17.5 C
Milano
martedì, 13 Maggio 2025

Il coraggio dell’utopia

Siamo finalmente entrati nell’anno dell’anniversario della Grande Guerra, per l’Italia quarta guerra d’indipendenza perché ha completato nella logica, soprattutto geografica, i confini di una nazione che ancora faticava a trovare una propria identità. Come in ogni anniversario ci sono delle riflessioni che si debbono fare. Il giudizio sull’evento che la storia dopo cent’anni ci consegna, finalmente libero dalla retorica trionfalistica di una vittoria che è comunque costata fra i militari 651.000 morti e quasi un milione di feriti, di cui circa 50.000 Alpini e 589.000 caduti civili. Sono queste cifre che dimostrano quanto la guerra, ogni guerra, sia una folle sciagura, quali ne siano le motivazioni che la ispirano. L’anniversario è anche celebrato per ricordare coloro che per dovere sacrificarono la loro vita.



EROI A NIKOLAJEWKA

Cosa fece realmente il gen. Reverberi? Perché la battaglia fu vinta dagli alpini? Quale ruolo ebbero i tedeschi? A queste e altre domande cerca di rispondere il libro pubblicato in piccola tiratura dal gruppo di Borgosatollo in occasione dell’80º di fondazione. È composto da tre parti: la prima è dedicata al CSIR (inverno 1941-42); la seconda all’ARMIR (estate e autunno 1942 e inverno 1942-43); la terza al combattimento di Arnautowo e alla battaglia di Nikolajewka, la cui ricostruzione è avvenuta sulla base della documentazione storica italiana e tedesca e di una serie di testimonianze orali e scritte dei protagonisti.

INFANZIA DI GUERRA IN VALLE CERVO

Per sfuggire ai bombardamenti della seconda guerra mondiale una bambina e la sua famiglia abbandonano la città e si trasferiscono nella vecchia casa di Bariola, una frazione in montagna, nel comune di San Paolo Cervo (Biella). I ricordi sono riportati alla mente, prima ancora che da persone e luoghi, dall’espressività del mondo vegetale: alberi, arbusti e fiori fanno da sfondo agli episodi narrati e ne costituiscono l’elemento simbolico. Il libro è diviso in dodici capitoli che hanno come filo conduttore una specie vegetale, illustrata dalla sapiente matita di Anna Curti.

DOMENICO UMBERTO DIANO (1887-1977)

Il libro ricostruisce la personalità di Domenico Umberto Diano, artista presente in due aree della cultura figurativa della prima metà del Novecento: le arti applicate e la scultura monumentale. Diano combatté come ufficiale nell’8° Alpini durante la Grande Guerra. Nel 1920 l’ANA gli commissionò il progetto del monumento al generale Antonio Cantore a Cortina d’Ampezzo, quello a Tripoli nel 1935 e il monumento all’Alpino a Ovindoli (AQ). Sue anche diverse medaglie commemorative realizzate in occasione delle Adunate nazionali. Tre capitoli del libro sono dedicati a Diano scultore monumentale della Grande Guerra, illustrati con diverse fotografie inedite.

IN GUERRA CON IL 6º REGGIMENTO ALPINI

Grazie agli avvincenti ricordi di un alpino del battaglione Bassano e al ricco ed inedito materiale fotografico dell’archivio storico Dal Molin, il libro trasporta il lettore dagli aspri combattimenti nel deserto libico, durante le guerre d’Africa, fino ai campi di battaglia della Grande Guerra. Un affresco dell’epopea degli alpini e delle loro imprese in Libia; alla piana di Vezzena, sul Cukla e sull’Altopiano dei Sette Comuni.

SUI SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA CON LE CARTE DEL CAI

Le sezioni vicentine del CAI pubblicano periodicamente carte escursionistiche delle montagne vicentine in scala 1:25.000. Ognuna di esse è composta da due fogli (Nord e Sud) e da un libretto con la descrizione dei sentieri CAI-SAT, complete di classificazione della viabilità, toponomastica, descrizione della flora, inserimento di reticoli con le coordinate geografiche e indicazione di percorsi naturalistici e storici, in particolare quelli riguardanti i manufatti della Grande Guerra, cimiteri militari, campeggi, palestre di roccia, aree di sosta. Per ogni sentiero una scheda riporta l’itinerario, il dislivello, il tempo di percorrenza, il grado di difficoltà e i riferimenti storico naturalistici.

