RACCONTANE ALTRE…
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Storie di Alpini in parole, cante ed immagini Libro e CD L’ultimo CD del Coro di Vittorio Veneto è nato con una splendida idea: accompagnarlo con schede di presentazione dei brani proposti, poiché i giovani, e non solo loro, non sempre capiscono le cante alpine. Viene spiegato dove sono ambientate, perché sono nate, il senso delle storie che raccontano, in modo da poterle ascoltare con la giusta tensione emotiva. Il disco è affiancato da un libro che raccoglie 17 schede - accompagnate da illustrazioni in bianco e nero - per altrettanti brani proposti, che sono quelli tradizionali: da “Sul Ponte di Perati” a “Da Udin siam partiti” a “Benia Calastoria”, eseguiti con maestria da un insieme di voci di grande equilibrio e piacevolezza. |
UN EROE TRIESTINO
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Tra il 1914 e il 1918, migliaia di volontari rischiarono la prigione e la forca per combattere una guerra che ritenevano “giusta”: schiere di italiani che, dalle terre cosiddette irredente, Trentino, Venezia Giulia, Dalmazia, passarono il confine per combattere, sotto la bandiera italiana, contro l’impero austro-ungarico. Uno di loro, Fabio Carniel, si diede volontariamente la morte il 14 maggio 1917 sul monte San Gabriele, per non cadere vivo nelle mani degli austriaci. Ricordandolo attraverso le pagine del suo diario, ricordiamo anche quelle migliaia di italiani che combatterono e morirono, come disse Paolo Caccia Dominioni “senza chiedere mancia”. |
SETTANT’ANNI DA QUELL’ODISSEA
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Gli autori hanno raccolto tante storie di guerra vissute da abitanti della loro terra: la montagna veronese e quella vicentina, comprese quelle dei loro padri Celestino Gaiga e Augusto Pagani. Le testimonianze sono scritte in modo semplice e accompagnate dal racconto di un viaggio in Russia compiuto nell’estate 2012 lungo l'itinerario della Ritirata. Don Gioacchino insieme al suo amico Mario ha riportato alla luce vicende umane la cui conoscenza è vitale per la maturazione delle future generazioni. |
TESTIMONIANZE DALL’ALTO VICENTINO AL DON
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Quest’opera, nata per ricordare il 70° della Campagna di Russia, è una raccolta di testimonianze - più di 30 - di amici e familiari che hanno voluto ricordare i loro cari, alcuni tornati a baita, i più dispersi: ogni racconto, breve e di facile lettura, è corredato da bellissime fotografie. Tutta la seconda parte è declinata al femminile, mogli, madri, sorelle, donne dolenti e dignitose. L’ultimo contributo di Giandomenico Cortese parla dei giovani di ieri e di oggi e si conclude con una parola: speranza. |
L’ESODO DI ISTRIANI FIUMANI E DALMATI NEL SECONDO DOPOGUERRA
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Queste testimonianze vanno lette come si legge un racconto, uno spaccato di storia monzese attraverso la viva voce dei suoi protagonisti, un inno alla memoria per meglio capire ciò che spesso sta dietro la retorica e la ricostruzione storica di maniera. Un libro per capire e ricordare affinché il grande esodo e la tragedia delle foibe diventino parte della memoria storica condivisa del nostro Paese. |
LA VIA DEL LUPO
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Quella del Canis Lupus Italicus – così è chiamata la sottospecie di lupi che dalla notte dei tempi popola le nostre montagne – è una storia avvincente, emblematica che ci fa riflettere non solo sulla condizione degli animali selvatici ma soprattutto su come è cambiata la società italiana negli ultimi anni. Quasi del tutto scomparso intorno agli anni Settanta, il lupo era rimasto con pochi branchi in una sorta di roccaforte sui monti Sibillini. Poi, con l’inselvatichimento delle montagne in seguito al fenomeno dello spopolamento, il lupo ha trovato le condizioni per crescere di numero e rioccupare i luoghi dove un tempo viveva. |
MEMORIE DI UN CAPORAL MAGGIORE
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Il dettagliato diario della vita militare di Giulio Parizia, alpino del btg. Dronero. Partendo dal 1937 racconta le vicende vissute nel periodo di ferma obbligatoria, poi sul fronte occidentale, nella Campagna di Grecia e in quella di Russia, da cui tornerà ferito. Dalla sua narrazione si coglie come viveva in quel drammatico periodo la gente ‘normale’ e di come la guerra fosse da molti affrontata con la rassegnazione di chi non può ribellarsi. |
RACCONTI ALPINI
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L’autore, sottotenente della brigata Julia, della sua vita alpina ricorda con nostalgia soprattutto i mesi in cui è stato “il sergenti dei muli”. In questo libro ha raccolto racconti spesso divertenti di vita militare, storie di montagna, di amori felici e infelici, di attese, il tutto nel quadro dei monti e dei ghiacciai. C’è nella narrazione una vena poetica e il rimpianto per qualcosa che rischia di scomparire per sempre, come i ghiacciai perenni con le loro storie e leggende. |
In breve – maggio 2014
Notizie in breve.
ADOLFO RIVOIR L’UFFICIALE CHE SALVÒ LA BANDIERA
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Il diario di Adolfo Rivoir è un contributo importante per la conoscenza e la riscoperta degli IMI, gli internati militari italiani in Germania tra il settembre 1943 e il maggio 1945. Circa 650.000 uomini dislocati in vari campi di detenzione in Polonia e Germania, in condizioni di vita difficilissime. Il col. Rivoir dopo l’8 settembre si trovò costretto a consegnare le armi ai tedeschi e a darsi prigioniero insieme ai suoi soldati. Durante la prigionia conservò sotto gli abiti la bandiera del 5° alpini riportandola in patria alla sua liberazione nel 1945. |
NEVE
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Formazione ed evoluzione della neve Ambiente e dinamica delle valanghe Prevenzione e soccorso Un testo unico, un viaggio affascinante nel mondo della neve, dalla formazione di un leggerissimo cristallo fino alla potenza devastante della valanga. Renato Cresta - già ufficiale degli alpini paracadutisti, insegnante ai corsi di formazione per maestri di sci e responsabili della sicurezza sulle piste - ci regala un manuale ricchissimo di informazioni, grafici, tabelle, illustrazioni, l’esperienza di una vita. |
AFGHAN WEST – Voci dai villaggi
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Questo libro è il racconto del viaggio di tre giornaliste in Afghanistan, nella zona tra Herat e Farah, nel momento in cui è ancora in atto la transizione di potere. Le autrici, tramite un’opera testuale, fotografica e video, raccontano la speranza di chi, dopo decenni di guerre, vede la possibilità di un futuro basato sul lavoro svolto e sul sangue versato dai nostri soldati. Il senso di una missione - quella italiana ISAF - che ha contribuito a creare un forte legame tra popolo afgano e italiano. |