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lunedì, 5 Maggio 2025

I reduci insegnano

Un sole splendente ha gratificato, il 24 gennaio, la celebrazione nazionale del 72º anniversario della battaglia di Nikolajewka, affidata com’è tradizione, alla sezione di Brescia. In ricordo del tragico ed epico evento che il 26 gennaio 1943 aprì agli italiani, circondati dalle truppe sovietiche, la strada del “ritorno a baita”, si sono ritrovati a Brescia a fianco del Labaro dell’ANA, scortato dal vice presidente nazionale vicario Renato Zorio, i vessilli di 30 Sezioni e i gagliardetti di 152 Gruppi, accompagnati da quasi duemila penne nere.

Al servizio dell’Associazione

Ha da poco compiuto dieci anni e si può considerare il segmento commerciale dell’Associazione. Parliamo della Servizi ANA, una società a tutti gli effetti che ha tra i suoi compiti quelli della “cessione di beni, la gestione dei diritti di utilizzazione di marchi e segni distintivi in genere e la prestazione di servizi connessi alle attività svolte dall’Associazione”. Dallo scorso anno il presidente del consiglio di amministrazione è il consigliere nazionale Mariano Spreafico, che abbiamo intervistato.

Cinquant’anni in musica

Da cento penne a una, potremmo riassumere così i primi anni di vita della Fanfara di Vallecamonica. Nata nel 1963 come Fanfara dei Bersaglieri, il complesso musicale ha dovuto ben presto sdoppiare la sua personalità venendo incontro al Corpo militare più diffuso in Vallecamonica, quello degli Alpini. È stata fondata su iniziativa del sergente maggiore dei Bersaglieri, cav. Anastasio Morandini che ha ricoperto il ruolo di “capo fanfara” fino al 1986, anno della sua morte. Nel 1968 entra nell’organico il maestro Martino (Tino) Savoldelli che, in breve tempo, viene assurto a tromba solista e successivamente a capo fanfara.

“Alpini sempre”

La premiazione della 12ª edizione del premio letterario nazionale di narrativa e ricerca scolastica sugli Alpini, organizzato dalla sezione di Acqui Terme, ha confermato...

Non solo terremoto

La fondazione della città de L’Aquila, a metà del 1200, rappresentò un evento unico nel medioevo italiano essendo nata secondo un disegno armonico senza precedenti nella storia dell’architettura urbana costituita dall’unione di molti castelli-villaggi, calcolati secondo la tradizione in novantanove. Non casualmente la città si identifica proprio dal numero novantanove delle sue piazze e delle sue chiese facendo risalire ai castelli fondativi la costruzione di altrettanti contesti urbani di riferimento. Il monumento civile più celebre della città, pienamente visitabile e fruibile, infatti è proprio la “Fontana delle Novantanove Cannelle”, costituita da altrettanti mascheroni che versano l’acqua, riferibili – secondo la leggenda – ai volti dei fondatori.

Al cimitero di Milovice

Nel cimitero di Milovice, a nordest di Praga, sono sepolti 5.276 militari italiani, fatti prigionieri sul Carso dall’esercito austro-ungarico e internati in quel campo dove morirono di fame e malattie. Quindici anni fa l’attuale presidente della sezione di Belluno Angelo Dal Borgo e Lino Chies della sezione di Conegliano promisero di organizzare ogni anno un pellegrinaggio in quel campo disseminato di croci di legno, per molti anni adibito a base sovietica.

Cambio al Nizza Cavalleria

Si è svolta alla caserma Valentino Babini di Bellinzago Novarese la cerimonia di cambio del comandante del reggimento “Nizza Cavalleria”: il ten. col. Massimiliano Quarto è subentrato al col. Stefano Scanu (nella foto a destra). Il “Nizza Cavalleria” è uno dei reparti di punta della Taurinense; nell’anno passato ha partecipato con gli Alpini ai Ca.STA 2014 al Sestriere, agli addestramenti in montagna e ai corsi alpinistici e sciistici.

L’amore di una vita

«Enrico era colto. In sua compagnia si poteva colloquiare di qualsiasi argomento perché mai lo si coglieva impreparato o senza parole. Taceva solo della Russia. Taceva la sua sofferenza lunga 142 mesi. Partì la notte di Natale del 1941 e tornò il 13 febbraio del 1954. Questa data rappresentava per lui una seconda nascita». Si potrebbe stare ore ad ascoltare la signora Imelda Tosato Reginato. Una voce musicale la sua con quel marcato accento francese che fa ruggire le r e scivola sulle c. Ecco allora che le parole si susseguono leggere e indugiano solo quando la mente ripercorre i momenti tristi, di dolore come la morte di suo marito Enrico, Medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente medico del battaglione Monte Cervino.

5º Alpini in Kosovo

Dallo scorso 9 dicembre il 5º reggimento Alpini, comandato dal colonnello Carlo Cavalli, è impegnato in Kosovo, dove ritorna dopo 9 anni dalla sua prima partecipazione all’operazione “Joint Enterprise”. L’avvicendamento con il reggimento “Lancieri di Montebello”, guidato dal colonnello Angelo Minelli è stato celebrato alla base “Villaggio Italia” di Belo Polje, sede del Contingente Italiano in Kosovo.

Diamo colore al nostro logo

Verde acqua, o verde alpino classico, oppure verde militare o con una punta di giallo in più? Per tutti questi anni il logo dell’Associazione, bello e senza tempo, non aveva una codifica nei colori, con il risultato di vederlo stampato o riprodotto su striscioni o altri oggetti in modo alquanto personalizzato.

Gli Alpini in Africa

Le penne nere tornano in Africa vent’anni dopo la missione in Mozambico: sono i genieri Alpini del 2º reggimento di Trento che dai primi di dicembre formano il contingente italiano schierato a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, in seno alla missione europea EUFOR-RCA. Le forze europee – composte da circa 700 militari di tredici nazioni – operano dallo scorso mese di aprile per ristabilire la pace e la sicurezza nella capitale di un Paese che nel 2013 è stato sconvolto da una crisi politica sfociata in una guerra civile che ha provocato migliaia di vittime e un milione di sfollati, pari a un quarto della popolazione.

Testimoni di bontà

Flebili raggi di luce filtrano tra i ricami delle guglie, mentre alcuni piccioni frullano sopra il sagrato della basilica e attorno al grande abete. L’albero addobbato è una tradizione a Milano, come il panettone e le “vasche” per le vie del centro in cerca degli ultimi regali, in un’atmosfera gioiosa e insieme malinconica, tipica del Natale. Da qualche lustro la Messa degli Alpini in Duomo è entrata a pieno titolo tra i riti della tradizione.

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