 | | Non si tratta di un libro di guerra, ma di chi la guerra l’ha subita. È uno straordinario racconto di come la popolazione di Val D’Orcia ha vissuto i mesi terribili dall’inizio del ’43 alla liberazione, nel giugno del ’44. L’autrice, una nobildonna inglese che ha sempre mantenuto amicizie con le persone a prescindere da nazionalità, ceto sociale, ed età, è orgogliosa di non essere mai “appartenuta in alcun luogo a una cerchia chiusa”. Con il suo scritto racconta con grande equilibrio le vicende del nostro paese, ormai in ginocchio, e soprattutto l’attività svolta dalla sua famiglia, con tutti i rischi che questo comportava, nei confronti di chiunque si trovasse in difficoltà. Bambini di famiglie costrette a vivere sotto i bombardamenti, prigionieri di guerra usciti dai campi di concentramento dopo l’8 settembre, partigiani, tedeschi, contadini e nobili. Un affresco affascinante e drammatico: da leggere. |