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venerdì, 9 Maggio 2025

Crescere è fatica e divertimento

Della naja sono in molti a sentire la nostalgia e non solo perché ad essa è legata la giovinezza, ma soprattutto perché grazie a questa esperienza di vita, molto spesso, si lasciavano i panni da ragazzino per vestire quelli da uomo, un uomo con doveri e responsabilità. Gli alpini cercano di supplire alla mancanza di questo importante ruolo educativo, avvicinandosi al mondo dei giovani in diversi modi, condividendone valori e conoscenze. 

Ora come cent’anni fa

Ogni anno, ai primi di settembre la Sezione di Vicenza celebra il pellegrinaggio al Monte Pasubio. Ma non è scontato che «tutti i pellegrinaggi si assomiglino»: sono simili nello svolgimento, ma le emozioni sono sempre diverse. Quest’anno, per esempio, gli alpini e le altre persone salite il 3 settembre al sacrario del Colle di Bellavista sono stati accolti da uno spettacolo impressionante: il massiccio del Pasubio imbiancato da un lato e il sole che si specchiava nella laguna di Venezia, lontana ma perfettamente visibile, ad Est! 

Sui cambiamenti in Protezione Civile

Quando in una organizzazione strutturata ed efficiente ci sono dei cambiamenti è normale che sorga qualche timore o quanto meno ci sia dell’apprensione. Se poi il cambiamento riguarda i vertici dell’organizzazione i timori e le apprensioni rischiano di essere amplificati. Non è, e non è stato così, per la nostra Protezione Civile. Gli avvicendamenti recenti voluti dalla Presidenza hanno dimostrato ancora una volta che la Protezione Civile Ana è come un treno che pur cambiando il macchinista continua a correre in sicurezza su saldi binari. 

«Protezione Civile 2.0? Ma non scherziamo!»

Nuova Protezione Civile Ana? Protezione Civile 2.0? Ma non scherziamo! Non siamo “l’Esercito del selfie”! Prima di tutto siamo la grande famiglia della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini e le nostre origini, la nostra storia e il nostro cuore non dobbiamo cambiarlo, non lo cambiamo e non lo cambieremo affatto. 

Fondamentale la prevenzione

Oltre 800 volontari, suddivisi un po’ tra tutti e quattro i Raggruppamenti - anche se a farla da padrone sono il secondo ed il terzo - attrezzature d’avanguardia, preparazione completa e formazione continua delle squadre: questo è l’Antincendio Boschivo dell’Ana, guidato da Francesco Morzenti. 

La passione di marciare

Due giorni di sport, amicizia e alpinità, che lasceranno un ricordo indelebile nei cuori dei partecipanti e degli abitanti della Val Sangone. Nemmeno la pioggia che si è abbattuta copiosa sabato pomeriggio a Giaveno, è riuscita a scalfire l’ottima organizzazione del 45º campionato nazionale di marcia di regolarità in montagna a Giaveno-Valgioie (Torino), che ha preso ufficialmente il via nel pomeriggio di sabato 9 settembre, con l’alzabandiera e la sfilata, per le vie della cittadina torinese, delle 126 pattuglie rappresentanti 32 Sezioni Ana iscritte alla gara.

Memorabili giornate

Per molti partecipare ad incontri come il Congresso del Nord America diventa sempre più difficile e impegnativo: purtroppo l’età si fa sentire! Ma noi alpini teniamo duro e continueremo a remare verso la sponda per raggiungere i nostri obiettivi, con tenacia, rispetto, dovere umano e patriottico che abbiamo imparato durante la naja. Certo, la presenza a Windsor del Presidente nazionale Sebastiano Favero ci ha fatto sentire orgogliosi di essere alpini e con le sue parole ci ha fatto rinascere. 

Vedetta tricolore

Cinquantanovesimo incontro alpino al Monumento-Faro Julia sul Monte Bernadia, sopra Tarcento (Udine), che dai suoi 850 metri di quota irradia la sua luce tricolore sulla sottostante pianura friulana. Fin dai primi anni Cinquanta questa fu l’idea degli alpini del mandamento di Tarcento che, con tenacia e volontà, il 14 settembre 1958 realizzarono questa opera. Una giornata umida e di pioggia ha accompagnato l’incontro. 

La forza dei Gruppi

Si è tenuto ad Avezzano dal 4 al 6 agosto il raduno del 4º Raggruppamento dell’Ana promosso dalla Sezione Abruzzi. «Considerando la grande importanza di questo evento, il nostro gruppo alpini di Avezzano, con orgoglio si è fatto carico dell’intera organizzazione, pur essendo a conoscenza del forte dispendio economico e di non poche energie, necessarie per la buona riuscita della manifestazione».

La bellezza dei sogni

In Italia tantissime vallate si stanno spopolando. Percorrendo le frazioni sparse nelle valli si trovano ruderi là dove una volta c’erano scuole, allevamenti di animali, famiglie che in quei villaggi vivevano tutto l’anno. Una pena trovare case abbandonate, tetti cadenti, muri demoliti dalle intemperie. Ma non tutto è perduto. Ci sono uomini che nonostante le difficoltà restano coraggiosamente radicati alla loro terra. 

Cukla e Rombon

Il Monte Rombon (2.208 metri), sovrastante l’abitato di Plezzo, costituiva uno dei capisaldi della difesa austriaca dell’Alto Isonzo; più volte attaccato, non venne mai conquistato dai soldati italiani. La sottostante cima del Cukla (1766 metri) venne invece occupata una prima volta il 23 agosto 1915 da due plotoni delle compagnie 1ª e 4ª del btg. Ceva, inquadrate nel btg. Speciale Bes e successivamente ripresa dagli austriaci con un’azione di sorpresa in pieno inverno, il 12 febbraio 1916. Inutili furono i tentativi italiani di riconquista del 14 febbraio e del 20 marzo. Nel mese di maggio, all’attacco del giorno 4 dei soldati bosniaci, seguì il contrattacco del giorno 10 che portò gli alpini dei battaglioni Bassano, Saluzzo e Ceva a riprendere la cima e la colletta Cukla. Il Rombon, dopo i vani tentativi di agosto e settembre 1915, fu nuovamente attaccato il 16 settembre 1916 da sei diversi battaglioni alpini, ma l’azione si concluse con un sanguinoso insuccesso. La sera del 24 ottobre 1917, a seguito dell’offensiva austro-tedesca di Caporetto, le truppe italiane furono costrette ad abbandonare il Cukla e ripiegare verso Sella Prevala.

Successo nel Levante savonese

Grande soddisfazione e grande apprezzamento per il lavoro dei volontari e dell’organizzazione: l’esercitazione “Levante del Savonese” è stata un successo. Sono queste le prime parole che mi sento di esprimere dopo aver partecipato all’esercitazione del 1º Raggruppamento. Un sigillo prestigioso da apporre sull’sercitazione che ha visto impegnati gli uomini e le donne delle squadre delle Sezioni di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, nei 49 cantieri operativi che hanno interessato 12 aree di intervento nei comuni di Albisola Superiore, Albissola Marina, Celle Ligure, Savona e Varazze. 

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