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domenica, 21 Settembre 2025

Terremoto: come comportarsi

Sabato 13 e domenica 14 ottobre oltre 1.500 i volontari di 12 organizzazioni nazionali di Protezione Civile sono stati impegnati nella campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico. Sono questi i numeri della seconda edizione di “Terremoto – io non rischio”, l’iniziativa nata da un’idea del Dipartimento della Protezione Civile che si è svolta in centodue comuni a elevato rischio sismico per fornire un’efficace informazione alla popolazione su questo tema. 

Solo se liberi saremo anche profetici

Mi scrive un artigliere da montagna, di cui ometto il nome: «Penso che gli alpini del Nord che hanno combattuto e sono morti, tra i quali anche mio nonno, se è vero che esiste un al di là, non riusciranno a darsi pace nel sapere d’essere morti per questo modello di Patria che, a distanza di sessantasette anni non è ancora unita in nulla, né culturalmente, né economicamente e neanche quando c’è da fare sacrifici. E sono sicuro che se avessero potuto scegliere, visto come sono andate le cose, avrebbero combattuto per lasciarci una Padania libera e non un Nord schiavo di governi romani».

Amandola: storia e cimeli

Amandola è una ridente cittadina posta a 500 metri sul livello del mare da cui si gode uno scenario di rara bellezza: la catena dei Monti Sibillini, Castel Manardo, la Priora, la Sibilla, il Monte Vettore che, visti da qui non rispondono più alla cara, affettuosa definizione leopardiana di “Nostri Monti Azzurri” ma da qui, quasi a toccarli, ecco il prato, la macchia, il bosco, la roccia. E d’inverno, innevati, sono ancora più belli. Il temperamento, il carattere della gente sono quelli del montanaro con alcune spiccate particolarità: la manualità, la disponibilità verso gli altri, il lavoro di gruppo, la generosità.

SICILIA – Dal Piemonte per onorare le Batterie Siciliane

Calorosa accoglienza quella riservata dalla città di Messina agli alpini del gruppo di Maggiora, sezione di Omegna, giunti a Messina in 40 assieme ad alpini della vicina Borgomanero, con il sindaco Giuseppe Fasola, il parroco don Fausto Giromini e il coro Alpe Pianello. La delegazione ufficiale dell’ANA era composta dal vice presidente nazionale Nino Geronazzo, dal presidente della sezione Sicilia Giuseppe Avila e dal capogruppo di Messina Luciano di Nuzzo. La prima cerimonia ha avuto luogo al monumento dedicato alla “Batteria Masotto”.

Napoli e gli alpini

Che c’entra Napoli con gli alpini? Questa domanda me la sono sentita strillare in faccia da una donna che, per farsi meglio notare, si sbracciava da una delle transenne laterali che delimitavano il percorso della sfilata di una delle nostre più recenti, magnifiche Adunate nazionali. Quella donna è certamente espressione tipica di una mentalità razzista con pruriti di secessione che negli ultimi tempi va sempre più diffondendosi. Mortificato, anzi offeso, rispondo. Il decreto che sancì la nascita delle Compagnie alpine fu firmato il 15 ottobre 1872 da Vittorio Emanuele II a Napoli.

Il Centro Studi ANA diventa grande

Nella suggestiva sala del centro convegni San Salvatore di Rodengo Saiano, sabato 29 settembre si sono riuniti i referenti del Centro Studi ANA. Accolti dal benvenuto del presidente della sezione di Brescia, Davide Forlani, i rappresentanti di 47 Sezioni sotto la regia del presidente della Commissione Centro Studi ANA Luigi Cailotto hanno sviluppato diversi temi, oggetto dei principali progetti del Centro Studi.

Quei cappelli stonati

Su L’Alpino n. 8 c’è ancora la segnalazione di gente con il cappello alpino in testa alle feste della Lega. Io sono capitato per caso ad una di queste feste ed effettivamente c’erano cappelli alpini in testa sia a giovani che a meno giovani.

Il reduce tornato… recluta, nel cuore

Sono un reduce alpino di 97 anni ex combattente dell’ultima guerra mondiale, prigioniero in Germania. Ho partecipato l’8 e il 9 settembre scorsi al 90° della fondazione della sezione Val Susa, ho sfilato sul mezzo dei “veci” e ho potuto vedere sorridere e sentire il calore di tutti i cittadini di Susa. Alla sfilata: fieri cappelli alpini con massimo ordine accompagnati dalla fanfara sezionale e tutti i vessilli ed i gagliardetti, deposizione di un omaggio floreale alla lapide dei Caduti.

Alpino ucciso, tre feriti

Un alpino ucciso del 2° reggimento di Cuneo e tre feriti nell’attacco di “insorti” in Afghanistan. L’alpino caduto è il caporale Tiziano Chierotti di Sanremo. Aveva 24 anni. La notizia dello scontro a fuoco è giunta al momento di andare in macchina con il giornale, per cui non è stato possibile conoscere il nome dei tre feriti. Si sa soltanto che sono stati colpiti alle gambe e che le loro condizioni non sono gravi.

Canti? Meglio se alpini doc

La vita media di un coro è stimabile in 35 anni. Il coro ANA più longevo ha 63 anni, il più giovane forse sta nascendo proprio in questo momento. Il movimento corale è in continua rivoluzione. Arrivare a sessant’anni, così come decidere di avviare un coro oggi presuppone l’avere passione, organizzazione, buone idee. Non è cosa semplice, ogni corista deve sapere gestire prove, lavoro e famiglia. Tra i cori più attivi gli impegni arrivano ad essere anche un centinaio all’anno. Organizzazione, gestione e professionalità. Scelta dei repertori, studio musicale, approfondimenti sui canti.

Un monumento a Gigli e Ranzani

Dove il Po scorre più lento ed ogni tanto minaccia i paesi che attorniano le sue rive, domenica 30 settembre, con le nuvole che coprivano il sole, più di mille persone, in maggioranza alpini, si sono trovati a ridosso dell’argine del grande fiume, nel piccolo paese di Santa Maria Maddalena di Occhiobello, una frazione del comune di Occhiobello (Rovigo), per commemorare il capitano Massimo Ranzani, insignito di Croce d’Onore alla memoria e il s.ten. Mauro Gigli, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

Fanfare in gran concerto

Passerà alla storia il quarto raduno biennale delle fanfare dei congedati delle cinque brigate alpine tenutosi a Verona lo scorso sabato 6 ottobre con un memorabile concerto in questo tempio italiano della musica: l’Arena. Prima del concerto, alle ore 17 in sala consigliare del Comune di Verona, l’amministrazione comunale rappresentata del vice sindaco Vito Giacino e alla presenza del comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj ha consegnato nelle mani del comandante del 6° Alpini, col. Luigi Rossi, la pergamena che ha suggellato la cittadinanza onoraria a questo prestigioso reparto alpino molto caro ai veronesi e che per molti anni ha avuto la sede proprio nel fabbricato che gli alpini veronesi hanno recuperato dal degrado in cui si trovava trasformandolo nella sede della propria Sezione.

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