Recuperati i resti di 10 Caduti
Riposavano sul Pasubio, la Posina e Montemaggio, dove infuriò la guerra soprattutto negli anni 1916- 17 e dove la montagna conserva ancora tanti segni di quell’immane sciagura che fu il conflitto mondiale. E che di tanto in tanto ci restituisce i resti di soldati, e chissà quanti ancora ne nasconde alla pietà dei vivi. Nelle scorse settimane sono stati recuperati i resti di nove soldati italiani e di uno austriaco.
Una corona ai Caduti d’Oltremare
Si è svolto a Bari, nei giorni 13 e 14 ottobre il 6° pellegrinaggio solenne al Sacrario Militare dei Caduti d’oltremare. Sabato 13 ottobre, dopo l’arrivo del Labaro al Sacrario Militare, il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal vice sindaco di Bari Nicola Sciacovelli e dal presidente sezionale Antonino Cassotta, ha deposto una corona di alloro presso il Sacello del Sacrario; subito dopo il cappellano militare della terza Regione aerea, mons. Sabino Scarcelli, ha benedetto il cippo commemorativo donato dall’ANA al Sacrario dove riposano oltre 70mila soldati italiani, dei quali 45mila ignoti, caduti in Jugoslavia, Germania, Grecia, Albania, Africa Orientale, Libia, Marocco, Tunisia e Algeria.
All’inizio fu canto di soldati
Alla fine della Grande Guerra, a Trento, stavano insieme, ancora in servizio come ufficiali, Piero Jahier, alpino, che aveva diretto il giornale di trincea “L’Astico”, e il musicista Vittorio Gui, sottotenente del Genio. Pressoché coetanei, poco più che trentenni, dedicavano il tempo alla stesura e alla stampa dei canti che avevano sentito intonare dai soldati lungo il tempo del conflitto, canti di tutte le regioni italiane. E insieme pubblicarono il fascicolo “Canti di soldati”.
Quella lampada ci rischiara il cammino
Le sezioni Marche e Trieste e i gruppi di Fiume, Pola e Zara - che fanno capo alla sezione di Venezia - si sono assunti l’onere di donare per un anno l’olio per la lampada perennemente accesa all’altare della Madonna del Don, nella chiesa dei Cappuccini, a Mestre, in ricordo degli alpini Caduti. L’olio per la lampada che arde per i Caduti e ci rischiara il cammino.
Alpini alla Rassegna Emergenza
La sicurezza si mette in mostra nei padiglioni del Centro Fiera di Montichiari (Brescia) e ci sono anche gli alpini. Anche quest’anno, su pressante e stimolante invito della direzione del Centro Fiera, le nostre squadre specialistiche (UCS, AIB, alpinisti, subacquei, sanità, ecc.) che compongono la Colonna mobile ANA, si sono presentate al giudizio del pubblico e… delle scuole.
…a Peschiera del Garda
Il 1985 è l’anno di fondazione del coro ANA di Peschiera del Garda, della sezione di Verona, nato da una felice intuizione del capogruppo Luciano Gianello, desideroso di dare ulteriore impulso alle varie attività del Gruppo. Il debutto ufficiale, con la direzione del maestro Andrea Militello, avvenne nel 1986 in occasione del Concerto di cori alpini che si tiene annualmente in città. Nel 1988 divenne direttore il maestro Matteo Longhin, che mantenne l’incarico fino al 2005.
Un ponte sul futuro
Due donne, tre alpini, tre amici e una bella storia di solidarietà che inizia a Ndithini, un piccolo, sperduto villaggio tra le colline del massiccio dell’Ithanga, in Kenya, dove c’è una missione delle suore dell’ordine delle piccole Figlie di San Giuseppe che aiutano i bambini orfani, ammalati e denutriti. Negli anni hanno fatto tanto ma serve sempre una mano per sistemare e migliorare le condizioni di vita. E quando c’è stato bisogno di costruire un ponte per il villaggio gli alpini non si sono tirati indietro. Lo hanno chiamato “Il ponte delle nuove generazioni”. È un bell’auspicio per il futuro in una terra che ne ha tanto bisogno. Questa è la storia della sua costruzione…
Quella Cjasute in riva al Don
Inverno 1942/43 sul fronte russo. Ogni notte, da una casetta in riva al Don che scorre placido e lento e segna l’esiguo confine di uomini contro, da un lato i russi e dall’altro il plotone ‘esploratori’ della 16ª Compagnia del battaglione Cividale - comandata dal capitano Carlo Crosa - che al ‘posto di ascolto’ – una casetta di legno, una cjasute - sorvegliano la sponda opposta occupata dal nemico. Hanno il compito di dare l’allarme nel caso qualche pattuglia nemica attraversi il fiume. Sono quasi tutti dello stesso paese, Faedis e, a rotazione, di altre contrade del Friuli. Ogni tanto un bagliore, e un colpo di fucile.
Due chilometri di applausi
Hanno sfilato per quasi due chilometri accolti da tricolori alle finestre e ai balconi, cappelli nelle vetrine, striscioni e cartelloni. Così Novara ha vissuto l’invasione di 25mila penne nere, arrivate in città per il 15° raduno del primo raggruppamento. Tra gli alpini di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Francia sono sfilati anche i vessilli delle sezioni di Australia, Brasile e Sud Africa. Il Labaro, scortato dal presidente Corrado Perona e dai consiglieri nazionali ha aperto la sfilata tra due ali di folla festante, seguito dal vessillo della sezione di Novara guidata dal presidente Antonio Palombo.
Alpini che cantano: da Negrar…
Il coro ANA “Coste Bianche” della sezione di Verona, nasce a Negrar nel 1975 da un gruppo di persone appassionate di canto corale e in collaborazione con il locale Gruppo alpini, con lo scopo di diffondere e mantenere vive le tradizioni del canto popolare e tradizionale di ogni regione d’Italia. Nel corso di quasi 36 anni di attività ha visto succedersi tre direttori e dal 2003 è diretto dal maestro Damiano Ceschi, che ha studiato pianoforte, canto corale e composizione presso il conservatorio di Verona ed ha partecipato come pianista a concorsi nazionali e internazionali, vincendo numerosi premi.
Fanfare in gran concerto
Passerà alla storia il quarto raduno biennale delle fanfare dei congedati delle cinque brigate alpine tenutosi a Verona lo scorso sabato 6 ottobre con un memorabile concerto in questo tempio italiano della musica: l’Arena. Prima del concerto, alle ore 17 in sala consigliare del Comune di Verona, l’amministrazione comunale rappresentata del vice sindaco Vito Giacino e alla presenza del comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj ha consegnato nelle mani del comandante del 6° Alpini, col. Luigi Rossi, la pergamena che ha suggellato la cittadinanza onoraria a questo prestigioso reparto alpino molto caro ai veronesi e che per molti anni ha avuto la sede proprio nel fabbricato che gli alpini veronesi hanno recuperato dal degrado in cui si trovava trasformandolo nella sede della propria Sezione.
Terremoto: come comportarsi
Sabato 13 e domenica 14 ottobre oltre 1.500 i volontari di 12 organizzazioni nazionali di Protezione Civile sono stati impegnati nella campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico. Sono questi i numeri della seconda edizione di “Terremoto – io non rischio”, l’iniziativa nata da un’idea del Dipartimento della Protezione Civile che si è svolta in centodue comuni a elevato rischio sismico per fornire un’efficace informazione alla popolazione su questo tema.