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mercoledì, 23 Luglio 2025

LA GUERRA DI UGO E DEL LUIS_

Claudio Villani racconta un pezzo della sua vita, quello che abbraccia l’incontro con la figura del Luis prima, e di Ugo poi. Due alpini in Russia a fare la guerra nell’inverno del 1942. Eccoci trasportati in un altro luogo. Dispersi in un’immensa distesa bianca e grigia. Avvertire il freddo, la fame, l’inquietudine di una morte che ti sfiora appena, quindi se ne va. E poi eccola ancora, tocca il tuo compagno, lo addormenta su un letto di neve e di nuovo fugge lasciando in te il tormento d’un possibile ritorno. Chissà quando. La cronaca degli avvenimenti si aggrappa al presente fino a cambiarlo: la vita di chi ha combattuto non sarà mai più la stessa, si sa. Villani ci presenta il Luis: una amicizia, la loro, nata in una stanza d’ospedale.

CRISTALLI DI MEMORIA

Incontri di vite nei riflessi del tempo Una coppia di alpinisti alle prime armi ripercorrono le montagne teatro della Grande Guerra. Ritrovano un diario perduto tra i ghiacci del San Matteo durante l’omonima battaglia, un documento che rievoca una vicenda d’amicizia, di sofferenza, di giovinezza, di morte... Attraverso l’intreccio tra passato e presente, tra storia e finzione letteraria, la straordinaria figura di Arnaldo Berni – “il capitano sepolto nei ghiacci” del San Matteo – torna a parlarci, a distanza di un secolo. Lo fa per aiutarci a non dimenticare, al di là di ogni personale o collettiva sconfitta, il senso ultimo del nostro essere uomini.

PENNE NERE SUL MARE

Gli alpini del gruppo di Cantoira (Torino) decidono di andare all’Adunata di Trieste in barca a vela. Mollati gli ormeggi a La Spezia e accompagnati dagli skipper Cassano e Pozzo, dopo 3 settimane e 1500 miglia, raggiungono la meta dall’altra parte del Mediterraneo. Quel che succede nel mezzo è tutto da leggere e da gustare.

IL MONUMENTO ALLA BATTERIA MASOTTO E ALLE BATTERIE SICILIANE

Adua 1° marzo 1896 Il monumento alla Batteria Masotto, realizzato nel 1899, è il ricordo che la città di Messina volle erigere – grazie a una grande raccolta fondi cui partecipò anche la città di Catania - per non dimenticare quei siciliani che, a causa della politica colonialista dell’allora Governo Crispi, partirono da Messina per andare a morire ad Adua il 1° marzo 1896. Scopo di questo volume, realizzato sotto l’egida dell’ANA, è riscoprire il contesto storico e le motivazioni che spinsero un’intera città a mobilitarsi per conservare la memoria di questa tragedia. Grande merito ai luoghi della memoria, perché chi ha visto la guerra non può che amare la pace.

DIARIO E MEMORIE DI UN COMBATTENTE DELLA GUERRA 1915-1918 DELLA CLASSE 1899

Nelle pagine di questo diario sono narrati i fatti d’arme del soldato Emilio. Il racconto è esposto con semplicità e ripercorre i sentimenti e le angosce della vita in trincea, il tutto alleggerito da “quadretti” di deliziosa fattura. Ci sono certo delle imprecisioni grammaticali, ma lo stesso Emilio, nella prima pagina del suo diario, chiede ai lettori di essere indulgenti, perché “…a scuola ci sono andato poco”. Lo dedica ai figli e ai nipoti, per meditare e trarne insegnamento.

GRANDE GUERRA GRANDE FAME

Da sempre, nelle guerre, la fame è stata una potente arma. Napoleone, che di battaglie e di Campagne di guerra ne sapeva qualcosa, scrisse: “Per gli stomaci vuoti non esistono né obbedienza, né timore”. Il conflitto mondiale 1914-1918 non fece eccezione. Per tutti i paesi belligeranti divenne chiaro che le condizioni di vita generali sarebbero peggiorate: vennero introdotti i razionamenti alimentari, le tessere, i bollini, le requisizioni, gli ammassi. Soffrirono i soldati al fronte, ma patirono soprattutto i civili, i più deboli.

