STORIA SEZIONE FRANCIA – Quando le montagne uniscono

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    La sezione nacque a Parigi, in una affollata sala del ristorante Favre, in rue Arquibusier, all’inizio del 1929, per iniziativa di un gruppo di alpini soci dell’Associazione Combattenti e Reduci. L’intento, nel fondare la nuova Sezione, era di mettere in evidenza lo spirito alpino pur nella grande famiglia di quanti avevano preso parte alla guerra. Questa la composizione del primo consiglio sezionale: presidente, Giovanni Poli, consiglieri: Carlo Enrico Ribet, Giuseppe Dalmasso, Camillo Del Grosso (uno dei fondatori dell’ANA nel 1919) Lorenzo Rosazza, Giovanni Perron, Roberto Delle Pezze.

    I soci fondatori erano, per la maggior parte, emigranti piemontesi, liguri, emiliani, giunti in Francia prima della Grande Guerra, tornati in Italia per compiere il loro dovere, e poi rientrati in Francia, terra di adozione. Un piccolo aneddoto: uno di loro, Biletta, durante la battaglia degli Altipiani, nel 1916, compì un’azione che attirò l’attenzione del suo comandante, che lo propose per una decorazione al valore. Chiese allora di poter scambiare la decorazione con una licenza di 10 giorni più 4, con destinazione Parigi (casa sua): cosa quasi impensabile dati i tempi. La ottenne, e Biletta tornò a Parigi in uniforme da alpino, presentandosi alla Gendarmerie Nationale per far vistare il foglio della licenza…!

    Pochi mesi dopo la fondazione della Sezione, il capitano Poli rientrò in Italia e, presidente della Sezione venne eletto Carlo Enrico Ribet, figura leggendaria fra gli alpini di Francia (che mantenne la carica fino al 1977). Originario della Val Pellice, era stato ufficiale combattente della Grande Guerra. Gran signore, attivissimo e discreto, fu animatore della Sezione, collaborando alla sua fondazione nel 1929 e rifondandola dopo il ’45. Mantenne la carica, per volontà degli iscritti, sino a che le forze glielo consentirono, amato da tutti i suoi alpini. Ora riposa nel paese natio, San Germano Chisone.

    I tempi della fondazione erano ricchi di fervore. La Francia, che aveva combattuto al nostro fianco nella Grande Guerra, teneva in grande considerazione i nostri reduci ed i nostri alpini. L’Alpino del 15 dicembre 1929 riporta le parole di elogio del Governatore militare di Parigi, gen. Gouraud, dopo aver assistito alle manovre degli alpini al Brennero. Ai funerali del maresciallo Foch (Parigi, 1929), l’Italia inviò in rappresentanza una compagnia del battaglione Pieve di Teco. Questo clima di cameratismo e di entusiasmo faceva accorrere numerosi soci alla Sezione. Erano persone che si distinguevano nelle attività professionali in Francia. I nostri alpini appartenevano a un’Italia modesta, semplice. Erano commercianti di prodotti tipici italiani, muratori, piastrellisti, materassai. Vennero tempi duri. I rapporti fra l’Italia e la Francia si deteriorarono, sino ad arrivare al giugno 1940 quando l’Italia attaccò la Francia. L’Associazione alpini venne sciolta dalle autorità francesi e il presidente Ribet internato in un campo di concentramento nei Pirenei.

    Dopo la guerra, Ribet si dedicò pazientemente alla ricostituzione della Sezione. Non fu cosa facile, gli italiani, e quindi gli alpini, agli occhi dei francesi da alleati erano divenuti nemici ed occupanti: presentarsi alle manifestazioni con il cappello alpino, per molto tempo non è stata impresa da affrontare a cuor leggero. Nel dopoguerra, cambiò anche la provenienza degli alpini: giungevano emigranti dal Veneto, dal Friuli, dall’Abruzzo, dalla Garfagnana per lavorare nelle miniere della Lorena o nelle fabbriche dell’Alsazia o della periferia di Parigi. Il presidente Ribet nel 1977, a causa della tarda età, dava le dimissioni e veniva acclamato presidente onorario. Presidente effettivo divenne Carlo Tegami, al quale nel 1987 subentrava Renato Zuliani, tuttora in carica.

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    Gli alpini della sezione Francia sono sempre stati molto impegnati sul fronte della solidarietà. Alcuni esempi: il Fondo Ribet, destinato ad alpini e familiari bisognosi, il dono di un pullmino per il trasporto di disabili ad una comunità di ragazzi portatori di handicap, l’attività del gruppo di Mulhouse, città dove esiste un ospedale che accoglie frequentemente malati provenienti dall’Italia, che dà la sua assistenza ai familiari dei ricoverati, facilitandone il soggiorno in occasione delle visite, l’allestimento di una sala giochi per i piccoli ammalati dell’ospedale Trousseau di Parigi. Tutte queste iniziative sono finanziate dai proventi delle feste alpine. I rapporti con i francesi sono ora veramente buoni.

