SETTANT’ANNI DA QUELLA ODISSEA
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Gli autori hanno raccolto in questo volume tante storie di guerra vissute da abitanti delle loro terre, la montagna veronese e quella vicentina. Storie che ruotano principalmente intorno al dramma della ritirata di Russia, vissuto in primo luogo dai loro padri. I racconti, scritti in modo semplice e avvincente, sono affiancati dalla cronaca del viaggio in Russia sull’itinerario della ritirata, effettuato nell’estate 2012. |
Sfogliando i nostri giornali – settembre 2013
La nostra stampa.
In breve – settembre 2013
Notizie in breve.
SULL’ORLO DELL’ABISSO
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L’altopiano dei Sette Comuni ci riserva sempre molte meraviglie. Una di queste è il monte Cornone, con gli attigui monti San Francesco e Sasso Rosso. Sono picchi che sprofondano verso la Val Brenta, spartiacque naturale con il Grappa. Per combattere su queste rocce sospese sull’abisso occorrevano particolari capacità tecnico militari e forza mentale e fisica per vivere in condizioni particolarmente difficili. Qui gli alpini, e non solo loro, resistettero agli assalti dei soldati austro-ungarici, addirittura contrattaccarono. Questo volume racconta le battaglie combattute su questo fazzoletto di terra da uomini coraggiosi che hanno fatto la storia. |
1957. UN ALPINO ALLA SCOPERTA DELLE FOIBE
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L’autore, ufficiale esperto di mine ed esplosivi, speleologo e fotografo, viene convocato nel 1957 dal ministero della Difesa per una missione segreta, coperta per 50 anni dal segreto militare, che lo porta a diventare testimone di una delle più atroci pagine del dopoguerra: le foibe. Sono pagine che restituiscono i contorni di una tragedia lontana attorno alla quale c’è ancora tanto da scoprire e da studiare. |
GUIDA AI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA NELLA PROVINCIA DI UDINE
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È il terzo volume delle Guide Gaspari dedicato agli itinerari per studenti, insegnanti ed escursionisti, alla scoperta dei luoghi e dei personaggi che hanno legato la loro storia ai luoghi della Grande Guerra in Friuli. Ricordare una guerra e quel che ha lasciato è un modo per conoscere un passato che, scomparsi i testimoni diretti, rischierebbe di cadere nell’oblio. |
GENTE DI MONTAGNA
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Il romanzo di fantasia narra la storia di un bimbo rimasto orfano in seguito all’eccidio compiuto dai nazisti nel suo paese tra le montagne d’Abruzzo. Adottato da una famiglia emigra negli Stati Uniti. Diventerà un agente dell’FBI. Giunto all’età della pensione scopre una lettera che lo spingerà a compiere l’indagine più importante della sua vita, la ricerca del vero colpevole dell’eccidio avvenuto nel suo paese. Varie peripezie, colpi di scena e un finale a sorpresa. |
GRANDE GUERRA
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È il diario di don vittorio Maini, cappellano del btg. Monte Clapier . La sua descrizione dei luoghi, dei protagonisti, degli avvenimenti è preziosa testimonianza in prima persona della Grande Guerra. È soprattutto la storia di questo eroico battaglione - che dal 1916 combatte su tutti i fronti fino alla vittoria - scritta in modo avvincente, ma senza concessioni alla retorica. |
Una richiesta di tregua
Caro direttore, la risposta che hai dato a Massimo Giara di Vercelli (L’Alpino n° 6) esprime il mio pensiero: nessuna paura bisogna avere della preghiera (fatta di parole, opinabili, da discutere, ecc); paura bisogna avere di perdere gli alpini.
PARMA – Felino festeggia i novant’anni
Il gruppo di Felino ha compiuto novant’anni, festeggiati con due importanti momenti. La sera del sabato presso il cinema-teatro comunale, alla presenza di un folto pubblico e di tante penne nere, si sono esibiti, con un vasto repertorio di canti, i cori alpini “Colliculum” di Collecchio e “Cantafabula” di Felino.
BASSANO DEL GRAPPA In Slovacchia, cori e storia
Grazie all’idea del sottotenente alpino Fabio Bortolini che da vent’anni opera con la sua attività in Slovacchia, anche l’ANA ha avuto il suo spazio alla serie di rassegne di imprenditoria, arte, musica, moda e folklore che hanno invaso le principali città nel contesto di un festival dedicato al nostro Paese.
Alpini, che forza!
“Quando si è capaci di operare in montagna, si è generalmente capaci di farlo ovunque”, così il capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Claudio Graziano al termine dell’esercitazione delle Truppe alpine nel cuore del gruppo del Falzarego.