I tre volti dell’Ana
Un’incubatrice per il Gaslini
Chiarezza ma senza polemica
Sono rimasto allibito alla lettura dello scritto di Carmelo Raccuia sulla Divisione Partigiana Garibaldi e ancor più della sua risposta, su L’Alpino di novembre. Passi anche che il predetto signore faccia sfoggio della propria ignoranza confondendo la Divisione Italiana Partigiana Garibaldi - unità del Regio Esercito Italiano - con le brigate garibaldine del Cln, ma la sua risposta - peraltro in linea con precedenti prese di posizione su quanto successe ai confini orientali e nei Balcani - supera ogni limite di decenza.
Figli della Smalp
Forse per la prima volta dissento da un tuo intervento, nella risposta data ad Alfredo Favretto nel numero di novembre con la frase “Ostentare i gradi come se fossero medaglie”. Chi sfila con la Smalp sa che per l’Associazione bisognerebbe sfilare con la propria Sezione, il fatto è che mentre per quasi tutti gli alpini il far parte di una Sezione corrisponde in linea di massima anche con la zona di reclutamento e i reparti dove si è prestato il proprio servizio di naja (ad esempio i milanesi e i lombardi erano tutti del 5º), noi che abbiamo fatto la Smalp arrivavamo da tutte le parti d’Italia per poi essere destinati e sparpagliati in reparti diversi.
Giovani di valore
Mi trovavo al Politecnico di Milano e passando a fianco di una delle grandi aule, in cui giusto 50 anni fa ero entrato da studente per la prima volta, sento una musica che non tardo a collegare ad un canto della prima guerra mondiale. Resto sorpreso ma penso a qualche proiezione extrascolastica su qualche tema storico e continuo la passeggiata. Dopo un po’ ripasso più vicino e questa volta riconosco distintamente le note di “Ta pum” che però si interrompono per riprendere qualche istante dopo.
Solidarietà spirituale
Quando qualche visitatore dell’antica Chiesa di San Sebastiano vuole fare un selfie con noi, alpini di vigilanza, oppure si meravigliano di trovarci lì e vogliono sapere di più della nostra presenza, noi ci meravigliamo, ma forse hanno ragione è giusto che sappiano. Non è nostro ruolo, non è comune che degli alpini Ana, che normalmente vedono impegnati in commemorazioni militari, in attività di Protezione Civile, di solidarietà e in feste varie, si dedichino ad attività di volontariato culturale.
Di questi tempi
Leggo che il 9 giugno 2018, tre settimane dopo la nostra Adunata, Trento ospiterà l’orgoglio omosessuale, conosco bene l’idioma anglosassone, ma mi piace utilizzare termini della nostra lingua (per estesa corrige il gay-pride). Ora, sia ben chiaro che io non ho assolutamente nulla contro qualsiasi orientamento sessuale delle persone, ognuno nell’ambito delle proprie mura domestiche, nel rispetto della persona, è libero di fare quello che preferisce, anche se non ho mai capito e mai capirò la necessità di un raduno, questa voglia e desiderio di esibire per le strade di una città l’essere omosessuale; se ti ritieni uguale perché devi manifestare in modo così evidente e volgare?
Spirito e testimonianza
Pochi sanno o ricordano che anche gli alpini, hanno sventolato il loro cappello e la loro lunga penna nera sull’aeroporto di Cortina d’Ampezzo. Lo spiazzo dietro l’albergo Fiames, un tempo solo pista per elicotteri, fu ampliato per essere utilizzato anche per i piccoli aerei da turismo. Due mesi di lavoro (luglio/agosto 1963) e pochi alpini allungarono ed allargarono la pista esistente.
La qualità degli uomini
Leggo sempre le lettere dei lettori pubblicate su L’Alpino. La maggior parte delle quali sono altamente condivisibili e alcune anche toccano il cuore di noi veci. Qualche volta però ci casca dentro qualche nota stonata come quella del signore di Buriasco che, giustamente, fa l’elogio delle truppe di professionisti condito però con il dispregio di noi che, “sprovveduti”, secondo lui, si lavorava ottusamente solo di Garand e Srcm.
Una precisazione sulla “Garibaldi”
Ho letto la lettera di Carmelo Raccuia sulla Divisione partigiana italiana “Garibaldi” pubblicata su L’Alpino di novembre e mi corre l’obbligo, quale componente di tale Divisione di fare una precisazione in proposito, per verità storica e per rispetto della memoria dei miei commilitoni che hanno lasciato la vita in Jugoslavia e di quelli già “andati avanti”. Le formazioni “Garibaldi” del citato comandante Bianco o colonnello Krieger erano cosa del tutto diversa dalla nostra Divisione partigiana italiana che ha avuto al comando prima il gen. Oxilia, poi il gen. Vivalda e infine il col. Carlo Ravnich, già comandante del Gruppo artiglieria alpina Aosta di cui ho fatto parte.
Il gioco da tavolo “Ta-pum”
Vorrei segnalare un gioco per ragazzi dal titolo “Ta-Pum”. Questa è la recensione su internet: “L’edizione italiana si chiama Ta-Pum! (2-5 giocatori, 30 minuti) ed è edita da Oliphante a cui faccio i miei complimenti per aver scelto di pubblicare in Italia questo gioco.
Ciao Aldo
La Sezione Germania partecipa al grave lutto per l’inaspettata e prematura perdita del Capogruppo di Schorndorf Aldo Ceola. Pochi minuti prima dell’inizio della festa di San Nicolò presso l’Istituto Lindenhof, il 78enne Aldo si è accasciato al suolo colpito da un infarto con conseguente arresto cardiaco. Vani i tentativi di rianimazione da parte della Croce Rossa.