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lunedì, 5 Maggio 2025

Ricominciare daccapo

Trentaquattro mesi fa è calato il sipario. E dietro a quel drappo pesante di velluto bordeaux tutto è cambiato, scombinando scenari e abitudini. Ciò che di nuovo c’è ora non coincide affatto con il futuro che Luca aveva immaginato. Quel giovane alpino ferito in Afghanistan, il 18 gennaio del 2011. Accanto a lui cade, per sempre, Luca Sanna. Sono attimi, una serie infinita di fotogrammi che l’angoscia, l’inquietudine hanno scolpito nella memoria e che resteranno impressi così, fino all’ultimo giorno. Luca Barisonzi si è risvegliato fermo.

GORIZIA – Novant’anni con la gente

Gli alpini della sezione di Gorizia hanno festeggiato i loro “primi” 90 anni di vita associativa. Lo hanno fatto partendo da lontano, con una serie di mostre, serate, manifestazioni e con una notevole produzione libraria. Prezioso è il libro Alpini a Gorizia, che prende le mosse dalla fondazione del Corpo degli Alpini, dal Museo della Grande Guerra di Gorizia per attraversare la Grande Guerra, la guerra d’Africa e la seconda guerra mondiale. In primo piano la Julia, un tutt’uno con la gente goriziana, e i suoi reggimenti di stanza in città. E poi gli alpini del dopoguerra, fino ai nostri giorni, la Sezione, i Gruppi ed una storica galleria fotografica.

BELGIO – Marcinelle, 57 anni fa

In Belgio l’8 agosto ricorre l’anniversario della tragedia mineraria di Marcinelle, in ricordo delle vittime di quel tragico evento del 1956 in cui morirono 262 minatori, di cui 136 italiani. Ogni anno al “Bois du Cazier” la campana “Maria Mater Orphanorum” suona con lentezza 262 colpi che si alternano alla lettura del nome di ciascun minatore deceduto nella tragedia.

CANADA VANCOUVER – Le borse di studio “Franco Bertagnolli”

Si è tenuta al Centro Culturale Italiano di Vancouver, durante la festa dei combattenti e delle Tre Armi, la cerimonia per la consegna delle borse di studio “Franco Bertagnolli” vinte da Louisa Dal Cengio, Natalie Botteselle e Deanna Schaper Kotter.

A proposito di Facebook

Ci eravamo lasciati a settembre, parlando di web 2.0. Dicevamo che navigare in rete oggi è diventato come entrare in un supermercato. Si compra qualcosa ma ormai sempre più spesso si vende qualcosa, mettendo informazioni, notizie, richieste, pareri…

Bentornata, Julia!

C’era il pubblico delle grandi occasioni ad attendere la Julia che venerdì 4 ottobre ha salutato il Friuli e le sue genti al rientro dalla sua terza missione in Afghanistan. Tre volte, dal 2008, la Julia e i suoi alpini come i colleghi della Taurinense, hanno svolto la loro missione di pace in quella terra lontana, sconvolta da una guerriglia insidiosa, che tanto è costata in termini di impegno e di sacrificio. Ad attendere in piazza i reparti che hanno sfilato lungo le vie della città il gen. B. Ignazio Gamba che quegli uomini ha comandato in sei mesi di intenso lavoro. Un comandante soddisfatto, contento, sicuro di aver dimostrato ancora una volta il valore, la dedizione e l’umanità che gli alpini sanno porre nelle attività che svolgono.

Abitanti 316, unica famiglia alpina

Borrello è un paese concentrato sulla sommità d’una collina di ottocento metri lungo la linea di confine fra l’Abruzzo e la provincia molisana di Isernia. Nonostante ciò ha tuttavia una propria dignità storica. Secondo il filosofo e storico della letteratura Benedetto Croce di questo borgo si ha testimonianza nell’anno Mille, si sa poi che divenne feudo dei nobili Borrello, dei quali prese il nome. Da questa cittadina la vista spazia sulla vallata del Sangro e si chiude a nordovest sul profilo della Majella.

Cima Vallona

Caro direttore, rimango sconcertato e sgomento nell’apprendere che recentemente in alcuni paesi dell’Alto Adige è stato distribuito ed affisso da parte del partito Südtiroler Freiheit (di Eva Klotz&Co.) un manifesto bilingue (si può trovarlo in internet) che prospetta una rilettura di parte della storia legata alla strage di Cima Vallona, “chiedendo alla giustizia italiana di riaprire il processo di Firenze del 1971, e che siano pubblicamente riabilitate le persone tacciate di colpevolezza, nonostante l’assoluzione (a Vienna)”.

Credere nel futuro

Caro direttore, ti ringrazio per l’attenzione riservata sul numero di agosto/settembre al tema della “coerenza alpina”. Mi sembra doveroso farti una precisazione. La tua risposta, in verità, è andata oltre le mie attese.

TORINO – Festa sezionale a Brusasco

La sezione di Torino ha festeggiato a Brusasco il 93° anniversario di fondazione e il 90° anno di attività del locale gruppo alpini. L’apertura della manifestazione è stata all’insegna dei giovani, con i ragazzi di Brusasco che, assistiti dai volontari della Protezione Civile sezionale, hanno fatto a gara per dimostrare la loro abilità sulla parete di roccia artificiale.

Il bollino dei pregiudizi

Caro Fasani, non mi sembra stigmatizzabile la lettera “… e la caserma torna ad essere alpina” del socio Giovanni Galeazzi, di Milano anche se tutto non è condivisibile ci sono alpini ed alpini… gli attuali non possono essere come quelli di 50 anni fa, come noi non eravamo come quelli del 1915-’18 ma, una realtà è incontrovertibile, l’ANA come le altre Associazioni d’Arma deve sopravvivere e quindi va bene qualsiasi modo di portare un cappello alpino.

Il cappello nel manifesto

Signor direttore, posso solo essere contento e congratularmi con Lei per la bella e sensata lettera e per l’altrettanto bella e misurata risposta.

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