BOLOGNESE ROMAGNOLA – Ritorno a Tossignano
Nel novembre 1924 una quindicina di Alpini si riunirono a Tossignano (Bologna) per dare vita alla “Compagnia Valsanterno di Imola e Tossignano”, intitolata al capitano degli Alpini Stefanino Curti, Medaglia d’Oro al Valore Militare. Novant’anni dopo le penne nere del gruppo di Imola Valsanterno sono tornate a Tossignano per brindare al nuovo traguardo.
Cultura e solidarietà
«Vent’anni, per una persona, sono pochi; al contrario, per un concorso letterario rappresentano un obiettivo prestigioso: non un punto d’arrivo, un epilogo, ma un traguardo oltre il quale procedere. È il caso del premio Parole Attorno al Fuoco che alla 20ª edizione ha fatto registrare un concorso di autori notevole: 88 da tutta Italia. E accanto alla quantità, una qualità d’eccellenza riconosciuta da tutti i componenti della giuria». Queste parole, espresse nell’intervento d’apertura dal presidente della giuria Giovanni Lugaresi, giornalista e scrittore, ben sintetizzano lo stato di salute del concorso letterario, ideato nel 1995 dal compianto Alpino maestro Carlo Tognarelli e organizzato in sinergia fra gli Alpini del gruppo di Arcade e la sezione di Treviso, grazie all’instancabile opera del capogruppo Florindo Cecconato e del past-president Francesco Zanardo.
CUNEO – Consolidare i valori alpini
Per iniziativa del Comune e del gruppo di Dronero, con il patrocinio dell’Opera Nazionale per i Caduti senza Croce, è stato inaugurato a Dronero un cippo dedicato ai Dispersi della prima e seconda guerra mondiale: le loro spoglie si trovano in luoghi sconosciuti, senza croce e senza nome. Ai piedi del cippo è stato realizzato un pozzetto e deposti tre contenitori: uno con la terra di Nikolajewka, teatro della battaglia del 26 gennaio 1943 dove morirono molti Alpini della Cuneense, tra cui molti soldati del btg. Dronero.
Il Canto degli italiani
Lo scrisse nel 1847 Goffredo Mameli, poeta ventenne incline alle idee liberali e repubblicane, e poco dopo nel capoluogo piemontese Michele Novaro lo tradusse in musica. Il nostro Inno fu pensato da due genovesi in due città, Genova e Torino, legate a doppio filo dal fervore patriottico che preannunciava la guerra d’indipendenza dall’Austria, primo passo verso l’Unità. Ma quando cantiamo l’Inno nazionale, sappiamo cosa voleva comunicare Mameli?
SVIZZERA – Addio alla sede di Basilea
La sede del gruppo di Basilea, adiacente alla stazione centrale, fu inaugurata nel 1968 e divenne quasi subito il ritrovo abituale per Alpini e simpatizzanti. Pochi anni dopo il presidente Valerio Merluzzi vi trasferì la sede ufficiale della sezione Svizzera che ospitò tutti gli incontri. Un nuovo progetto delle Ferrovie Federali Svizzere, interessate al sito, e i ridotti ranghi degli Alpini del Gruppo, non hanno purtroppo permesso di trovare soluzioni alternative: la chiusura della sede è stata quindi inevitabile.
Il montanaro Eustacchio Costa
Il n. 9/2014 de L’Alpino riporta un articolo di Andrea Bianchi: “La conca di Fuciàde, un museo all’aperto ad impatto zero”. Sono nato ad una quindicina di km da Fuciàde nel 1940, Alpino del 3º Artiglieria da montagna della Julia. Il progetto del Bianchi è una buona idea, un percorso rievocativo degli avvenimenti rappresentati da tabelloni esplicativi lungo la conca di Fuciàde, è un valido incentivo anche al turismo.
SVIZZERA – Gara di tiro a Eschbach
Per la prima volta, il gruppo alpini di Ginevra ha partecipato alla gara di tiro militare internazionale di Eschbach, in Germania. Su invito dell’Associazione nazionale ufficiali in congedo italiani (Unuci), il capogruppo Antonio Strappazzon e il vice Luciano Caon hanno “fatto squadra” con il ten. Nicola Gallucci e il mar. magg. capo dei carabinieri Leandro Massazza Gal. Alla competizione hanno partecipato militari in servizio e della riserva tedeschi, francesi, belgi, svizzeri, americani e italiani, insieme a squadre della Polizia e Guardia di Frontiera.
Lo spettro del Don
Era in prima linea, la notte del 23 dicembre 1942, quando si scatenò la furibonda battaglia del Don. Pochi rammentano quei momenti terribili, ma lui, “Giovan dla Piana”, all’anagrafe Giovanni Ghigonetto della frazione Piana di Calcinere (Valle Po) era al suo posto di combattimento. Da appena cinque giorni aveva compiuto i suoi 21 anni. A tutt’oggi ricorda con sorprendente lucidità ogni minimo particolare: «La situazione di là del Don accennava a qualcosa che sarebbe potuta accadere: non c’era proprio da stare tranquilli, al massimo dell’allerta allora.
Tornare cambiati
Il cuore palpitante, la mente vuota e inebetita, la canna di una pistola russa puntata. Il tamburo gira lentamente, uno scatto sordo e un attimo che dura un’eternità. “Clic”, a vuoto… E se i tedeschi da giustiziare fossero stati di meno? E se l’ultimo per morire non avesse dovuto essere colpito da più di un proiettile? L’attimo tra la vita e la morte è come una raffica di vento sferzata dal caso.
Sotto le Tre Cime
Il giorno della cerimonia il sole ha mostrato tutto il suo fulgore e in uno scenario stupendo, tra le montagne più belle del mondo, i Pionieri della Tridentina e i numerosissimi ospiti hanno raggiunto il rifugio Auronzo, proseguendo poi per la chiesetta. Quassù i militari italiani schierati nella zona durante la Grande Guerra nel 1916, costruirono una cappelletta votiva che, al termine del conflitto, non ricevette i necessari interventi di manutenzione per cui le condizioni complessive divennero piuttosto precarie. Nel 1964, su iniziativa del CAI di Auronzo e del Comune, con l’intervento della manodopera militare della Compagnia genio Tridentina, questo piccolo gioiello fu completamente ricostruito.
A Cuneo per ricordare
«Quaranta gradi sotto zero ma siamo riusciti a tornare »: questo hanno detto i quattro reduci presenti alle celebrazioni del 72º anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka sostenuta dalla divisione Cuneense in terra di Russia. La ricorrenza è stata celebrata in forma solenne dalla sezione di Cuneo nei giorni 17 e 18 gennaio. Sabato pomeriggio, nella caserma Cesare Battisti di Cuneo, già sede del 2º reggimento Alpini CAR e ora sede del comando provinciale della Guardia di Finanza, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera, dell’accensione del tripode da parte della staffetta partita dal Santuario degli Alpini di Cervasca e della deposizione di una corona ai Caduti all’interno del sacrario del 2º Alpini.
Viaggio in Sud America
Manca poco al Natale quando il presidente nazionale Sebastiano Favero e il delegato ai contatti con le sezioni all’estero Ferruccio Minelli si mettono in viaggio per l’America Latina. È in programma una visita alle Sezioni ANA Brasile, Argentina e al gruppo autonomo Colombia, una visita informale a questi sodalizi che resistono tenacemente nonostante il numero esiguo di soci e le conseguenti difficoltà… dunque, si meritano una visita! Ferruccio Minelli ci ha raccontato così, questo viaggio all’altro capo del mondo.