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giovedì, 8 Maggio 2025

Fare politica

Carissimo direttore, è da tempo che volevo scriverle per sapere cosa pensa sulla questione dell’Ana in rapporto alla politica. Io penso che bisogna distinguere fra apartitico e apolitico. È un dovere essere apartitico, è un dovere non essere apolitico. È un nostro dovere fare politica. Se non la facciamo si fa il gioco dell’avversario.

La nostra Preghiera

Compie cento anni la “Preghiera dell’Alpino”. Nata nella Grande Guerra, ha avuto diverse versioni, fino ad arrivare alle due attuali, ed è sempre il momento più sacro per noi alpini: una voce annuncia solenne: «Preghiera dell’Alpino», squilla l’attenti e mentre scorrono quelle parole sfila davanti a noi la lunga colonna di quelli che ci hanno preceduti, le loro imprese, i loro sacrifici. La Preghiera del ’15-’18 è molto diversa dall’attuale, ma esprime già concetti che torneranno nelle versioni successive: i ghiacciai eterni posti a difesa della Patria, l’invocazione a salvarci dal gelo e dalla tormenta e a proteggere le famiglie lontane. Nel 1935 viene pubblicata la “Preghiera dell’Alpino” scritta dal magg. Sora, comandante del battaglione Edolo, che contiene gli elementi base della versione definitiva.

Alpini in Nord America

Domenica 16 agosto i primi ad arrivare a Vancouver sono stati gli alpini di Montreal e poi via via le Sezioni e i Gruppi di Canada e Stati Uniti. Dall’Italia è arrivato il Presidente nazionale Sebastiano Favero, accompagnato dal vice Presidente e delegato ai contatti con le Sezioni all’estero Ferruccio Minelli e dal Consigliere nazionale Marco Barmasse. C’erano anche alcuni alpini del Gruppo di Trichiana (Belluno). Dopo la visita ad alcune località, giovedì 20 agosto tutti a casa di Silvano e Lina Xausa, sulle colline di Anmore, per un barbecue in famiglia.

Custodi di un insegnamento

Sul Monte Pasubio, ogni roccia, ogni sentiero, ogni angolo, ogni cresta pulsa di ricordi degli alpini, quegli uomini che lì si immolarono per fermare l’avanzata austroungarica della Strafexpedition. Sulla parete rocciosa che delimita la Strada degli Eroi sono collocate le targhe delle 15 Medaglie d’Oro al Valor Militare che lì combatterono, tra i quali Cesare Battisti, Fabio Filzi che furono catturati sul Monte Corno di Vallarsa, cima del massiccio del Pasubio, e Damiano Chiesa. Il Pasubio ha visto ogni tipo di guerra, di mine, di trincea, di fortezze, ma anche l’ingegno e la capacità dell’uomo di costruire opere belliche di grande ingegneria militare come la Strada delle 52 gallerie. E c’è un appuntamento, la prima domenica di settembre di ogni anno, al quale un alpino non può mancare: è il pellegrinaggio sul Pasubio, quest’anno nazionale e solenne.

MILANO – Alpini e bambini a Paderno Dugnano

Il Gruppo di Paderno Dugnano ha organizzato la seconda edizione della “Notte bianca degli alpini”. Nella due giorni oltre 40 bambini e bambine, suddivisi in 5 plotoni (Taurinense, Orobica, Tridentina, Cadore e Julia), hanno partecipato a diverse attività ludiche, canti e tanto divertimento, finalizzati alla conoscenza degli alpini e della loro storia.

Per la Julia

Dopo una notte di tregenda, che ormai da un po’ di tempo accompagna questa bizzarra stagione, il 6 settembre scorso, sul Monte Bernadia che sovrasta Tarcento (Udine), un tiepido sole coronava lo sforzo di quanti si erano attivati per ricordare degnamente il 57º anniversario dell’inaugurazione del Monumento “Faro-Julia” che dal 1958 irradia la pianura friulana con il suo fascio tricolore. È proprio il caso di dire che ogni tanto anche gli alpini hanno in cielo qualcuno che li osserva e li aiuta.

Sui sentieri della storia

La Protezione Civile Ana ha voluto ricordare il centenario della Grande Guerra con un intervento di carattere ambientale nelle località e nei luoghi del conflitto. Il tributo a quanti hanno combattuto e sono caduti ha affiancato le attività, tipiche della Pc, mirate ad affinare i meccanismi organizzativi, procedurali e operativi della Colonna Mobile dell’Ana. L’esercitazione ha coinvolto il 3º raggruppamento con 1.200 volontari che dall’11 al 13 settembre sono stati impegnati nelle attività minuziosamente e adeguatamente preparate dalla Sezione di Bassano del Grappa.

Le armi della fede

Carissimo direttore, non appena venuto a conoscenza della censura attuata alla “Preghiera dell’Alpino”, da parte della diocesi di Vittorio Veneto, il mio primo pensiero si è indirizzato alla tua persona, il che mi ha indotto ad eleggerti, se me lo consenti, a mio confessore e consolatore.

Una storia di dedizione

Un richiamo forte alla fratellanza e alla solidarietà, a tutti i valori alpini è partito dal 44º raduno alpino al Bosco delle Penne Mozze, mentre l’albero del memoriale racchiuso nella suggestione della valle di San Daniele, si è arricchito di altre due foglie: Bassano del Grappa e Casale Monferrato si sono aggiunte sulla stele monumentale, accanto alle altre 2.503 stele ferree degli alpini trevigiani forgiate da Simon Benetton.

La protettrice delle squadre sanitarie

Da alcuni anni le squadre sanitarie Ana del Nord Italia si ritrovano per un “fuori servizio”: un fine settimana in allegria per ritemprarsi e tornare agli impegni delicati che richiede la loro opera. Quest’anno si sono date appuntamento l’ultima domenica di luglio, in concomitanza con la festa alla Madonnina delle Penne Nere, sui monti dell’Alpago, in provincia di Belluno.

MOLISE – Festa sezionale a Roccamandolfi

L’intensa due giorni alpina per la festa sezionale ha salutato la nascita del nuovo Gruppo di Roccamandolfi, tra l’entusiasmo della popolazione del piccolo centro posto ai piedi del Massiccio del Matese. La sede del Gruppo è stata intitolata al ten. col. Raffaele De Filippis, originario di Roccamandolfi, giovane tenente del 5º Alpini, battaglione Tirano, che combatté sul fronte russo e sul Monte Marrone, montagna sacra agli alpini che, conquistata, restituì onore alle Forze Armate italiane.

Al lavoro per il Giacomini

A fine maggio ha avuto luogo il primo intervento per i lavori di ristrutturazione del Rifugio Giacomini a Forca di Presta (Ascoli Piceno), ad opera di volontari alpini della Sezione di Pordenone. Scopo dell’iniziativa è stato anche quello di favorire, diffondere la conoscenza, e in logica successione, promuovere l’utilizzo della struttura a livello nazionale.

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