LA BRIGATA CADORE

La brigata Cadore viene raccontata dalla nascita nel 1953, allo scioglimento nel 1997: la naja, il CAR, le marce e i campi, gli inseparabili muli, le caserme com’erano e come sono tristemente ridotte oggi. Un percorso fotografico di oltre 800 istantanee in bianco e nero all’insegna del “com’eravamo”, per non dimenticare la grande Unità che ha visto passare generazioni di penne nere.

LA VERITÀ ITALIANA SULL’ORTIGARA

Una delle battaglie più analizzate della Grande Guerra offre, nelle pieghe degli avvenimenti, ancora margini di approfondimento. L’autore analizza alcuni aspetti della ricostruzione storica: le modalità dell’attacco, gli elementi climatici, i reparti impiegati e il loro operato, tutti fattori oggetto di discussione e di confronto per i cultori della materia. La parte dedicata al servizio sanitario permette di conoscere gli aspetti più umani: la pietas di chi doveva sanare il corpo e la mente dei reduci dal fronte e gli ultimi giorni di chi è morto per la Patria. Un volume che, a cent’anni di distanza, genererà ulteriori dibattiti. Anche questo serve a rendere giustizia a chi sull’Ortigara ha dato la vita e la gioventù.

IL DIARIO DI GUERRA E DI PRIGIONIA DEL MIO BISNONNO ADOLFO REVEL

Arianna è una studentessa del liceo classico Stellini di Udine. Sotto lo stimolo di una mostra sulla Grande Guerra, scopre le vicende della sua famiglia, attraverso l’appena “ritrovato” diario del bisnonno materno Adolfo, nato in una famiglia della borghesia valdese di Torre Pellice e fatto prigioniero a Caporetto. Il libro è un esempio di come le scuole, nei cinque anni legati al centenario della Grande Guerra, potranno offrire agli studenti un nuovo modo di apprendimento legato, non solo ai testi scolastici, ma soprattutto alle memorie dei familiari.

DALLA NERVOBALISTICA ALL’ARTIGLIERIA DA MONTAGNA

Il libro ripercorre la storia, quasi leggendaria, dell’artiglieria da montagna. Una documentata descrizione delle sue origini fa da preludio all’analisi sull’impiego attuale, descritta talvolta con terminologie davvero desuete che arricchiranno il bagaglio di conoscenze del lettore. I reparti di artiglieria sono armati e addestrati per operare in terreni montani, ma sono impiegati in tutti i teatri operativi, compresi i deserti e le pianure. Ghizzardi contribuisce a conservare nel tempo la memoria di queste Unità e di tutti gli artiglieri che ne hanno fatto parte, nel ricordo dei Caduti in servizio.

LE PRIME ALBE DEL MONDO

È un viaggio che chiunque può intraprendere, seduto sulla poltrona di casa. Marco Albino Ferrari, uomo essenziale e attento, conduce il lettore lungo un percorso introspettivo: da un lato i personaggi dell’alpinismo classico, Walter Bonatti, Giusto Gervasutti, Ninì Pietrasanta con Gabriele Boccalatte, Bill Tilman, plasmati dalla maestra muta e silenziosa, dall’altro loro: guglie aguzze che puntano il cielo, enormi ciclopi di ghiaccio, cime ai più sconosciute che raccontano storie inattese, intriganti. Ferrari svela senza lirismi, ma con lucida e razionale sensibilità, l’antica affinità elettiva tra uomo e natura. Sono questi gli elementi protagonisti che si incontrano in un lungo, muto colloquio fino a fondersi nella storia personale dell’autore che sognava di montagne e di esplorazioni già dai tempi della scuola.

LA GRANDE GUERRA SULLA MARMOLADA

Il mistero dei 15 fanti di Forcella V Sulla Marmolada, a quota 3.000 metri, si nasconde uno degli ultimi segreti della Grande Guerra combattuta sulle Dolomiti. Nelle prime ore del 26 settembre 1917, a Forcella Vu, gli austriaci fecero esplodere una potente mina che travolse il ten. Flavio Rosso ed altri 14 fanti della brigata Alpi (51º e 52º reggimento). La loro sorte resta tutt’oggi avvolta nel mistero, sepolti lassù o altrove, non fecero ritorno a casa.

ULTIMI ARTICOLI

Partecipa anche tu al Campo Scuola all’Adunata di Biella

In occasione della 96ª Adunata nazionale Alpini che si terrà a Biella, stiamo organizzando un’attività volta a pubblicizzare i Campi Scuola coinvolgendo tutti coloro...

Andrea Cainero

Giuseppe Vezzari

Remo Facchinetti