TRENTO – La casa dell’amicizia

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    A settembre 2013 gli alpini di Trento decisero di partire con il grande progetto di costruzione della “Casa dello Sport Tina Zuccoli” in quel di Rovereto Secchia, comune di Novi (Modena), uno dei paesi maggiormente colpiti dal terremoto del 2012. C’era tuttavia un’incognita: la costruzione sarebbe riuscita a diventare un centro di aggregazione utile a tutta la comunità? Oppure sarebbe stata solo una cattedrale nel deserto?

     

    Dalla festosa inaugurazione del 6 marzo 2016 è passato poco più d’un anno e la comunità di Rovereto Secchia ha trovato nella casa donata dagli alpini un fulcro importantissimo, un punto dove giovani e anziani possono avere il loro campo base, dove possono dedicare le forze alle loro passioni, dove trascorrere il loro tempo libero. Una casa, quella dedicata alla compianta maestra Tina Zuccoli, sviluppata in 600 metri quadri su due piani, dove trovano posto al piano terra il circolo arci/polisportiva, una grande cucina che riesce a garantire un servizio per oltre 400 persone l’ora, gli uffici della polisportiva e i servizi.

    Al piano superiore invece le tre sale riunioni, due delle quali divise da una parete mobile che all’occasione può essere tolta e permettere così una maggiore fruibilità di ben 180 metri quadrati. Gli alpini di Trento non hanno lesinato nella costruzione, dotando l’immobile di diverse tecnologie: dall’impianto fotovoltaico all’impianto solare termico; dall’ascensore al montavivande che dalla cucina porta i piatti direttamente al piano superiore. Ma non solo. Attorno all’edificio c’è un bel giardino, una pavimentazione in porfido e panchine fatte di sassi della Valle dei Mocheni (la valle incantata) e assi di larice dei boschi della Valsugana.

    Alla fine ne è venuto fuori un edificio dal valore di mercato di circa un milione e 800mila euro. Ma gli alpini trentini, grazie al volontariato associativo, sono riusciti a contenere i costi in poco meno di 700mila euro. E il resto? Come detto, volontariato allo stato puro! Si sono alternati circa 380 volontari per un totale di oltre 25mila ore di lavoro, senza contare quanto fatto da chi ha coordinato e raccolto fondi. Indispensabile il contributo organizzativo e di mezzi della Protezione Civile della provincia autonoma di Trento, dei Vigili del Fuoco permanenti e volontari del Trentino, del 2º reggimento genio guastatori alpini di stanza a Trento, della Onlus Tutti Assieme per Rovereto e Sant’Antonio e del Comune di Novi.

    Tutti uniti dunque per arrivare al grande risultato, voluto e cercato dalle penne nere trentine in memoria dell’amicizia con la compianta maestra degli alpini, Tina Zuccoli, e con i suoi alunni. Un’amicizia che prosegue da quasi cinquant’anni, da quel 6 gennaio 1970 quando sei pullman scesero da Trento carichi di alpini, coro e fanfara al seguito, per effettuare l’alzabandiera sul pennone in legno regalato alla scuola “Cesare Battisti” di Rovereto Secchia dalla regione Trentino-Alto Adige. Il gradito dono ai ragazzi giunse a seguito di una loro precisa richiesta fatta pervenire tramite una lettera pubblicata dal giornale L’Adige di Trento con la quale gli stessi alunni della maestra Zuccoli chiedevano appunto ai trentini il particolare dono, difficile per loro da reperire in zona. Proprio da questa lettera, dalla successiva “missione” in Emilia, dai contatti che ne seguirono poi, sono nate diverse amicizie che durano ancor oggi.

    Dopo il terremoto del 2012 gli alpini di Trento furono i primi a giungere proprio a Rovereto Secchia per dare primo aiuto e soccorso agli amici emiliani. Ora la casa è lì, tanto apprezzata quanto utilizzata da tutta la comunità; questo dono d’amore e di vera generosità ha posto un suggello perenne a un’amicizia che dura da tanti, tantissimi anni, nel ricordo di Tina Zuccoli e del grande cuore alpino.