25.2 C
Milano
sabato, 3 Maggio 2025

Custodi di un insegnamento

Sul Monte Pasubio, ogni roccia, ogni sentiero, ogni angolo, ogni cresta pulsa di ricordi degli alpini, quegli uomini che lì si immolarono per fermare l’avanzata austroungarica della Strafexpedition. Sulla parete rocciosa che delimita la Strada degli Eroi sono collocate le targhe delle 15 Medaglie d’Oro al Valor Militare che lì combatterono, tra i quali Cesare Battisti, Fabio Filzi che furono catturati sul Monte Corno di Vallarsa, cima del massiccio del Pasubio, e Damiano Chiesa. Il Pasubio ha visto ogni tipo di guerra, di mine, di trincea, di fortezze, ma anche l’ingegno e la capacità dell’uomo di costruire opere belliche di grande ingegneria militare come la Strada delle 52 gallerie. E c’è un appuntamento, la prima domenica di settembre di ogni anno, al quale un alpino non può mancare: è il pellegrinaggio sul Pasubio, quest’anno nazionale e solenne.

Alpini in Nord America

Domenica 16 agosto i primi ad arrivare a Vancouver sono stati gli alpini di Montreal e poi via via le Sezioni e i Gruppi di Canada e Stati Uniti. Dall’Italia è arrivato il Presidente nazionale Sebastiano Favero, accompagnato dal vice Presidente e delegato ai contatti con le Sezioni all’estero Ferruccio Minelli e dal Consigliere nazionale Marco Barmasse. C’erano anche alcuni alpini del Gruppo di Trichiana (Belluno). Dopo la visita ad alcune località, giovedì 20 agosto tutti a casa di Silvano e Lina Xausa, sulle colline di Anmore, per un barbecue in famiglia.

La nostra Preghiera

Compie cento anni la “Preghiera dell’Alpino”. Nata nella Grande Guerra, ha avuto diverse versioni, fino ad arrivare alle due attuali, ed è sempre il momento più sacro per noi alpini: una voce annuncia solenne: «Preghiera dell’Alpino», squilla l’attenti e mentre scorrono quelle parole sfila davanti a noi la lunga colonna di quelli che ci hanno preceduti, le loro imprese, i loro sacrifici. La Preghiera del ’15-’18 è molto diversa dall’attuale, ma esprime già concetti che torneranno nelle versioni successive: i ghiacciai eterni posti a difesa della Patria, l’invocazione a salvarci dal gelo e dalla tormenta e a proteggere le famiglie lontane. Nel 1935 viene pubblicata la “Preghiera dell’Alpino” scritta dal magg. Sora, comandante del battaglione Edolo, che contiene gli elementi base della versione definitiva.

Colussi e Rocchetto fanno centro

Ce lo sentiamo dire da tempo, l’Adunata di Bolzano ha portato un’aria nuova in Alto Adige, un nuovo entusiasmo e i campionati nazionali di tiro ne sono stati la prova. Il poligono di Caldaro è una struttura all’avanguardia, utilizzato spesso dalla Nazionale italiana è situato sulla cima di una collina, circondato da vigneti e meleti a perdita d’occhio in un panorama unico.

Una storia di dedizione

Un richiamo forte alla fratellanza e alla solidarietà, a tutti i valori alpini è partito dal 44º raduno alpino al Bosco delle Penne Mozze, mentre l’albero del memoriale racchiuso nella suggestione della valle di San Daniele, si è arricchito di altre due foglie: Bassano del Grappa e Casale Monferrato si sono aggiunte sulla stele monumentale, accanto alle altre 2.503 stele ferree degli alpini trevigiani forgiate da Simon Benetton.

Per la Julia

Dopo una notte di tregenda, che ormai da un po’ di tempo accompagna questa bizzarra stagione, il 6 settembre scorso, sul Monte Bernadia che sovrasta Tarcento (Udine), un tiepido sole coronava lo sforzo di quanti si erano attivati per ricordare degnamente il 57º anniversario dell’inaugurazione del Monumento “Faro-Julia” che dal 1958 irradia la pianura friulana con il suo fascio tricolore. È proprio il caso di dire che ogni tanto anche gli alpini hanno in cielo qualcuno che li osserva e li aiuta.

