15.6 C
Milano
venerdì, 3 Maggio 2024

Isaf Afganistan

Herat, 12 novembre 2012 – Proprio nei giorni in cui le Nazioni Unite proclamavano il ‘Malala Day’ (giornata dedicata al diritto delle donne allo studio) il Governatore di Herat, dottor Daud Saba, ha inaugurato una scuola realizzata dal Provincial Reconstruction Team - CIMIC Detachment nel villaggio di Kalat-e Kalil. La struttura è composta da dodici aule complete di banchi, sedie, lavagne e tutto il necessario per svolgere le lezioni. Ospiterà circa 800 studenti ripartiti in tre turni giornalieri per sfruttare al meglio l’edificio. Il progetto di Kalat-e Kalil è stato realizzato in soli cinque mesi con un costo complessivo di circa 140.000 euro, cui si vanno aggiunti i 14.000 forniti dalla componente slovena del PRT per le attrezzature scolastiche.

Orgoglio di geniere alpino

“C’è un orgoglio speciale a essere genieri, oggi. Siamo noi a lottare contro il nemico numero uno, in Afghanistan: le bombe rudimentali pronte a esplodere al passaggio dei convogli. E noi del Genio passiamo per primi, per controllare e disinnescare. A piedi, con i cercamine, con i cani anti-esplosivo, con i Buffalo, i Cougar, i Lince e i MaxxPro”.

Orgoglio di geniere alpino

“C’è un orgoglio speciale a essere genieri, oggi. Siamo noi a lottare contro il nemico numero uno, in Afghanistan: le bombe rudimentali pronte a esplodere al passaggio dei convogli. E noi del Genio passiamo per primi, per controllare e disinnescare. A piedi, con i cercamine, con i cani anti-esplosivo, con i Buffalo, i Cougar, i Lince e i MaxxPro”.

Orgoglio di geniere alpino

“C’è un orgoglio speciale a essere genieri, oggi. Siamo noi a lottare contro il nemico numero uno, in Afghanistan: le bombe rudimentali pronte a esplodere al passaggio dei convogli. E noi del Genio passiamo per primi, per controllare e disinnescare. A piedi, con i cercamine, con i cani anti-esplosivo, con i Buffalo, i Cougar, i Lince e i MaxxPro”.

Orgoglio di geniere alpino

“C’è un orgoglio speciale a essere genieri, oggi. Siamo noi a lottare contro il nemico numero uno, in Afghanistan: le bombe rudimentali pronte a esplodere al passaggio dei convogli. E noi del Genio passiamo per primi, per controllare e disinnescare. A piedi, con i cercamine, con i cani anti-esplosivo, con i Buffalo, i Cougar, i Lince e i MaxxPro”.

Orgoglio di geniere alpino

“C’è un orgoglio speciale a essere genieri, oggi. Siamo noi a lottare contro il nemico numero uno, in Afghanistan: le bombe rudimentali pronte a esplodere al passaggio dei convogli. E noi del Genio passiamo per primi, per controllare e disinnescare. A piedi, con i cercamine, con i cani anti-esplosivo, con i Buffalo, i Cougar, i Lince e i MaxxPro”.

Herat. E’ decollato alle 19.45 locali il C130 dell’Aeronautica Militare che porterà in Italia il feretro del caporale degli Alpini Tiziano Chierotti, che ha perso la vita giovedì scorso a seguito delle ferite riportate in uno scontro a fuoco avvenuto a Bakwa.

Un mezzo blindato ‘Cougar’ della Task Force South è rimasto coinvolto nell’esplosione di un ordigno rudimentale nei pressi di Kormaleq, a circa quaranta chilometri da Farah (Afghanistan). Indenne il personale a bordo del blindato, che ha protetto i sei occupanti, riportando soltanto danni alla parte anteriore. Al rientro alla base i militari sono stati comunque sottoposti alle visite mediche.

Il caporal maggiore del 2° Alpini Tiziano Chierotti, gravemente ferito all’addome durante un attacco alla pattuglia italo-afgana, è morto nella struttura sanitaria di livello superiore di Camp Bastion a causa dell’aggravarsi delle condizioni. Anche un militare afgano è rimasto ucciso, mentre altri tre alpini sono rimasti feriti nello scontro a fuoco e non sarebbero in gravi condizioni.

Il caporale Tiziano Chierotti, 24 anni, di Sanremo, è caduto in un conflitto a fuoco con gli insorti a Bakwa, dove da due mesi opera il 2° reggimento Alpini. “Un ragazzo d’oro”, racconta un sottufficiale che lo conosceva bene ed è venuto a trovarmi subito dopo la notizia per dirmelo, con gli occhi asciutti ma tristissimi. “Corretto. Puntuale. Preciso”. Un bel tipo di Alpino, aggiungo io.

Nei giorni scorsi si è conclusa con successo un'operazione di aviotrasporto di un Kandak (battaglione) afgano da Farah alla base di Gulistan, oggi passata completamente all'Esercito di Kabul dopo essere stata presidiata da forze italiane. La base, tristemente famosa per la morte del Primo Caporal Maggiore Matteo Miotto del 7° Alpini avvenuta il 31 dicembre 2010, è stata alimentata con truppe fresche trasportate da elicotteri Mi17 afgani e CH47 Chinook italiani e spagnoli, con la scorta aerea di Mangusta e altri velivoli USA.

Alpini mettono in sicurezza l'area di atterraggio in Gulistan.

Oggi gli Alpini spengono centoquaranta candeline: il 15 ottobre 1872 Re Vittorio Emanuele II firma il decreto che di fatto istituisce le prime quindici compagnie alpine. Gli ultimi dieci di questi centoquarant’anni, gli Alpini li hanno trascorsi – tra l’altro – in Afghanistan, dove tuttora partecipano ad una delle missioni più rischiose e complesse dal dopoguerra ad oggi. E’ l’occasione per tracciare un breve profilo della presenza militare degli Alpini nel Paese asiatico e prima ancora per rispondere ad alcune semplici domande: chi siamo? perché siamo laggiù? cosa facciamo?

NELL'ULTIMA SETTIMANA