bastano nemmeno le foto: Piacenza, la mia prima Adunata. Quando entrai in quella Caserma rimasi folgorata, sentii in un attimo le stesse emozioni e la stessa fierezza di quando nel settembre 2010 varcai la porta carraia della Caserma del 7º Alpini di Belluno; la fierezza di sentirsi un alpino!
Persone splendide
Caro direttore, per poter partecipare all’Adunata a L’Aquila, un mese prima dell’evento, mi sono recato in Abruzzo per cercare un posto dove alloggiare. Avevo con me due persone da contattare. Sono ancora commosso per quanto si sono date da fare per poter soddisfare le esigenze del mio Gruppo. Oltre ad avermi trovato uno splendido posto, la prima mi ha portato a conoscere L’Aquila per l’intero pomeriggio, la seconda mi ha messo a disposizione un capannone a Paganica, dove ci siamo fermati, dopo averci fatto conoscere il paese terremotato e i dintorni, malgrado fosse oberato dagli impegni.
Gli orrori della guerra
La foto di pag. 15 del numero di giugno non ci voleva proprio! E così, ancora si riapre la piaga della Grande Guerra con tutti i suoi mali e depravazioni: fucilazioni, vendette, assassinii, stupri, vergogne innominabili...
Onestà alpina
Gentilissimo direttore, sono Massimo Gotti, Capogruppo degli alpini di Sedrina-Botta, Sezione di Bergamo; vorrei raccontare un fatto accaduto durante l’ultima Adunata nazionale. Purtroppo il sabato antecedente all’Adunata un mio alpino ha perso una notevole somma di denaro che doveva essere donata al Gruppo alpini de L’Aquila.
Un caffè con il Comandante
In occasione della Festa della Repubblica 2015, io e la mia fidanzata abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno nel soggiorno alpino di Costalovara, la struttura alberghiera situata sull’altipiano del Renon, sopra Bolzano. Così, il 1º giugno decidiamo di far visita alla caserma che mi aveva visto giovane alpino in divisa (quanti ricordi) e di passare dal Comando Truppe Alpine per lasciare un crest al Comandante, gen. C.A. Federico Bonato.
Occhiali per la solidarietà
È stata lanciata a L’Aquila, dopo la meravigliosa Adunata nazionale di maggio, l’iniziativa ecclesiale di supporto alla meritoria campagna benefica internazionale di raccolta di occhiali usati, per permetterne il “riciclaggio” (a seguito di apposita opera manutentiva e di selezione) e il successivo invio dei materiali raccolti e trattati a persone poco abbienti in Paesi esteri.
Quel “Silenzio” struggente
Caro direttore, vorremmo condividere con L’Alpino un’emozione vissuta durante l’Adunata a L’Aquila! Scendiamo via XX Settembre, dal centro verso la stazione, sabato 16 maggio intorno alle 18, insieme al nostro gruppo.
I “quattro ”… presidenti
Sono l’alpino Errico Bigante che, ritenendolo gesto doveroso, mi permetto trasmettere la bella foto del nostro Presidente con i suoi due predecessori.
Business Adunata
Caro direttore, vorrei subito precisare che questa mia non vuole assolutamente essere una polemica e riguarda tutti gli ambulanti che vendono di tutto durante le adunate. Penso che le nostre adunate nazionali siano diventate anche un bel business per la città che le ospita e per tutti gli operatori che gravitano intorno.
Un disegno geniale
Caro direttore, il numero di maggio de L’Alpino mi ha dato una grande felicità. Complimenti per aver dedicato la copertina al disegno di un bambino. Prima di tutto perché il disegno è veramente geniale in quanto sintetizza l’essenza dell’alpino e poi perché è stato fatto da un bambino. Non le nascondo che secondo la mia modesta opinione, essere alpini non può fermarsi solo ai ricordi, commemorazioni o feste. Essere alpini vuole dire uno stile di vita fatto da senso del dovere, semplicità, modestia, attenzione verso gli altri, impegno quotidiano, amore verso il proprio Paese.
Adunata o sagra campestre?
Caro direttore, comincio con quella che dovrebbe essere la conclusione della lettera: “Tanto le cose non cambiano mai!”. Anche quest’anno a L’Aquila si sono verificate situazioni e problemi che ormai caratterizzano tutte le nostre adunate da molti anni.