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giovedì, 7 Agosto 2025

La Grande Guerra, in 38×27

C’era una volta… la Grande Guerra. Combattuta nelle trincee non meno che nelle retrovie del Paese. Non c’era ancora la televisione a portare la gente nel fuoco dell’inferno e la radio era privilegio di pochi. Gli Stati Maggiori coinvolsero i migliori grafici per tappezzare il Paese di manifesti che demonizzavano il nemico e spronavano i cittadini alla vittoria. I giornali – quotidiani e riviste – non furono da meno, avendo sottomano una schiera di giornalisti dell’area futurista che glorificavano la guerra come unica igiene e motore del mondo. Gli stessi giornalisti che, una volta andati alla guerra, scoprirono che era brutta e cattiva, lo scrissero e furono emarginati dal regime per tutto il periodo del Ventennio. A anche un po’ dopo.

“Raccontare una guerra non è meno importante che combatterla, specialmente se dura 41 mesi e coinvolge milioni di uomini e milioni di famiglie delle quali è indispensabile conquistare il consenso. Era una guerra diversa da quelle del Risorgimento, che si svilupparono e conclusero nell’arco di qualche settimana o qualche mese, ed ebbero un impatto territoriale limitato.

Ciao, Nardo

Leonardo Caprioli si è spento il 2 luglio a Bergamo, dove era nato il 24 novembre 1920. È stato presidente della sezione di Bergamo dal 1969 al 1984, anno in cui viene eletto alla guida dell’Associazione Nazionale Alpini: è stato l’ultimo presidente nazionale ad aver partecipato alla guerra e con uno dei mandati più lunghi, interrotto soltanto da una malattia.

Gli occhi che sanno vedere

Scene, molto diverse tra loro, mi passano davanti agli occhi con la loro forza provocatrice. Casumaro, provincia di Ferrara, primo giugno 2013. Si inaugura la nuova scuola materna, offerta e messa in piedi dagli alpini. Ci sono loro, le penne nere, compiaciute della loro ultima prova di generosità. Lo hanno fatto perché era una cosa che andava fatta. E tanto basta.

CASALE MONFERRATO – Per fortuna ci sono gli alpini

Gli alpini del gruppo di Serralunga di Crea, fedeli al motto Il nostro fronte è la solidarietà, hanno portato a termine un’importante iniziativa sociale legata al territorio. In un anno di intenso impegno hanno acquistato una vettura da adibire al trasporto di persone anziane, sole o in precarie condizioni di salute, bisognose di recarsi presso gli ospedali, gli ambulatori o gli uffici amministrativi.

I sindaci alle nostre Adunate

Anche quest’anno ho partecipato all’Adunata. Indimenticabile come sempre. Solo, con spirito propositivo, le segnalo come molte persone fra il pubblico si chiedevano il motivo della presenza di tanti sindaci non alpini alla sfilata.

TORINO – La Caserma Ceccaroni ritorna alpina

La caserma Ceccaroni di Rivoli (Torino) è tornata alpina. Il cappello con la penna è stato consegnato ai militari del 1° reggimento di Manovra, rientrati a tutti gli effetti fra i reparti delle Truppe alpine. All’appuntamento erano presenti autorità civili e militari, i vessilli sezionali di Torino, Valsusa, Ivrea, Verona, una cinquantina di gagliardetti e molti alpini.

Girotondo con le alpine all’orfanotrofio di Herat

Ecco una foto che parla da sé: due alpine del 9° reggimento fanno il girotondo con le bambine dell’orfanotrofio di Herat, durante la visita di una pattuglia. L’orfanotrofio, che ospita 250 bambini e oltre 60 bambine, è stato ristrutturato tre anni fa e da allora viene visitato con regolarità dai militari del contingente italiano, che portano generi di prima necessità, abiti e scarpe, asciugamani ed anche medicinali per il locale ambulatorio.

Vorrei…

Il 10 giugno 2013 si sono celebrati i cent’anni dell’Opera all’Arena di Verona. Al termine della rassegna musicale la brava presentatrice Antonella Clerici chiama tutti gli artisti della serata sul palco, in primo piano Andrea Bocelli decorato con l’onorificenza di Grande Ufficiale. Attorniata da uno stuolo meraviglioso di voci, la Clerici presenta il Canto degli Italiani che, dice, “vuole essere un incoraggiamento per tutti”.

Scuola di educazione civica

Il servizio di leva con i suoi riti, alcuni belli, altri meno, conseguiva in realtà il prezioso risultato di proiettare tanti giovani fuori dalla bambagia, a confrontarsi con una realtà diversa e imparare che ognuno di noi ha diritti ma ha soprattutto doveri nei confronti degli altri e della società. E gli alpini sono forse la più bella espressione di questo esperimento perché, smesse le stellette, le loro armi sono diventate le pale e non più i fucili.

La casa degli alpini

Ne aveva studiato aspetto e passaggi. Ne conosceva la conformazione, differente dalle altre Dolomiti. Immaginava il suo piede puntato in una fessura e le sue mani aggrappate alla roccia fino a raggiungere quelle placche levigatissime, prive di ogni asperità. L’aveva già salita mille volte, con il pensiero. Era il suo sogno, la sua Regina: la Marmolada. Egli credeva fermamente che per conquistare qualcosa, bisognasse prima sognarlo. Lo aveva fatto: per Arturo Andreoletti essa rappresentava l’ascesa, qualificata all’epoca come ‘la più difficile delle Alpi’.

Un gesto coraggioso

A distanza di oltre un anno dall’incidente che ha coinvolto i marò Girone e Latorre nelle acque internazionali al largo delle coste del Kerala, il governo indiano, seguendo al pari di quello italiano una condotta dilatoria e contradditoria, ha avuto l’arroganza di affidare ad un ente competente su fatti di terrorismo l’incarico di indagare ed esprimersi in merito alla possibile condanna da infliggere ai due nostri soldati.

Da Cima Vallona invito alla pace

Cima Vallona, 46 anni dopo. E sembra ieri. Sembra ieri che sia stato ucciso da una mina l’alpino 22enne Armando Piva, del battaglione Val Cismon, e dilaniati da altri ordigni il capitano dei carabinieri Francesco Gentile, il sottotenente Mario Di Lecce e il sergente Olivo Dordi, entrambi paracadutisti incursori del 9° reggimento d’assalto “Col Moschin”.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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