Una precisazione
Ieri mi è arrivato il nostro giornale e leggendo la posta a lei indirizzata, avendo per titolo “I fucilati di Cercivento” sono saltato sulla sedia. Leggendo la sua risposta, infatti presentava un’inesattezza che può considerarsi grave. La mia regione è suddivisa in tanti territori, una prova sono le ben otto Sezioni dell’Ana.
TRIDENTINA – I giorni della gloria
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All’inferno o alla gloria: per un soldato dipende sempre dai punti di vista e dalla scelta individuale. E in quei tragici giorni del gennaio 1943 in terra di Russia, gli alpini della Tridentina e quelli della Cuneense e della Julia andarono deliberatamente alla gloria. E furono, senza retorica, tutti eroi: i caduti e i sopravvissuti. La Tridentina fu l’unica grande unità italiana ad uscire praticamente imbattuta dalla disastrosa Campagna di Russia, scrivendo, per la storia, una rara pagina di valore militare nella vittoriosa battaglia di Nikolajewka, preceduta da ben undici sanguinosi combattimenti, sempre vittoriosi, contro le avanzanti colonne corazzate russe. Una limpida vittoria delle armi italiane anche se conseguita nel corso di una ritirata apocalittica. |
Gesti d’alpino
Gli alpini del Gruppo di Loano sono stati indaffarati alcuni mesi per prepararsi ad accogliere al meglio il parterre del Premio Alpino dell’anno. Nelle edicole di Loano, vestita di tricolori, i giornali hanno dato ampio spazio all’evento e alla storia delle penne nere. Quella di quest’anno è la 42ª edizione; leggendo i nomi dei premiati succedutisi nel tempo si trovano alpini noti, come il Presidente nazionale Nando Caprioli, e altri conosciuti per lo più in ambito sezionale. Tutti quanti hanno rappresentato più che degnamente l’Associazione Nazionale Alpini, i suoi valori, la sua riservatezza nel fare, la prontezza nell’accorrere dopo le calamità naturali, ma soprattutto il supporto quotidiano e gratuito alle amministrazioni locali e alla gente.
La dignità offesa
La meravigliosa creazione dell’artigiano, o meglio, del maestro Carluccio Zangirolami di Portoviro, assemblata con frammenti di residuati bellici risalenti alla Grande Guerra, raccolti sul monte Valbella, che ho chiamato “la sentinella”, dai giorni dell’Adunata Triveneta 2013 a Schio, sta simbolicamente di guardia sulla tomba di mio figlio, Matteo Miotto nel piccolo cimitero di guerra a Thiene dove riposano in gran parte soldati del primo conflitto mondiale.
SVIZZERA – Al monumento dell’Emigrante
Il past-president Bepi Massaro ha incontrato due ex-Soci della Sezione della Svizzera, ora residenti in Italia. Dopo tanti anni, Giovanni Bertolissi di Ragogna, socio del Gruppo di Dietikon, e Ernesto Toniutti di Muris, socio del Gruppo di Zurigo, si sono ritrovati al monumento dell’Emigrante sul Monte di Muris.
ASIAGO – Nicolò, alpino speciale
Gli alpini dell’Altipiano hanno inaugurato un monumento in memoria di Nicolò Gianesini, “andato avanti” nel dicembre 2014 all’età di 82 anni, uomo e alpino tutto di un pezzo, ricordato dagli amici del Gruppo di Gallio come «uno che non si tirava indietro quando c’era da fare!». Proprio per questo i figli alpini Antonio, Mauro e Silvano, oltre che il nipote Nicola, hanno voluto realizzare un monumento in sua memoria.
UDINE – L’Ana cittadina onoraria di Majano
Il 7 maggio scorso, in occasione del 40º anniversario del disastroso terremoto che colpì il Friuli nel maggio 1976, la cittadina di Majano (Udine) ha conferito la cittadinanza onoraria all’Esercito, all’Arma dei carabinieri e all’Ana. Presenti la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il vice presidente della Provincia Franco Mattiussi, il sindaco di Majano Raffaella Paladin e numerosi sindaci della zona. Per le Forze armate, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale C.A. Enrico Errico, il generale B. dei Carabinieri, Vincenzo Procacci e il Presidente dell’Ana Sebastiano Favero, che ha scortato il Labaro con il vice Presidente vicario Ferruccio Minelli e i Consiglieri nazionali.
L’amico che ti salva la vita
Lo scorso 11 giugno si è svolta a Casalecchio di Reno (Bologna) l’esercitazione di Protezione Civile per le unità cinofile del 2º Raggruppamento (nella foto). Organizzata per la prima volta dal nucleo cinofilo da soccorso “Reno” della Sezione Bolognese-Romagnola ha visto la partecipazione di 10 squadre con 20 unità cinofile delle Sezioni di Bergamo, Varese, Lecco, Como e Bolognese-Romagnola.
MALATO D’INFINITO – Don gnocchi e le virtù
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Concepito dall’autrice come una summa delle virtù del Beato, il libro ripercorre la vita del fondatore della Pro Juventute sul modello delle sette virtù, teologali e cardinali. Un modo inedito per rileggere l’umana avventura del “papà dei mutilatini” insieme a ciò che ha saputo incarnare e comunicare sul sentiero di un Amore unico e totale. Un contenitore di brani, riflessioni, pubbliche e private, attraverso cui don Gnocchi, prototipo senza tempo di uomo, sacerdote e alpino, continua a dar voce alla propria idea di virtù, qui illustrata mediante le sue parole, le opere e le testimonianze di chi lo ha conosciuto di persona, arricchite dalla prefazione del cardinale Tettamanzi. Il libro contiene inoltre un “QR code” per approfondimenti multimediali che vanno dalla proclamazione della beatificazione a dichiarazioni, lettere e documentari di colui che ha speso tutta la vita a servizio dei bisognosi e dei più fragili. Indispensabile per comprendere meglio la sua vita di fede e il suo rapporto con Cristo. Un modello per tutti gli educatori. |
Le solite mandrie selvagge
Sono un iscritto all’Ana da diversi anni e volevo complimentarmi per lo spessore morale della rivista. Ho partecipato all’Adunata di Asti mi congratulo per l’organizzazione della sfilata che si è svolta in modo corretto.
Ancora una volta, grazie alpini
Sono qui, commossa, davanti alla televisione, come ogni anno, per me è un appuntamento importante l’Adunata degli alpini, fanno parte della mia vita... Penso sempre di sapere tante cose sugli alpini, sulla loro grandezza, invece ne scopro sempre di nuove che li rendono ancora più meravigliosi e grandi... Adesso è iniziata ufficialmente la sfilata, non è ancora l’ora del mio amato Friuli, mio marito sarà tra loro, come ogni anno...
“Rendi forti le nostre armi…”
Leggo ancora una volta una lettera che ci riporta alla nostra Preghiera, anche se questa volta non ha nulla di “polemico”. Colgo l’occasione, per ricordare a tutti che la “Preghiera dell’Alpino”, in quanto tale, non ha bisogno né di modifiche né di interpretazioni.