Terra di alpini

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    Emozioni forti al raduno del 3º Raggruppamento, denominato “del Centenario”, svoltosi dal 15 al 17 giugno a Vittorio Veneto, città della Vittoria e ora anche della Pace, dove il 30 ottobre 1918 entrarono, per liberarla, una formazione del 9º reggimento lancieri di Firenze, un reparto di bersaglieri ciclisti dell’11º reggimento e gli Arditi.

    E proprio nel loro ricordo gli alpini del Triveneto hanno voluto rendere storica, a distanza di cent’anni, la loro adunata. È stato questo il filo conduttore della tre giorni: dal ricordo di chi è “andato avanti” e ci ha permesso di avere una Patria, al Bosco delle Penne Mozze e con la pietra della Memoria davanti a 19 monumenti ai Caduti dei Gruppi della Sezione di Vittorio Veneto, al futuro di pace auspicato da cento bambini al termine della sfilata, quando hanno lanciato al cielo un tricolore di palloncini davanti alla tribuna delle autorità.

    A Vittorio Veneto tutti sono stati applauditi e incoraggiati, a partire dal Presidente nazionale Sebastiano Favero, dal governatore del Veneto Luca Zaia con il ministro agli Affari regionali Erika Stefani, dal Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Claudio Mora e dal comandante delle Truppe Alpine gen. Claudio Berto, in un parterre di autorità civili e militari di livello. Un raduno memorabile, che ha visto la presenza di almeno 160mila persone, una vera adunata nazionale in miniatura, con un’organizzazione meticolosa, senza crepe, curata dalla Sezione di Vittorio Veneto con il suo Presidente Francesco Introvigne. Venerdì, giorno di apertura del raduno con l’alzabandiera in piazza del Popolo, è stato presentato il libro di Laura Simeoni: “Presenti! Muli e altri animali protagonisti della grande guerra”.

    Poi la fiaccolata della memoria dal Memoriale del Bosco delle Penne Mozze degli alpini Caduti della Provincia di Treviso a Cison di Valmarino, dove sull’albero del ricordo sono state apposte le ultime cinque foglie ancora mancanti delle Sezioni Trivenete, Vicenza, Verona, Trieste, Gemona e Trento, e dalle estremità territoriali della Sezione di Vittorio Veneto sono partite le fiaccole che al loro arrivo in piazza del Popolo hanno acceso insieme il braciere con “La fiamma del ricordo”, sempre viva fino all’ultimo ammainabandiera. Sabato c’è stata la prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale Ana nella sala consiliare del municipio e nel pomeriggio il conferimento della cittadinanza onoraria all’Associazione Nazionale Alpini.

    Voluto fortemente e di effetto il collegamento-video con la brigata Julia e il 7º Alpini in missione in Libano, agli ordini del generale Paolo Fabbri, a cui è andato il saluto del Presidente Favero: «Fate onore agli alpini e all’Italia!». Poi la notte bianca conclusa con folla oceanica, 50mila persone in centro città a cantare insieme a cori e fanfare l’Inno degli italiani. Fino all’epilogo di domenica, lungo i due chilometri del percorso della sfilata, con un muro senza fine di penne nere, avanzanti e incalzanti. Erano 30mila e hanno marciato per quasi 4 ore!

    Infine, in piazza del Popolo, la suggestione del messaggio dei cento bimbi delle scuole materne «…noi per un futuro di pace» e il passaggio della stecca dal Presidente Introvigne al collega della Sezione Carnica Ennio Blanzan che rinnova l’appuntamento nel 2019 a Tolmezzo. «È stato il coronamento di un sogno poter commemorare la fine del conflitto mondiale a Vittorio Veneto – hanno detto il sindaco Roberto Tonon e il Presidente Introvigne – perché con il Raduno Triveneto si è prestata l’occasione straordinaria di celebrare la pace rendendo al contempo omaggio al Corpo degli Alpini, le cui radici più profonde e autentiche si rintracciano proprio in questa terra».

    Fulvio Fioretti