GUIDA AI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA NELLA PROVINCIA DI UDINE
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È il terzo volume delle Guide Gaspari dedicato agli itinerari per studenti, insegnanti ed escursionisti, alla scoperta dei luoghi e dei personaggi che hanno legato la loro storia ai luoghi della Grande Guerra in Friuli. Ricordare una guerra e quel che ha lasciato è un modo per conoscere un passato che, scomparsi i testimoni diretti, rischierebbe di cadere nell’oblio. |
VALDAGNO – Volontari di P.C. nelle scuole
Cinquanta volontari della Protezione Civile sezionale, coordinati da Luca Tonin, hanno dato vita ad un’esercitazione in grande stile con le scuole di Valdagno (Vicenza). Scatta l’allarme per un incendio all’interno del liceo artistico. I 216 studenti vengono evacuati grazie al pronto intervento della squadra sanitaria e i feriti sono trasportati nel vicino ospedale. Tutto simulato, come le altre emergenze: un terremoto che provoca crolli sulle scale dell’edificio e la ricerca di un disperso con l’intervento delle unità cinofile.
uomini nuovi per un'Italia migliore
Sento dentro di me un senso di profonda rabbia e sdegno al pensiero che moltissimi politici e amministratori della cosa pubblica sono riusciti e riescono a trascinare in un profondo baratro l’economia italiana e, per causa loro, molte persone hanno rinunciato al dono più prezioso, la vita, rifiutando quello stile di vita imposto fondato sulla corruzione. Hanno calpestato costantemente la Costituzione e la dignità umana.
Una richiesta di tregua
Caro direttore, la risposta che hai dato a Massimo Giara di Vercelli (L’Alpino n° 6) esprime il mio pensiero: nessuna paura bisogna avere della preghiera (fatta di parole, opinabili, da discutere, ecc); paura bisogna avere di perdere gli alpini.
Per boschi e sentieri
Sabato 20 e domenica 21 luglio si è svolto a Pulfero (Udine) il 41° campionato nazionale ANA di marcia di regolarità in montagna a pattuglie, organizzato dalla sezione ANA di Cividale. La scelta di Pulfero come sede dei campionati, nella splendida cornice delle valli del Nastisone al confine con la Slovenia, è stata propiziata dalla presenza nel locale gruppo alpini e di numerosi atleti amanti dello sport in montagna, su tutti il capogruppo Mario Miscoria e Bepo Puller, vecio alpin con il cuore e l’entusiasmo di un bocia, che vanta numerosi record nella corsa in montagna in campo nazionale, cui è stato assegnato il compito di direttore di gara. Puller e i suoi collaboratori hanno testato il percorso che, a detta di tutti, è stato tecnicamente all’altezza della competizione, ottimamente segnalato e con incantevoli panorami.
FRANCIA – Zaino a terra per Zuliani
Assemblea generale del gruppo di Nilvange e della sezione Francia
Si è svolta a Nilvange, al confine tra Belgio e Francia, l’assemblea generale del Gruppo. Gli ormai pochi alpini e amici degli alpini si sono così ritrovati nella sala comunale anche per scambiare qualche parola sulla lontana gioventù ed ascoltare il presidente sezionale Zuliani che, arrivato da Parigi per l’occasione, dopo aver ricordato gli alpini 'andati avanti', dava commosso la notizia delle sue dimissioni dopo 26 anni di presidenza.
PORDENONE – In aiuto agli ammalati
La casa “Via di Natale”, voluta dall’alpino Franco Gallini, è una struttura realizzata per sostenere e aiutare gli ammalati di tumore e si trova ad Aviano, accanto al Centro di Riferimento Oncologico. Sotto la pioggia battente un migliaio di penne nere, precedute dal già presidente nazionale Corrado Perona e da quello sezionale Giovanni Gasparet, hanno partecipato alla “lucciolata”.
Alpini dormienti: “Guardo al futuro con serenità”
Presidente, dieci anni fa l’ANA contava 26mila alpini in più e 23mila aggregati in meno. Come vede la vitalità dell’Associazione pensando a questo invertirsi dei fattori?
La vitalità c’è nel senso che nell’arco dei dieci anni il numero degli associati ha subito una modesta diminuzione. Fa riflettere avere 26mila alpini in meno, ma questo è dovuto in parte ad un fatto fisiologico, tanti che hanno fatto naja o la guerra sono andati avanti. La leva non c’è più e quindi l’unica possibilità è quella di at tingere dai dormienti. Gli aggregati sono una risorsa - penso ad esempio al loro grande impegno nella Protezione Civile - e lo sono nella misura in cui tanti giovani che non hanno potuto fare il servizio di leva aderiscono ai nostri valori, alle nostre idee, si impegnano e sono con noi.
Angela ringrazia il "presidentissimo"
Nel dicembre 2012 nella casa di Endine Gaiano ho suonato con la fanfara alpina di Ramera di Ponteranica alla Messa di Natale alla presenza dell’alpino Caprioli: i suoi occhi erano lucidi per l’emozione ed ora sono io ad essere commossa per il suo essere “andato avanti”!
Coerenza alpina? Compito di tutti
Caro direttore, credo di avere sentito il fremito della tua penna nella recente corrispondenza con i lettori, specialmente in risposta all’artigliere poco patriottico o di fronte ad un certo conformismo. A me sembra che l’alpino e il sacerdote abbiano trovato una buona sintesi concettuale. Il compito è difficile, almeno quanto lo sforzo di indicare il nostro futuro associativo, ed è destinato soprattutto a chi ha un’idea approssimativa del significato di essere alpini e a chi non percepisce certi pericoli.
AUSTRALIA – Una bella festa a Griffith
La sezione ANA di Griffith, ormai con pochissimi soci, ospita sempre volentieri alpini provenienti da ogni parte d’Australia, così si sta in allegria e si canta insieme.
Le crode dei Da Col
E poi ci sono le Dolomiti. Aguzzi campanili che nascono da pendii boschivi fitti, pennellati dalle mille tonalità di colori che segnano il succedere delle stagioni. Dolcezze di boschi che precedono inaspettati campanili di roccia fredda, aguzza. Ma non inesplorata. È qui che durante la guerra i nostri alpini avevano dimora, tra difficoltà impensabili. Costantemente minacciati da freddo e schioppettate nemiche. Eppure proprio tra queste guglie frastagliate si compirono imprese leggendarie. E furono tante, tantissime considerando i mezzi di allora, gli scarsi rifornimenti, la neve che l’inverno rivestiva ogni cosa. Sui torrioni ciclopici di Croda Rossa e Cima Undici nell’inverno del 1915 e nella primavera del ’16, un brulicare di uomini.