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giovedì, 17 Luglio 2025

SVIZZERA – Il 50º del Gruppo di Olten

Il gruppo di Olten ha compiuto 50 anni, celebrati con una grande festa che ha coinvolto tutta la Sezione Svizzera. Nella foto ricordo scattata al termine della Messa vediamo, da sinistra, il rappresentante del Gruppo di Turgovia, due ospiti italiani in rappresentanza dei Gruppi di Pove (sez. di Bassano) e Zuglio (sez. Carnica), seminascosto Giuseppe Massaro, ex Presidente sezionale, l’attuale Presidente sezionale Fabio Brembilla e, penultimo, il Capogruppo di Olten Andrea Meni.

Congresso delle Sezioni del Nord America a Vancouver

Programma di massima

  • 19 agosto, Milano / Vancouver - Al mattino ritrovo con l’accompagnatore all’aeroporto di Linate e partenza per Vancouver via Francoforte. All’arrivo trasferimento all’hotel Georgian Court e pernottamento.
  • 20 agosto, Vancouver - Prima colazione, incontro con la guida locale di lingua italiana e visita della città. Rientro in hotel e pernottamento.
  • 21 agosto, Vancouver - escursione a Victoria – 140 km. Prima colazione e partenza per l’escursione dell’intera giornata a Victoria. Crociera di 90 minuti attraverso le isole del Golfo dell’isola di Vancouver, quindi si prosegue per Victoria con breve visita della città e rientro a Vancouver in traghetto.
  • 22 agosto, Vancouver - Escursione al Capilano Suspension Bridge, lo spettacolare ponte sospeso. Rientro a Vancouver attraversando il Lions Gate Bridge.
  • 23 agosto, Vancouver - Giornata a disposizione per le manifestazioni organizzate dagli alpini.
  • 24 agosto, Vancouver/Italia Mattinata libera e trasferimento in aeroporto. Partenza per Milano via Francoforte. Pasti e pernottamento a bordo.
  • Arrivo in Italia il 25 agosto.

Fuarce Cividât, grande raduno del ventennale

L’Associazione “Fuarce Cividat”, unitamente al comune di Chiusaforte e al locale Gruppo alpini Monte Canin (Sezione di Udine), organizza a Chiusaforte nei giorni 19, 20 e 21 giugno 2015 il grande raduno del ventennale. L’evento vuole celebrare il 20º anniversario della soppressione del Cividale avvenuta nel 1995 proprio a Chiusaforte, località in cui il Battaglione aveva operato negli ultimi 32 anni della sua storia.

Bandiere come stracci

Caro direttore, il 10 aprile mi trovavo nel centro di Genova e, percorrendo via Vincenzo Ricci, nei pressi di via San Vincenzo, sono rimasto colpito da quel che ho visto sulle mura di un edificio, contrassegnato dal numero civico 4. L’edificio ospita, a quel che dice la targa affissa davanti all’ingresso principale, l’Asilo Tollot - Scuola Materna. Ciò che mi ha negativamente colpito è la trascuratezza riservata alla Bandiera d’Italia, il “nostro” amato Tricolore, esposto all’ingresso della struttura. Altro che «bandiera esposta in buono stato e correttamente dispiegata », come disciplina la legge (articolo 9, Dpr 7 aprile 2000, n. 121).

La consapevolezza storica

Siamo al Centenario dell’entrata in guerra. Fioriscono ovunque iniziative volte a commemorare i sacrifici dei nostri soldati sui fronti del massacro. E tutte prendono forma sotto la denominazione comune, ora ampiamente assodata, del “per non dimenticare”. Sto pensando: il mondo cambia, va mutando aspetto, dimensioni e modi nell’uso del principio di ragione con una rapidità impressionante. In questo alternarsi di vortici e cadute del pensiero razionale e delle migliori spinte emozionali noi sentiamo la necessità di gettare luce su ciò che è stato, su ciò che di terribile migliaia, milioni di persone hanno subìto.