Esempio Alpino

Tre giorni vissuti tra veci e bocia che hanno contagiato tutti con la loro allegria; canti e suoni di fanfare per le strade e innumerevoli tricolori alle finestre. Ecco cosa ha rappresentato per Bardineto, piccolo borgo sui monti dell’entroterra ligure, la consegna del 41º premio nazionale “L’Alpino dell’anno 2014”. Bardineto è abituata ai grandi eventi: d’estate, quando riaprono le case dei villeggianti e la gente viene al fresco e in autunno, quando diventa la patria dei funghi.

L’Ortigara è bella ma scomoda!

Le cerimonie del pellegrinaggio in Ortigara hanno avuto inizio sabato 11 luglio ad Asiago, nei pressi del sacrario del Leiten. In sfilata un corteo composto dal Presidente Favero accanto al generale Bonato, molti Consiglieri nazionali, 24 vessilli e una cinquantina di gagliardetti di Gruppo. Assieme a noi anche i nostri amici dell’Infanterie regiment nr. 59 “Erzherzog Rainer” di Salisburgo, alcuni rappresentanti dei Kaiserschutzen e gli amici dell’Associazione dei soldati da montagna della Slovenia. Dopo la brevissima cerimonia ho avuto modo di intrattenermi con i miei amici “Rainer” che da tanti anni giungono fin qui per ricordare i loro Caduti e cercare di mantenere viva la memoria del loro pluricentenario Reggimento.

Sguardo al domani

Sono trascorsi sei anni da quando il Dipartimento nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha istituito “Anch’io sono la Protezione Civile”, un progetto di formazione e di diffusione della cultura della Protezione Civile. L’attività rivolta agli alunni con un’età compresa tra i 10 e i 17 anni trova sempre maggiore consenso. Anche in ambito associativo c’è stata una progressione nel numero dei cosiddetti “campi scuola”.

Torna il 5º Alpini

Dopo sei mesi gli alpini del 5º reggimento lasciano il Kosovo. Il passaggio di responsabilità con il 132º reggimento Carri, comandato dal col. Ciro Forte, si è svolto alla base di “Camp Villaggio Italia”, sede del Multinational Battle Group West, l’unità multinazionale a guida italiana che ha competenza sul settore occidentale del Paese. A presiedere alla cerimonia il comandante di Kfor, gen. D. Francesco Paolo Figliuolo e l’ambasciatore per l’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese. Durante il loro mandato gli alpini hanno profuso grande impegno nelle attività di cooperazione-civile militare, uno dei pilastri della responsabilità italiana nel teatro balcanico.

Il fronte dei ricordi

Cammina con passo deciso, calza scarponi pesanti eppure con ampie falcate mangia veloce la strada che ha sotto i piedi: un passo un metro. Mi fa segno da lontano, allunga il braccio e si presenta: «Buongiorno sono Livio. Adesso saliamo con la seggiovia, su un pezzo, poi camminiamo. La porto a vedere dove ho trovato l’alpino, intanto però guardiamo i ripristini che ho fatto». Il tono alto della voce infila le parole l’una dopo l’altra, rapide e senza pause. Si avvicina allo zaino, mi dice che è quello in dotazione all’esercito svizzero, «lo sollevi!», quasi impossibile con una mano, almeno per me. Saranno 25 chili, forse più.

Potenza Di Gioia

Dopo i fasti della brillante cerimonia dello scorso anno in occasione del 60º anniversario di fondazione, a Soligo, gradevole località del comune di Farra di Soligo, è stato organizzato il 44º campionato nazionale di corsa in montagna individuale. Lungo i severi e impegnativi saliscendi che caratterizzano il paese natale dell’alpino Medaglia d’Oro Sante Dorigo, 506 atleti di 43 Sezioni Ana hanno dato vita all’edizione record per partecipazione. Entrambi i percorsi, quello più lungo di 11.500 metri e il più corto di 7.800, sono stati resi ulteriormente difficili dal caldo e dall’afa opprimenti di un luglio bollente.

ULTIMI ARTICOLI

Partecipa anche tu al Campo Scuola all’Adunata di Biella

In occasione della 96ª Adunata nazionale Alpini che si terrà a Biella, stiamo organizzando un’attività volta a pubblicizzare i Campi Scuola coinvolgendo tutti coloro...

Andrea Cainero

Giuseppe Vezzari

Remo Facchinetti