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martedì, 13 Maggio 2025

I reduci insegnano

Un sole splendente ha gratificato, il 24 gennaio, la celebrazione nazionale del 72º anniversario della battaglia di Nikolajewka, affidata com’è tradizione, alla sezione di Brescia. In ricordo del tragico ed epico evento che il 26 gennaio 1943 aprì agli italiani, circondati dalle truppe sovietiche, la strada del “ritorno a baita”, si sono ritrovati a Brescia a fianco del Labaro dell’ANA, scortato dal vice presidente nazionale vicario Renato Zorio, i vessilli di 30 Sezioni e i gagliardetti di 152 Gruppi, accompagnati da quasi duemila penne nere.

Il Paese che vorrei

Assistiamo ogni giorno a notizie e fatti di cronaca in tante parti del nostro bel Paese, che rovinano l’immagine, la serena convivenza civile e sociale dell’Italia e degli italiani. Mafia, corruzione, lavoro sommerso, esportazione di capitali all’estero, malavita organizzata. È ora di mettere mano con forza alla moralizzazione del paese.

Maratoneta Alpino

Dalla sua prima maratona di New York, qualche anno fa, non si è più fermato: Michele Orlando, classe 1971, soprannominato “Chel di Fasan” (quello dei fagiani), dal 2010 continua a correre in giro per il mondo con il cappello alpino in testa e sventolando, orgoglioso, il tricolore. Ogni arrivo, per lui, come per gli amici del gruppo di Carpacco (sezione di Udine) che lo sostengono a distanza, è un’apoteosi di valori alpini: determinazione, tenacia, coraggio e resistenza.

Vogliamoci bene!

Sono Tiziano Bertè, abito a Brentonico in provincia di Trento. Sono nato a Marco, dove venne posizionata la prima linea austro-ungarica dal 18 maggio 1916. Ho abitato più di 30 anni a Serravalle all’Adige dove, in conseguenza della Strafexpedition dal 17 maggio 1916, venne posizionata la prima linea italiana. Il 29 ottobre 1918 i parlamentari austro-ungarici partirono dalla periferia sud di Marco per portarsi verso le prime linee italiane di Serravalle, dove chiesero di intavolare trattative armistiziali che portarono alla fine delle ostilità dalle ore 15 del giorno 4 novembre 1918.

Innovazione e cultura

Arrivando a L’Aquila ti capita di gustare un buon caffè in centro, magari accompagnato dal torrone artigianale prodotto in loco da una ricetta centenaria, e trovarti a chiacchierare con un musicista che studia al Conservatorio, piuttosto che un fisico nucleare rientrato dai laboratori del Gran Sasso, o un grande regista che magari sta ultimando le prove di uno spettacolo teatrale o le riprese di un film. Sì, L’Aquila è una città aperta, di formazione, innovazione, creatività. Tornare a L’Aquila, in occasione dell’Adunata nazionale del 2015 per riscoprirla come città densa di centri di eccellenza, cultura e innovazione, è un altro modo possibile per leggere questo territorio nel centro d’Italia; un vero e proprio “distretto culturale e scientifico” di primaria importanza nazionale e internazionale.

Cinquant’anni in musica

Da cento penne a una, potremmo riassumere così i primi anni di vita della Fanfara di Vallecamonica. Nata nel 1963 come Fanfara dei Bersaglieri, il complesso musicale ha dovuto ben presto sdoppiare la sua personalità venendo incontro al Corpo militare più diffuso in Vallecamonica, quello degli Alpini. È stata fondata su iniziativa del sergente maggiore dei Bersaglieri, cav. Anastasio Morandini che ha ricoperto il ruolo di “capo fanfara” fino al 1986, anno della sua morte. Nel 1968 entra nell’organico il maestro Martino (Tino) Savoldelli che, in breve tempo, viene assurto a tromba solista e successivamente a capo fanfara.

Al servizio dell’Associazione

Ha da poco compiuto dieci anni e si può considerare il segmento commerciale dell’Associazione. Parliamo della Servizi ANA, una società a tutti gli effetti che ha tra i suoi compiti quelli della “cessione di beni, la gestione dei diritti di utilizzazione di marchi e segni distintivi in genere e la prestazione di servizi connessi alle attività svolte dall’Associazione”. Dallo scorso anno il presidente del consiglio di amministrazione è il consigliere nazionale Mariano Spreafico, che abbiamo intervistato.

Sulla strada per Nikolajewka

Nikolajewka evoca la battaglia di fine gennaio, il generale Reverberi che nella mischia incita i suoi, i superstiti che puntano il sottopasso gettandosi verso la salvezza nell’ultimo disperato tentativo di tornare a baita. Eppure dietro a questa parola, a questo sparuto villaggio russo fatto di neve e di isbe isolate, c’è il sacrificio di moltissimi uomini che combatterono, si spostarono, raggiunsero nuove località e di nuovo imbracciarono fucili e mitragliatrici nel comune, strenuo tentativo di sfuggire all’implacabile avanzata dell’Armata Rossa. Il 26 gennaio 1943 fu fine e inizio.

TORINO – I 90 di Rivoli

Novant’anni fa alcuni Alpini rivolesi, decorati al Valor Militare per l’eroico assalto alle trincee di Monte Nero, davano vita al gruppo di Rivoli. Tra loro anche i primi due capigruppo, Giuseppe Malandrino e Beniamino Ferrero, Medaglie d’Argento al Valor Militare. Da allora il Gruppo ha fatto molta strada, tenendo sempre alti gli ideali alpini e integrandosi molto bene nel tessuto sociale della città. L’anniversario è stato dunque celebrato con la solennità che meritava.

L’emotività della rabbia

Con riferimento alla lettera al direttore del n. 10/2014 novembre, “Camminare insieme”, vorrei esprimere il mio pensiero. Mi sorprende che Maurizio Gorza, autore della lettera, si definisca “ingenuo”.

L’eroe Alberto Picco

Caro don Bruno, leggendo l’articolo “Il centenario per gli Alpini”, inserito nel numero di novembre del nostro mensile, mi ha emozionato il fatto che la conquista del Monte Nero sia uno dei fatti a cui far risalire il mito degli Alpini.

BIELLA – Generosità alpina

Il gruppo di Ponderano ha festeggiato l’80º anniversario della sua fondazione. Gli Alpini guidati dal capogruppo Ferdinando Rossini hanno donato alla “Domus Laetitiae” di Sagliano Micca, nella persona della presidente Federica Collinetti, un’automobile per il trasporto di persone disabili. Con la presidente c’erano diversi responsabili e operatori della cooperativa e, accanto a loro, i ragazzi che usufruiranno di questo mezzo: è stato bellissimo leggere nei loro occhi la gioia per questo dono.

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