Fronteggiare l’immigrazione

Caro direttore, in riferimento alla lettera di Di Luca (L’Alpino n. 3, pag. 4) e alle altre riguardanti l’arrivo di immigrati, non sono d’accordo con quelli che continuano ad insistere con questa accoglienza ad ogni costo. Poverini, dobbiamo accoglierli perché al loro Paese stanno male... e vengono qui a far star male anche noi? Abbiamo già i mali nostri! Questa gente va aiutata al loro Paese.

MARCHE – I 90 di Ascoli Piceno

Il Gruppo di Ascoli Piceno intitolato alla MOVM Giovanni Giacomini, ha celebrato il 90º anniversario con una serie di iniziative, realizzate in collaborazione con l’associazione culturale “Il Portico di padre Brown” e inserite nel novero degli eventi legati al centenario della Grande Guerra. Il programma ha avuto inizio il 4 Novembre con la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate che ha visto oltre 200 studenti sfilare con gli alpini fino alle lapidi dei Caduti della Grande Guerra. 

Verso il primo ciak

Ha preso ufficialmente il via la prima fase di preparazione del progetto cinematografico “Fratelli d’Inverno”. La notizia è stata comunicata dal produttore del film, Guido De Angelis, presidente della Dap Italy srl e dal regista Stefano Francesco Alleva, che è anche l’autore del soggetto e della sceneggiatura. Il film racconterà la ritirata di Russia degli alpini prendendo spunto da uno specifico episodio legato al battaglione Verona della divisione alpina Tridentina.

Il dovere alla difesa

Egregio direttore, a proposito della guerra, delle sue realtà, del V Comandamento, penso si debbano fare delle considerazioni di ordine generale al di là delle opinioni personali. Non penso ci sia nessuna persona civile disposta ad insegnare che «la guerra è bella, piace, diverte», tranne i tagliatori di gole distruttori della civiltà in rapida moltiplicazione. Per rimanere in ambito più o meno militare è chiaro che un soldato consapevole del suo ruolo accetta il rischio, insito nell’uso delle armi, dei danni che possono derivarne. 

DOMODOSSOLA – Festa per i 90 anni del Gruppo

Il Gruppo di Domodossola ha celebrato i novant’anni. Intitolato al ten. Gianfranco Polli, alpino decorato con Croce di Guerra al Valor Militare, combattente sui fronti occidentale e greco-albanese nel btg. Intra, poi partigiano nel “Valdossola”. Industriale di successo alla guida della manifattura di Domodossola, Polli è stato Presidente della Sezione dal 1967 al 1984. Dal 2005 gli alpini di Domodossola hanno una guida che fa onore ai predecessori: il giovane Roberto Pina, classe 1980. 

Una linea nella storia

Ne facevano parte le fortificazioni in Cadore e nelle valli del Maè, del Cordevole, del Cismon, del Brenta, erette prima della Grande Guerra. “La linea di resistenza ad oltranza, convenzionalmente detta Linea gialla, era stata avviata a sistemazione nell’estate del 1916. Si estendeva a tutta la fronte montana del nostro schieramento strategico e aveva lo scopo -precauzionale- di appoggiarvi la difesa nel caso esigenze di manovra avessero imposto di trasferire unità in altri settori. Nel settore della IV Armata si svolgeva lungo le posizioni di: Cima Caldiéra, Monte Agaro, Monte Totoga, Monte Pavione, Monte Cimonega, Monte Tamer, Monte Framont, Monte Civetta, Monte Fernazza, Monte Antelao, Le Marmarole, Monte Tudaio, Le Terze, Casera Razzo.

La storia in cartolina

Ammettiamolo, negli ultimi decenni tutti abbiamo strizzato l’occhio alla tecnologia. La tastiera “qwerty” sostituisce sempre più spesso la penna, il rituale degli auguri in occasione delle feste viene annunciato dal freddo tono di un cellulare e nelle casella della posta arrivano più pubblicità e bollette che lettere attese con trepidazione da una persona cara o provenienti da un paese lontano. Ma non è stato sempre così. C’è stato un tempo in cui si aveva un unico modo di parlarsi quando si era lontani, quello di scrivere, oppure - dato che l’analfabetismo era frequente - di farsi scrivere una lettera. Per le Poste del XIX secolo però il peso della missiva, che comprendeva anche la busta, incideva grandemente sui costi e di conseguenza sul prezzo pagato per usufruire del servizio.

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