Nessuno sconto per i trabiccoli
Sono tra i tantissimi alpini che, giustamente, mal tollerano la presenza dei trabiccoli all’Adunata nazionale dell’Ana. Desidero però far presente alcuni dettagli del problema che ne rendono enormemente difficile la soluzione attraverso l’intervento della forza pubblica. Sappiamo che esiste il nostro Servizio d’Ordine che è posto a salvaguardia dell’ordinato svolgimento dell’evento, ma forse non siamo consci che molte volte i suoi uomini sono pesantemente apostrofati quando intervengono nei confronti dei nostri alpini per evidenziare comportamenti non consoni.
Al vescovo la Preghiera piace
Al vescovo di Como piace molto la “Preghiera dell’Alpino”, tant’è vero che l’ha ascoltata scortando il vessillo della Sezione locale, durante una cerimonia speciale in Valle d’Intelvi il 22 agosto. Monsignor Diego Coletti, vescovo di Como, stima molto gli alpini e li frequenta in diverse circostanze. L’ultima è stata la consacrazione del nuovo altare posato nella chiesa di San Zeno, in occasione dell’inaugurazione dell’edificio, interamente ricostruito in vent’anni di lavoro. La chiesa, forse il punto più panoramico della Valle Intelvi, sorge in vetta ad una montagna isolata dalle altre, proprio al centro della valle.
Fare politica
Carissimo direttore, è da tempo che volevo scriverle per sapere cosa pensa sulla questione dell’Ana in rapporto alla politica. Io penso che bisogna distinguere fra apartitico e apolitico. È un dovere essere apartitico, è un dovere non essere apolitico. È un nostro dovere fare politica. Se non la facciamo si fa il gioco dell’avversario.
Le armi della fede
Carissimo direttore, non appena venuto a conoscenza della censura attuata alla “Preghiera dell’Alpino”, da parte della diocesi di Vittorio Veneto, il mio primo pensiero si è indirizzato alla tua persona, il che mi ha indotto ad eleggerti, se me lo consenti, a mio confessore e consolatore.
Il paradiso contestato
Stimatissimo direttore, “Il paradiso di Cantore” mi ha stupito e in modo veramente negativo. Non credo che Cantore possa avere un paradiso. Personalmente ho sempre letto un’altra storia non certo edificante e da ricordare come esempio di amor di Patria. Questa è pur sempre (l’entrata in guerra) una ricorrenza da ricordare per la carneficina che i nostri vertici hanno inferto al nostro popolo.
Pregi o privilegi?
Dopo 90 anni e passa, la “missione” dell’Ana è cambiata, o esaurita? Si evolve, o sta iniziando un processo di fossilizzazione? In cosa consiste oggi la difesa della Nazione da parte dell’Ana? Come contribuisce a migliorarla? Con la partecipazione a sfilate di ogni ordine e grado? Con picchetti ad ogni ricorrenza?
Una tradizione di fraternità
Sono un maresciallo aiutante dell’Aeronautica Militare ed essendo simpatizzante della vostra eccellente Associazione mi sono iscritto e leggo attentamente la vostra rivista, laddove lascia spazio alle lettere dei lettori. Più leggo le lettere che scrivono gli alpini di tutte le età e più mi convinco che nelle vostre vene scorre sangue patriottico ricco di tradizione, di spirito di Corpo così tanto amato.
Informare con correttezza
Egregio direttore, chissà quante discussioni avrà suscitato la lettera pubblicata su L’Alpino di giugno a firma dell’art. Aldo Parodi. Una lettera di per sé estremamente spigolosa e con delle affermazioni e/o convincimenti che sono il frutto di una informazione, cavalcata da quasi tutti i media, che poco si addice alla tanto declamata professionalità del giornalismo e dei giornalisti.
Cambiare il mondo si può
Associazionismo, autocritica, dignità, memoria, onestà, rispetto, solidarietà, tolleranza, volontariato… sono solo alcuni vocaboli che, ugualmente importanti, mi vengono in mente quando sento parlare di valori alpini.
Il ministro e il cappello
Con riferimento alla lettera “Il ministro e il cappello” riportata sulla rivista n. 6/2015, in particolare la sua risposta mi sembra una spiegazione molto tirata. Il dato fondamentale è che le regole che ci siamo dati, non solo sono poco conosciute, ma ancor meno applicate, ovvero applicate solo ad alcuni (la povera vedova).
Realtà dell’Ana
Gli alpini, una gran bella famiglia. La Sezione di Treviso, di cui faccio parte, annovera al proprio interno ben 8.674 alpini e 1.953 tra aggregati e aiutanti, comunemente chiamati amici degli alpini. Questi ultimi ammontano oramai al 23% dell’intero organico sezionale (dati da Fameja Alpina di maggio 2015).
Emozioni all’Ortigara
Buon giorno direttore, sono il Capogruppo degli alpini di Vedelago, Sezione di Treviso. Domenica 12 luglio abbiamo partecipato al raduno annuale sull’Ortigara, giornata splendida sia sotto il profilo meteo che della partecipazione.