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lunedì, 5 Maggio 2025

Il col. Cavalli nuovo comandante del 5°

Cambio al comando del 5° reggimento Alpini: il colonnello Michele Biasiutti ha ceduto le consegne al colonnello Carlo Cavalli, 51° comandante nella storia del reparto.

Il gen. Baron nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine

Il generale di brigata Ornello Baron è il nuovo Capo di Stato Maggiore del Comando Truppe Alpine; succede al colonnello Silvio Zagli, che ha ricoperto l’incarico dall’agosto del 2011.

Staffetta alpina, bronzo a Sochi

Dopo 16 anni e quattro Olimpiadi invernali l’Italia conquista nuovamente una medaglia nel biathlon, grazie alla splendida prova nella staffetta mista dei due atleti del Centro Addestramento Alpino, il caporal maggiore scelto Karin Oberhofer e il 1° caporal maggiore Dominik Windisch e dei compagni di squadra Dorothea Wierer (Fiamme Gialle) e Lukas Hofer (Carabinieri).

Da Kabul a Solbiate Olona

Il Labaro dell’Associazione, scortato dal vice presidente vicario Adriano Crugnola, dal vice presidente Renato Zorio e dai consiglieri nazionali Cesare Lavizzari, Massimo Curasì, Ettore Superina, Guido Vercellino ha presenziato, lo scorso 10 febbraio, alla cerimonia di rientro dall’Afghanistan del comandante del NATO Rapid Deployable Corps – Italy (NRDC-ITA), generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, e del contingente dello staff internazionale.

Addio a Schenetti

L’ultimo discorso, Emilio Schenetti lo ha rivolto ai suoi alpini, all’assemblea della sezione di Reggio Emilia che da lì a poco lo avrebbe rieletto all’unanimità (era presidente dal 2011). Al termine della riunione si è sentito male, accusando problemi respiratori. All’ospedale di Sassuolo gli viene diagnosticata una brutta polmonite che necessita il ricovero e un ciclo di terapie. Con il passare dei giorni, però, le sue condizioni peggiorano, fino all’epilogo nella notte del 16 febbraio, quando il suo cuore smette di battere. Al suo capezzale ci sono gli alpini ad assisterlo, su richiesta dei familiari.

Ciao Simona

Un grave lutto ha colpito il mondo alpino. Simona Hosquet, 29 anni, caporal maggiore scelto del Centro Addestramento Alpino è morta giovedì 6 febbraio, all’ospedale Parini di Aosta dopo essere stata estratta in gravi condizioni dalla neve, travolta da una valanga caduta nella zona di Cheneil in Valtournenche. L’enorme massa nevosa si è scaricata a oltre 2mila metri di quota su un gruppo di sciatori che stavano praticando l’eliski: due di loro sono rimasti illesi, mentre la Hosquet trovata sotto ad un metro di neve, è apparsa subito gravissima.

1915-16 L’ALBUM FOTOGRAFICO DI KARL PFLANZL

Ufficiale di carriera dell’esercito austro-ungarico, Pflanzl era “Alpin Referent” (consigliere alpino), figura peculiare dell’esercito austro-ungarico di alpinista affidabile e qualificato, di vitale importanza per la conoscenza dei luoghi e la capacità di gestire le problematiche legate all’alta quota. Questo album fotografico, che si snoda sulle tappe del servizio di Pflanzl, contribuisce a svelare un aspetto originale della Grande Guerra, uomini su opposti schieramenti spesso legati da un denominatore comune: l’amore per la montagna. La prefazione, l’introduzione e le note sono in tre lingue: italiano, tedesco e inglese.

1918/19 – Dalla vittoria al ripristino dei territori liberati

L’autore, socio del gruppo di Pianzano e consigliere emerito della sezione di Conegliano, ci racconta alcuni aspetti della prima guerra mondiale, in particolare il periodo da giugno a novembre 1918, che vide l’ingresso al fronte dei “ragazzi del ’99”. Anche i reparti di Arditi furono potenziati trasformando i soldati italiani da difensori ad attaccanti. Nella seconda parte del libro si rende merito all’80ª Divisione alpina e al Genio militare che, insieme a molti prigionieri austro ungarici, dal novembre 1918 all’aprile 1919, ripristinò territori e fiumi in tempi brevissimi. Un’opera comune che gettò le basi per l’unione dei popoli d’Europa.

LA STAZIONE DI CALDÈ

È la storia dei quattro fratelli Albertoli: uno reduce di Russia, uno partigiano, gli altri due impegnati a favorire la fuga in Svizzera, prima dei prigionieri alleati evasi dopo l’8 settembre e poi di ebrei e perseguitati politici. La struttura in cui operavano, che faceva capo al CNL, era chiamata “Centro di Caldè” e prendeva il nome dalla stazione ferroviaria dove arrivavano i fuggitivi. Verso la conclusione si accenna alla storia dei fratelli Zampori, arruolati a forza nella Divisione Monterosa e fucilati in Garfagnana. Il loro padre, Clemente, colonnello degli alpini, Medaglia d’Argento al Valor Militare e socio fondatore dell’ANA, riposa nel cimitero di Castelveccana, vicino a Luino.

CAMPIONATI SCIISTICI DELLE TRUPPE ALPINE

Il libro, illustrato con più di 200 fotografie a colori, racconta tramite immagini la storia dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine, la grande manifestazione sportiva e militare alla quale partecipano atleti e squadre di nazioni dalla tradizione alpina. Particolare risalto è dato alla gara regina dei CaSTA, la gara dei plotoni, nella quale formazioni delle Truppe Alpine, team stranieri e rappresentative di altre Unità delle Forze Armate si confrontano al fine di verificare lo stato ed i progressi dell’addestramento mirato a muoversi, sopravvivere e combattere in montagna e con gli sci.

TUCC UN

“Tucc Un” (titolo che riprende il motto del battaglione Ivrea), è un’opera in due volumi dedicata al battaglione dalla nappina bianca, il reparto che ha portato il nome della città di Ivrea, sede dal 1887 al 1935 del 4° reggimento Alpini. Le vicende piccole e grandi di questo reparto - composto da giovani delle valli piemontesi ma anche da un buon numero di liguri, bergamaschi e parmensi - sono inserite nel contesto delle varie epoche, per meglio comprendere le azioni del battaglione alla luce dei fatti storici. L’opera, imponente e costata tre anni di lavoro, è impreziosita da numerose belle foto in bianco e nero.

ROSSOSCH IN DUE LIBRI

È in ristampa il libro “Ritorniamo a Rossosch – Operazione Sorriso” di Sebastiano Favero, Cesare Poncato e Lino Chies, che racconta la storia della costruzione dell’Asilo Sorriso a Rossosch e dei suoi primi vent’anni. La ristampa riporterà tutte le integrazioni segnalate dopo la prima edizione (compresa quella del prof. Guido Vettorazzo) con l’aggiunta di 16 pagine sulla cerimonia di Rossosch per il ventennale dell’asilo. Sempre a cura della Commissione Nazionale Rossosch e grazie alla disponibilità di Bortolo Busnardo, Lino Chies, Sebastiano Favero e Cesare Poncato, è uscito il libro del prof. Alim Morozov “La mia scoperta dell’Italia e degli Alpini, 1942 - 2012”. La pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo economico di Luciano Mazzer di Conegliano, nel ricordo dei due zii Giacomo ed Enrico, (artiglieri da montagna del 3°, dispersi in Russia) e alla traduzione di Gianna Valsecchi.

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