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sabato, 7 Giugno 2025

Don Carlo Gnocchi

La finestrella di pagina 6 di novembre contiene un vuoto sullo stato di servizio di don Carlo Gnocchi. Infatti, prima del fronte russo egli,...

Resistenza e commemorazioni

Sono un alpino di 48 anni e vorrei dire, a chi scrive lettere sulla Resistenza che dietro pungenti appelli a riconoscersi figli della stessa...

Caserma Rossi: emozione e delusione

Tempo fa ho visitato la mia vecchia caserma Rossi, in Merano. Molto emozionante, ma una cosa mi ha colpito: il silenzio spettrale che vi...

Quel lembo del Tricolore…

Alle 14 del 27 novembre '41 cadeva Gondar, l'ultimo presidio etiopico in mano nostra. Cessava l'Impero, veniva ammainato il Tricolore che fu bruciato per...

VFA: esperienza bellissima

Sono un artigliere VFA di 23 anni del 3º da montagna, gruppo Conegliano.Esperienza bellissima, che ha continuato la tradizione di famiglia: mio papà è...

L'Alpino

Mio padre, Ugo Adolfo, artigliere da montagna e grande invalido di guerra è deceduto tre mesi fa all'età di 88 anni. Egli ha sempre ricevuto L'Alpino: ricevere e sfogliare il mensile è stato per lui veramente importante per sentirsi parte della grande famiglia degli alpini e affrontare con più spirito e forza le difficoltà della vita. Per questo sento il dovere di ringraziarla per il lavoro che svolge assieme a tutti i suoi collaboratori.


Emilio Giacomi Roma


Per noi della redazione sapere che L'Alpino porta, oltre che notizie anche conforto, è motivo di grande commozione. Siamo lieti di questi risultati.

Il medico risponde

Il notiziario del mio gruppo, 'La Casera', ha istituito una pagina innovativa di carattere medico, curata dal tenente medico alpino Rosario Falanga, nella considerazione che l'argomento è di elevato interesse per gli iscritti che, data la non più giovane età, devono essere messi al corrente dei probabili rischi futuri.
Ho avuto la soddisfazione di essere fermato da persone che desideravano
sapere come avere il nostro giornale: evidentemente la nostra iniziativa sta dando i suoi frutti.


Franco Tizianel Polcenigo (PN)


Complimenti per l'iniziativa e per la veste giornalistica del notiziario, addirittura
a colori; i fogli di gruppo sono la miglior dimostrazione del coraggio con il quale i direttori affrontano l'esigenza di far sapere, ovviamente a titolo volontario come è costume di tutta l'editoria alpina: credo sia un fenomeno unico al mondo.

Voglia di solidariet

Sono figlia di un alpino della Monterosa, fiera di esserlo. È da tempo che vorrei dedicarmi a un'attività di volontariato. So che gli alpini sono sempre in prima linea
quando c'è bisogno di dare una mano ai più sfortunati. Sono commercialista
con tanta voglia di rendermi utile al prossimo. Quali sono le iniziative che vi coinvolgono?


Silvia Nava Bergamo


Da noi funziona in modo egregio la Protezione Civile, tanto bene da aver riscosso la fiducia del Dipartimento centrale di Roma e della Regione Lombardia. Le consiglio di rivolgersi alla sezione alpini della sua città chiedendo di essere  'arruolata' come volontaria nel nucleo di P.C.

Bravi alpini!

Ho trascorso le vacanze in Austria nella zona di Villach. Al termine di una passeggiata ci ristoriamo presso un Gasthof, tira un poco di vento; indossiamo le giacche a vento; sulla mia spicca il distintivo dell'ANA. La signora che gestisce il
rifugio lo vede e mi chiede: Alpino? .
Alla mia conferma accenna a un saluto militare e mi dice: Bravi alpini, bravissimi , e al momento di partire ci offre un grappino.


Elio Signorini Milano


L'episodio non costituisce novità, ma sapersi ricordati con simpatia anche all'estero fa veramente piacere.

Se la RAI offende gli alpini

La sera del 13 gennaio RAI 2 ha trasmesso un programma dal titolo Grande notte che ha infranto il limite tra buon gusto e TV spazzatura. Alcuni coristi, vestiti da alpini, hanno eseguito in modo canzonatorio gli inni di quattro partiti
accennando più volte a un riprovevole saluto militare e mantenendo un comportamento indecente. È stata una vergogna. Ho portato la divisa con onore e non accetto che venga così volgarmente denigrata da una televisione che dovrebbe trasmettere cultura e valori.


Michele Olivetti Lanzo Torinese


A breve distanza dallo sconcio del Montozzo (vedi lettere al direttore di gennaio) seconda esibizione della RAI che sa di spazzatura. Invocare i valori che una volta erano motivo di coesione per un popolo non è più di moda: si rischia di passare per nostalgici.
Non ci resta che far giungere a chi di dovere la nostra più profonda indignazione: ma con quale risultato, vista l'insensibilità di chi è nella famosa stanza dei bottoni?

Le borse di studio Bertagnolli

Ringrazio la sezione di Windsor, il suo presidente Agostino Brun, l'ANA e Gino Vatri per le Borse di Studio Franco Bertagnolli.
Frequento il quarto anno di magistero presso la Ryerson University e dopo la laurea conto di esercitare ragioneria. La borsa di studio la userò per ulteriori spese scolastiche. Sono veramente onorata di essere stata presa in  considerazione e di aver ricevuto il premio.


Angela Di Pasquale Windsor (Canada)


Come noto le borse di studio Bertagnolli sono assegnate annualmente dall'ANA a studenti meritevoli, figli e nipoti di nostri alpini delle sezioni all'estero. I nostri complimenti ad Angela e agli altri borsisti.

Internati

Anome mio e di altri alpini che hanno fatto onore al nostro Corpo, le giungano i migliori auguri pregandola di ricordare pure noi che ci onoriamo di non aver tradito
la Patria l'otto settembre 1943, preferendo la deportazione in un lager.


Angelo Ferrero Alba


È mio dovere farlo e provvedo in questa sede: lei, in qualità di internato nei campi nazisti, ha il pieno diritto di affermare di aver mantenuto fede al giuramento all'Italia nel periodo più tragico della sua storia.

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