Un "monello"
Già da tempo volevo suggerire di pubblicare una pagina di marachelle fatte durante la naja. Avrei voluto fare l’alpino nell’8° per poter baciare il culo ai muli sacri degli alpini, ma il destino mi ha mandato a Borgo San Dalmazzo. Allora pensai: chissà se riuscirò ad andare a Gaeta.
Il Sacrario del Leiten
Caro direttore in occasione del recente raduno di Pordenone ho fatto visita al Sacrario Militare di Asiago detto di Leiten. Come per tante famiglie italiane anche per la mia è un posto importante perché in questi luoghi mio nonno partecipò alla prima guerra mondiale. Già da lontano il Sacrario si staglia imponente su una collina che lo pone in una posizione principesca, al centro dell’altipiano.
Bello il "Tasi e tira"
Sarò nostalgico, ma credo che il nostro “Tasi e tira” sia infinitamente più bello, più profondo e poetico rispetto al triste attuale “Tasi e Imu”.
Federico Fux – sezione di Roma
Il primo è una metafora del servizio, il secondo della “mungitura”.
Marò: un groviglio di errori
Gentile direttore, lo scorso 28 maggio sono finalmente arrivati a Ciampino i 31 bambini congolesi che, loro malgrado (o a loro insaputa, come si usa dire adesso...), sono diventati famosi per la famosa questione delle adozioni bloccate qualche mese fa (sette in tutto per l’esattezza da allora ad oggi) per delle non meglio precisate irregolarità nelle pratiche delle suddette adozioni.
La grandezza delle piccole cose
Entusiasmante! E non mi riferisco alla massa dei più o meno “veci” che vi hanno partecipato. Era scontato, come sempre del resto. Parlo della popolazione che ha dato alla nostra festa uno smalto particolare di entusiasmo, ovazione, felicità e riconoscimento. Ma il motivo per cui scrivo è un altro: noi di Gorizia, siamo partiti quasi buoni ultimi e di conseguenza ci siamo “beccata” tutta la pioggia e la grandine che le previsioni meteorologiche ci avevano promesso.
Spunti acuti
Caro direttore, nella corrispondenza con i lettori del n. 4/2014 de “L’Alpino”, vengono trattati due argomenti che mi sembra meritino un contributo. 1. Il primo di questi è trattato nella lettera intitolata “Liturgia e Alpini”. In essa Dario Burresi di Trieste segnala che la Curia, nella recita della Preghiera dell’Alpino durante la Messa, consente la dizione “rendici forti” e non quella, testuale “rendi forti le nostre armi”.
Un montagnino pilota
Ti scrivo a titolo personale, non per essere pubblicato ma per raccontarti un fatto che penso possa interessarti. Ho volato per molti anni in Air Vallée, una piccola ma prestigiosa compagnia aerea con base ad Aosta. Ho avuto il privilegio di portare varie volte tra Roma ed Aosta San Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI.
Un nuovo servizio militare
Quanto recentemente emerso anche a livello politico, ovvero l’idea di istituire un breve periodo di servizio civile/militare, oltre ad essere un’opportunità formativa per i giovani potrebbe rivelarsi un’iniziativa vantaggiosa per le istituzioni militari e più in generale per il nostro “Sistema Paese”.
Quando si ama non si fa fatica
Mio padre era un alpino, tenente degli alpini. È “andato avanti” qualche anno fa quando la malattia, dopo 15 anni di lotta, non ha avuto più nulla da prendersi. Per me, però, mio padre “andando avanti” è andato anche in alto, è andato oltre…
Nobile gesto
Gradirei, se possibile, pubblicare queste poche righe di ringraziamento. Durante l’Adunata di Pordenone smarrii il portafoglio, che venne trovato in un bagno da due “veci” alpini di cui uno ingegnere, che nel 1963 lavorava per la RAI.
Profumo di vita
È arrivato maggio. Sono qui davanti alla televisione, in attesa della partenza della 87ª Adunata e con attenzione ascolto le interviste, assaporo le immagini, cerco il viso di mio marito, delle persone a me care, dei nostri amici, che sono lì a Pordenone, felici, orgogliosi di esserci e di sfilare, in questa giornata importante e attesa tutto l’anno.
Un vecchio amico
Caro direttore, per motivi di salute a Pordenone non sono riuscito a camminare tanto da poterti incontrare e ho cercato di raggiungerti col telefono.