A Chions con il reduce Pietrobon
La commemorazione di quest’anno a Chions è stata decretata solenne dalla delibera del Consiglio Direttivo Nazionale, con turno triennale fra le Sezioni di Udine, Pordenone e Parma. Per questo motivo era presente il Labaro dell’Ana, scortato dal Presidente nazionale Sebastiano Favero, dal comandante della Julia, gen. B. Paolo Fabbri e da alcuni Consiglieri nazionali. Purtroppo il forte maltempo non ha permesso di raggiungere in sicurezza il camposanto dove si trova il Monumento alla Nave, quindi si è optato per celebrare nella chiesa parrocchiale, troppo piccola per contenere tutti i convenuti e le numerose autorità locali.
Emozioni da libro Cuore
All’auditorium delle scuole comprensoriali di Azzano San Paolo (Bergamo) i giovani alunni della 4ª elementare di San Zenone degli Ezzelini (Treviso) hanno riportato indietro nel tempo il pubblico, ad anni che pochi fra i presenti hanno vissuto. Tutto è iniziato con gli alpini del gruppo locale che hanno premiato gli alunni della scuola trevigiana, vincitori del 21º Premio Ifms (Federazione Internazionale dei Soldati della Montagna) istituito dagli alpini azzanesi. All’istituto incontro Riccardo che mi fa da cicerone, con informazioni precise e circostanziate, abbraccio Valerio con la sua macchina fotografica “modello bazooka”, molti alpini indaffarati e cordiali.
Quattro amici a Visso
Intervenire in agricoltura sui danni del terremoto non è così facile. È anche per questo che l’Ana ha deciso di aggiungere un ulteriore intervento ai quattro inizialmente preventivati e ricostruire una stalla disastrata in quel di Visso (Macerata). La famiglia Sabatini si è trovata di punto in bianco senza abitazione e senza ricovero per gli animali che compongono la mandria - vacche, vitelli da carne e cavalli - mettendo in serio pericolo il lavoro di Maurizio, capofamiglia e allevatore.
A scuola di Pc
Bambini e ragazzi sono andati a scuola di protezione civile dagli alpini. È successo ad Aosta e ha coinvolto gli allievi dell’Istituzione Scolastica “Emile Lexert” di tutti gli ordini, partendo dalla scuola dell’infanzia, passando dalla primaria per terminare alla quella secondaria di primo grado. Oltre 460 bambini e ragazzi, 11 incontri nelle varie classi, 4 pomeriggi di attività con la squadra alpinistica sulla palestra di arrampicata: sono questi i numeri del Progetto “Sicurezza e Protezione Civile 2018”, promosso dall’unità di Pc della Sezione di Aosta.
Giornali che passione
Cosa c’è dentro i nostri giornali? La domanda potrebbe quasi apparire banale, tanto da chiedersi se valesse la pena di dedicarle la ventiduesima edizione del Cisa (il Convegno itinerante della Stampa alpina), che si è tenuta a Trieste. Ma nelle nostre testate (sono 175 quelle sezionali e di Gruppo, oltre, naturalmente a L’Alpino) c’è davvero tutto il mondo delle penne nere, con la sua passione, la sua lunga storia, la voglia di modernizzarsi e, perché no, con qualche eccesso di ingenuità. Un universo che merita di essere esplorato e conosciuto nella sua pienezza, dalle origini.
La Tridentina vive
Si addestrarono sulle Alpi Occidentali prima di affrontare la Campagna di Russia, raccontata in pagine memorabili da scrittori del calibro di Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli e Giulio Bedeschi: erano gli alpini della divisione Tridentina, che sarebbe stata mandata al massacro dal regime fascista e dalla monarchia sabauda tra le steppe dell’Unione Sovietica, insieme alla Cuneense e alla Julia.
Spettacolo sulla neve
È la neve. Regna sovrana. È silenziosa, tagliata appena dallo sfrigolante scorrere degli sci. Toglie il fiato se il vento o le pale di un elicottero la sollevano turbinosa. Ti accieca quando il sole la fa splendere. Ti affascina quando il cielo blu le regala la più incredibile delle cornici. È la neve a dare spessore alla settantesima edizione dei Ca.STA, i Campionati sciistici delle Truppe Alpine, in scena nel comprensorio della Via Lattea, con base a Sestriere, in Piemonte, dal 5 al 10 marzo.
Una bella novità
A Trento, per la 91ª Adunata nazionale, sarà la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini ad accogliere simbolicamente i partecipanti alla grande festa, soprattutto quelli che nella città di Cesare Battisti arriveranno in treno. Nei giardini antistanti la stazione, infatti, sarà allestita per la prima volta in assoluto, una novità davvero da non perdere: la cittadella della Protezione Civile Ana, uno spazio dedicato agli stand espositivi di tutte le specialità della nostra Pc.
Viaggio nel gusto
Ricette semplici e sapori genuini: la cucina trentina è sinonimo di convivialità e amicizia. Un patrimonio culinario, strettamente legato alla montagna, originariamente di sopravvivenza ma a lungo influenzato anche dall’opulenta cucina di corte nonché dalle varie cucine di passaggio, che oggi sta vivendo una fase di riscoperta grazie al lavoro di donne e uomini che, ricercando un rapporto unico con il territorio e i produttori, riprendono ricette della tradizione rendendole moderne.
Cerimonia alla caserma Salomone di Padova
Alla caserma Salomone, sede del Comando Forze Operative Nord dell’Esercito, ha avuto luogo la prima cerimonia di alzabandiera solenne del 2018, alla presenza del Prefetto di Padova Renato Franceschielli, del sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Barbara Degani e delle più alte cariche militari e civili della città.
I forti del Trentino
Il Trentino, posto al centro dell’arco alpino meridionale, è sempre stato uno degli assi principali di comunicazione e transito per l’Europa centrale e il bacino del Mediterraneo. Per questo motivo, quando divenne territorio di confine fra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico, subì una densa fortificazione con opere di sbarramento e di controllo, collocate in diversi punti strategici che portò alla nascita di circa 80 fortezze.
Alpini sciatori
Di questi tempi gli alpini usano sfidarsi sulla neve per divertimento, attrezzati di tutto punto, giustamente applauditi, ammirati ed invidiati. Un secolo fa, su queste nevi dell’alta Valle Camonica, non c’era spazio per il divertimento, qui si combatteva. Lo si faceva per avanzare e sottrarre postazioni al nemico, consapevoli del rischio. Erano gli alpini skiatori, temuti dagli austriaci che li avevano ribattezzati “le tigri bianche”.