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sabato, 2 Agosto 2025

BELGIO – La Sezione compie 75 anni

Due importanti ricorrenze per la sezione Belgio sono state festeggiate a Ransart, con la collaborazione del gruppo locale. Il sabato pomeriggio sfilata per le vie del paese, seguita dalla Messa per i Caduti e per gli alpini andati avanti. Erano presenti Ferruccio Minelli, consigliere nazionale delegato ai contatti con le sezioni all'estero, Mario Agnoli, presidente della sezione Belgio, Antonio Dotti capogruppo di Ransart e padrone di casa, Antonio Binotto capogruppo di Bruxelles, Francesco De Nadai capogruppo di Liegi, Secondo Paolo Lamandini capogruppo di Borinage.

Alla statua del Redentore

Il Mombarone, confrontato alle tante maestose montagne valdostane, potrebbe essere giudicato una vetta di secondaria importanza, perché alto soltanto 2.372 metri. Quando, alla fine dell’Ottocento, fu prescelto dal Comitato Romano, per rappresentare il Piemonte settentrionale, assieme ad altre diciannove vette in altrettante regioni italiane, rispondeva a caratteristiche considerate essenziali per l’epoca in cui si viveva e per la finalità dell’iniziativa.

Gli alpini mi riconciliano col mondo

Ostriche, zoccole, truffe e ricatti. Messi bene in Italia, eh? Ma poi entro nel mio ospedale, l’ospedale dei bambini Regina Margherita, un sabato mattina e vedo un mare di gente di tutte le età – perfino diversi ottantenni – che stanno imbiancando, dipingendo le aree comuni.

LECCO – I 60 anni del rifugio Cazzaniga-Merlini

Il 60° della ricostruzione del rifugio Cazzaniga e il 40° dell’inaugurazione del nuovo rifugio Cazzaniga-Merlini, nell’anno del 90° della Sezione, meritavano una festa solenne. Vedere così tanti alpini al rifugio mi ha fatto tornare indietro di 40 anni, quando ero salito qui con mio papà e i miei fratelli in occasione dell’inaugurazione. Non nascondo che allora per noi, legati al vecchio rifugio da tanti ricordi, la nuova costruzione lasciava un po’ perplessi ma si sa, i tempi cambiano. È qui che fin da bambino ho imparato a conoscere gli alpini ed è qui che è iniziata la strada che mi ha portato al Consiglio Direttivo Nazionale.

Campi di accoglienza… in Mozambico?

La prima pagina de L’Alpino di luglio 2012, ritrae l’alpino Diego Gottarelli in compagnia di due bambini di colore. Immagine bellissima cha tanto fa onore alla solidarietà di cui noi italiani siamo capaci specie in situazioni estreme quali il recente sisma in Emilia Romagna.

Il Centro Studi ANA diventa grande

Nella suggestiva sala del centro convegni San Salvatore di Rodengo Saiano, sabato 29 settembre si sono riuniti i referenti del Centro Studi ANA. Accolti dal benvenuto del presidente della sezione di Brescia, Davide Forlani, i rappresentanti di 47 Sezioni sotto la regia del presidente della Commissione Centro Studi ANA Luigi Cailotto hanno sviluppato diversi temi, oggetto dei principali progetti del Centro Studi.

Solo se liberi saremo anche profetici

Mi scrive un artigliere da montagna, di cui ometto il nome: «Penso che gli alpini del Nord che hanno combattuto e sono morti, tra i quali anche mio nonno, se è vero che esiste un al di là, non riusciranno a darsi pace nel sapere d’essere morti per questo modello di Patria che, a distanza di sessantasette anni non è ancora unita in nulla, né culturalmente, né economicamente e neanche quando c’è da fare sacrifici. E sono sicuro che se avessero potuto scegliere, visto come sono andate le cose, avrebbero combattuto per lasciarci una Padania libera e non un Nord schiavo di governi romani».

Una corona ai Caduti d’Oltremare

Si è svolto a Bari, nei giorni 13 e 14 ottobre il 6° pellegrinaggio solenne al Sacrario Militare dei Caduti d’oltremare. Sabato 13 ottobre, dopo l’arrivo del Labaro al Sacrario Militare, il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal vice sindaco di Bari Nicola Sciacovelli e dal presidente sezionale Antonino Cassotta, ha deposto una corona di alloro presso il Sacello del Sacrario; subito dopo il cappellano militare della terza Regione aerea, mons. Sabino Scarcelli, ha benedetto il cippo commemorativo donato dall’ANA al Sacrario dove riposano oltre 70mila soldati italiani, dei quali 45mila ignoti, caduti in Jugoslavia, Germania, Grecia, Albania, Africa Orientale, Libia, Marocco, Tunisia e Algeria.

PARMA – Palanzano: monumento ai Caduti del Galilea

Centinaia di penne nere hanno preso parte, a Palanzano, all’inaugurazione del monumento dedicato ai Caduti della nave Galilea, silurata la notte del 28 marzo 1942 nel Mediterraneo da un sottomarino inglese mentre era in rotta per l’Italia, dalla Grecia, con a bordo 1.275 uomini, fra i quali gli alpini del battaglione Gemona.

Fanfare in gran concerto

Passerà alla storia il quarto raduno biennale delle fanfare dei congedati delle cinque brigate alpine tenutosi a Verona lo scorso sabato 6 ottobre con un memorabile concerto in questo tempio italiano della musica: l’Arena. Prima del concerto, alle ore 17 in sala consigliare del Comune di Verona, l’amministrazione comunale rappresentata del vice sindaco Vito Giacino e alla presenza del comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj ha consegnato nelle mani del comandante del 6° Alpini, col. Luigi Rossi, la pergamena che ha suggellato la cittadinanza onoraria a questo prestigioso reparto alpino molto caro ai veronesi e che per molti anni ha avuto la sede proprio nel fabbricato che gli alpini veronesi hanno recuperato dal degrado in cui si trovava trasformandolo nella sede della propria Sezione.

All’inizio fu canto di soldati

Alla fine della Grande Guerra, a Trento, stavano insieme, ancora in servizio come ufficiali, Piero Jahier, alpino, che aveva diretto il giornale di trincea “L’Astico”, e il musicista Vittorio Gui, sottotenente del Genio. Pressoché coetanei, poco più che trentenni, dedicavano il tempo alla stesura e alla stampa dei canti che avevano sentito intonare dai soldati lungo il tempo del conflitto, canti di tutte le regioni italiane. E insieme pubblicarono il fascicolo “Canti di soldati”.

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