LUIGI PASCAZIO – Il ragazzo nato con l’uniforme

Era il 17 maggio 2010 quando il caporal maggiore Luigi Pascazio, 24 anni, morì a Bala Murghab, Afghanistan, dentro il suo lince saltato in aria su una mina. Era nato per l’uniforme, sapeva perfettamente cosa voleva e ha lottato per raggiungere la meta, ma non ha potuto raccogliere i frutti del suo sacrificio. Questo libro è struggente nella sua semplicità: tante le fotografie di famiglia e in divisa che raccontano il suo breve viaggio terreno.

ALPINI IN COPERTINA

È la storia delle Penne Nere nella “Domenica del Corriere”, dal 1899 - anno di nascita del periodico - al 1971. Le belle illustrazioni di Achille Beltrame e di Walter Molino, pubblicate sul popolarissimo periodico, hanno contribuito a veicolare nel Paese l’immagine positiva degli alpini, rendendo visibili, con grande efficacia comunicativa, la suggestione della montagna, l’ardimento delle scalate, gli eroismi delle conquiste, la tenacia nelle battaglie. Il lavoro è stato reso possibile da Paolo Scavarda, artigliere alpino di Mazzè (Torino) che per anni ha ricercato tutte le 113 tavole dedicate agli alpini. La raccolta è a disposizione delle sezioni ANA interessate scrivendo a paolo.scavarda@virgilio.it

“Alpini sempre”

La premiazione della 12ª edizione del premio letterario nazionale di narrativa e ricerca scolastica sugli Alpini, organizzato dalla sezione di Acqui Terme, ha confermato...

I tre dell’Ave Maria

In Valsesia, dove le loro gesta erano sulla bocca di tutti, venivano chiamati i “tre dell’Ave Maria”. Erano legati tra loro da un sentimento vero e duraturo, amici che ogni volta si ritrovavano in paese per un breve periodo durante l’inverno e diventavano una valanga che tutto travolgeva e coinvolgeva. La notizia del loro ritorno si spargeva in un lampo, costringendo addirittura i padri più protettivi a confinare nelle camere le figlie, così attratte da siffatti spiriti liberi. Erano giorni di festa per i tre compari e, si sa, la vera festa significa baldoria e trasgressione. Gli alagnesi perdonavano loro questi eccessi in quanto questi figli esuberanti rappresentavano, con le gesta da loro compiute nella vita militare, l’essenza della vita in montagna, dura e ricca di sfide che tempra gli uomini e le cose. Parliamo di due Alpini doc, Giacomo Chiara e Giovanni Gualdi, e dell’aviatore Alberto Giacomino.

L’amore di una vita

«Enrico era colto. In sua compagnia si poteva colloquiare di qualsiasi argomento perché mai lo si coglieva impreparato o senza parole. Taceva solo della Russia. Taceva la sua sofferenza lunga 142 mesi. Partì la notte di Natale del 1941 e tornò il 13 febbraio del 1954. Questa data rappresentava per lui una seconda nascita». Si potrebbe stare ore ad ascoltare la signora Imelda Tosato Reginato. Una voce musicale la sua con quel marcato accento francese che fa ruggire le r e scivola sulle c. Ecco allora che le parole si susseguono leggere e indugiano solo quando la mente ripercorre i momenti tristi, di dolore come la morte di suo marito Enrico, Medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente medico del battaglione Monte Cervino.

Cambio al Nizza Cavalleria

Si è svolta alla caserma Valentino Babini di Bellinzago Novarese la cerimonia di cambio del comandante del reggimento “Nizza Cavalleria”: il ten. col. Massimiliano Quarto è subentrato al col. Stefano Scanu (nella foto a destra). Il “Nizza Cavalleria” è uno dei reparti di punta della Taurinense; nell’anno passato ha partecipato con gli Alpini ai Ca.STA 2014 al Sestriere, agli addestramenti in montagna e ai corsi alpinistici e sciistici.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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