Alpini e politica
Come nel famoso romanzo di Stevenson, anche tra gli alpini c’è chi si sveglia italiano il mattino per coricarsi padano la sera. Ho partecipato, come ogni anno, all’Adunata di Torino in un tripudio di bandiere e di amor patrio; ho visto sindaci ed assessori, che nei loro Comuni rifiutano di indossare la fascia tricolore, accompagnare le bandiere degli alpini loro concittadini. Ho appena finito di leggere L’Alpino di giugno: “Alpini tessitori dell’unità nazionale”, poi accendo la televisione e vedo alpini (senza cappello, ma alpini) sul pratone di Pontida.
Franco Barillari - Gambara (BS)
Oslavia, Sacrario devastato
Nei paesi musulmani i cimiteri sono volutamente lasciati in uno stato di abbandono “curato”, con tombe coperte dall’erba e dai segni del tempo. Pare che lo stesso principio, ma molto più trasandato, sia stato applicato al Sacrario militare di Oslavia. L’ossario che conserva le spoglie di 57mila soldati italiani morti nella Grande Guerra, nonché di 540 militari austroungarici, versa in condizioni disastrose.
Il rispetto delle regole ANA
Nel corso della visita di leva ho chiesto di essere arruolato nel Corpo degli Alpini, ma sono stato ritenuto idoneo per la fanteria. I primi tre mesi a Bari, i successivi 11 a Cividale del Friuli. Da tre anni sono tesserato come amico degli alpini e sono aggregato alla sezione Valsusa, gruppo di Avigliana.
La recinzione di Chiomonte
Leggo con dispiacere l’uso degli alpini a difesa della recinzione di Chiomonte (Val di Susa). Sono un alpino in congedo fino a dieci minuti fa orgoglioso di esserlo, oggi fiero di abbandonare il cappello e non rinnovare l’iscrizione all’ANA. Recinzione perché di recinzione si tratta. Nessun cantiere è partito e nessun cantiere partirà.
Le parole del monsignore
Sono un medico trentino, alpino di nascita, cresciuto, come mi piace dire, “a grappa e alpini”, imprestato da qualche anno al Lago di Garda bresciano. Partecipo il più possibile alle vostre manifestazioni e mi sento orgoglioso di voi. Non voglio entrare nel merito delle nostre missioni di pace in Afghanistan ma segnalo il discorso di mons. Giuseppe Rossi, canonico della cattedrale di Verona, tenuto durante la messa per il 30° anniversario del monumento all’alpino a San Martino della Battaglia.
Sulla città di Torino
Non sono stato militare: ho fatto servizio civile, ma ho un felice ricordo delle manifestazioni che intraprendete ovunque. Sarei lieto di sapere il vostro giudizio su Torino oggi. Lo stesso fiume che i torinesi han sempre considerato come estraneo alle abitudini dei bagnanti da noi è ancora balneabile. Un vostro commento sulla realtà dei parchi, di cui trovo inadeguati i progetti di miglioramento.
L'Adunata… un'emozione unica
“Senso dell’onore e coraggio, saldezza morale e capacità di resistere, tradizioni generose e sano amor di patria. Mi sembra si fondi soprattutto su questi valori il mito degli alpini… Ai quali si somma l’amore per la natura e specialmente per la montagna… È per questo che si sono meritati il rispetto e la gratitudine di tutti… Quando vedo che sfilano fraternamente in parata, sento un profumo di montagna che mi confonde. Mi piacerebbe essere con loro”.
Andrea Zanzotto - poeta - dal Corriere della Sera 08-05-2011
Alpini in armi: una proposta
Leggo sempre con interesse la rubrica “Nostri Alpini in Armi” dove si rende conto delle esercitazioni di reparti alpini, di cerimonie di saluto alle Brigate in partenza o di ritorno dalle missioni di Peace- Keeping, oppure del cambio di comando dei reparti delle Truppe alpine.
"Calpesti e derisi"?
Su L’Alpino di aprile Raffaele Rocchini dice: “I nostri nonni hanno fatto l’Italia e noi dobbiamo mantenerla unita e integra”. Aggiungo: la Patria è il paese dove siamo nati, la nostra terra, la famiglia e il cimitero dove riposano i nostri progenitori.
Alpini a Messa
A Torino non sono riuscito ad assistere alla messa per i Caduti, celebrata in piazza Castello. Ho rimediato rifugiandomi nella chiesa di San Secondo martire, rassegnato ad una messa ‘normale’. Il parroco, anziano d’età, ma giovane e brillante nell’anima ha proposto una considerazione che m’ha colpito profondamente: “Quanti sono gli alpini che oggi sciamano per Torino? Si dice due …trecentomila.
La Società dalmata di storia patria
I militari italiani sono stati sempre sensibili alle vicende delleterre orientali dell’Adriatico. È per questo che ci si rivolge ai lettoriper chiedere aiuto a nome della Società Dalmata di StoriaPatria. Questa istituzione culturale si occupa di salvaguardare lamemoria della cultura di matrice italiana in Dalmazia.
L'Adunata di Torino
Lunedì 9 maggio 2011. Che tristezza Torino senza i “miei” Alpini. D’accordo che tutta Italia vi vuole ma io ci provo … che ne pensate di tornare a trovarci nell’anno in cui La Veja festeggerà i suoi primi 100 anni? Grazie, amici, come sempre come è naturale per gli alpini, siete meravigliosi.
Marisa Marchese - San Mauro Torinese