    Quando l’allora presidente nazionale Caprioli, accompagnato da una folta delegazione dell’ANA, nel 1989 andò a Parigi per festeggiare i 60 anni della Sezione e per deporre una corona sulla tomba del Soldato Ignoto francese sotto l’Arco di Trionfo, alla cerimonia c’erano i rappresentanti ufficiali del governo francese e l’inno di Mameli, all’atto dell’alzabandiera, è stato suonato dalla banda della Gendarmeria. Nel 1996 la Sezione ha ospitato per una settimana, in viaggio premio a Parigi, due alpini di leva richiesti e forniti dal Comando del 4° Corpo d’Armata di Bolzano, allo scopo di consolidare i legami fra alpini in armi e in congedo. Nel 1999, per iniziativa del capogruppo dell’Alta Valle Roya Attilio Benedetto, che tra l’altro aveva provveduto a far restaurare a sue spese il monumento ai Caduti di Briga Marittima, ora La Brigue (comune ceduto alla Francia a seguito del trattato di pace del 1947), è stato inaugurato a Briga un monumento all’Alpino, unico nel suo genere in territorio francese.

    Per quanto riguarda l’attività prettamente associativa, la Sezione fa parte del 1° raggruppamento, assieme alle sezioni del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta, e partecipa così a tutte le riunioni e manifestazioni programmate. In questa veste, nel 2008, ha ospitato e organizzato l’11° Raduno del 1° raggruppamento a Briançon, primo raduno di alpini all’estero, con la presenza del Labaro, del presidente Corrado Perona e di tutto il C.D.N. Anche grazie a questo raduno si è consolidata l’amicizia e la collaborazione con gli Chasseurs Alpins francesi che ormai partecipano sempre più numerosi alle nostre Adunate nazionali e ai nostri incontri. Il mese di gennaio del 2000 vede impegnati in Francia, in Dordogna, i nostri volontari di Protezione civile che prestano la loro opera dopo le devastazioni provocate da una violentissima tempesta di vento.

    Durante una solenne cerimonia a Bergamo, nel settembre del 2000, presente il console generale di Francia a Milano, il ten. col. Colmes, capo dei servizi antincendi francese, ha consegnato ad Antonio Sarti, allora responsabile della nostra Protezione civile, un riconoscimento per l’opera svolta in Dordogna. Ecco in sintesi varie attività delle penne nere d’oltralpe : ogni anno la Sezione, in occasione della commemorazione dei defunti, si reca in pellegrinaggio ai cimiteri militari italiani di Bligny e Soupir per rendere omaggio ai nostri Caduti nella Grande Guerra, così come ogni anno, il 4 Novembre, partecipa alla cerimonia all’Arco di Trionfo assieme alle autorità civili e militari italiane e alle altre associazioni combattentistiche e d’arma.

    Nel 2002 a questa importante cerimonia era presente per la prima volta il Labaro scortato dall’allora presidente nazionale Parazzini che, al rullo dei tamburi e tra due ali di folla, ha fatto il suo ingresso sotto l’arco di trionfo, sostando davanti alla fiamma che arde perennemente a memoria dei Caduti Ignoti. Nel 2004 la fanfara della brigata alpina Taurinense, già a Parigi, ha sfilato sull’Avenue des Champs Elysées in testa al corteo. Nel 2007 il Gruppo di Mulhouse ha ricollocato accanto al monumento ai Caduti francesi di Steinbrunn le Haut il cippo in ricordo dei soldati italiani prigionieri dei tedeschi durante la 1ª guerra mondiale morti di stenti e di malattia in quel campo di concentramento.

    Nel 2008 la Sezione, dopo essergli stata amorevolmente vicina negli ultimi anni, ha accompagnato all’ultima dimora il legionario francese e alpino del 3° reggimento Lazzaro Ponticelli, ultimo sopravvissuto della Grande Guerra. Alla cerimonia a Les Invalides (Ponticelli aveva rifiutato di essere sepolto al Pantheon, scegliendo il paese di provenienza, vicino a Parigi) erano presenti il presidente della Repubblica francese Sarkozy, l’ex presidente francese Mitterand, l’allora nostro ministro della Difesa Parisi, l’allora comandante delle Truppe alpine gen. Petti e il presidente nazionale Perona.

    Un reparto della Legione Straniera e uno di alpini del 3° reggimento hanno reso gli onori. Recentemente a cura della Sezione è stata posta una targa in marmo sulla sua tomba. Sempre guidata dal presidente Renato Zuliani, la sezione ha visto progressivamente aumentare i suoi Gruppi che attualmente sono nove. In questi ultimi anni tuttavia, si assiste ad una diminuzione dei soci, dovuta all’interruzione del flusso migratorio dall’Italia. Oggi i soci sono 136 mentre gli aggregati sono 116. Ma la vita della Sezione continua con il consueto slancio.

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    I presidenti sezionali

    • Giovanni Poli, 1929
    • Carlo Enrico Ribet, 1930 – 1977
    • Caro Tegami, 1977 – 1987
    • Renato Zuliani, 1987 ad oggi

    I gruppi della sezione Francia

    • Grenoble nato nel 1968, capigruppo: Mario Papagalli, Modesto Treppo, Ilario Rigodanzo
    • Annecy (Alta Savoia) nato nel 1970, capigruppo: Giovanni Bellodi, Antonio Marchesi, Angelo Rizzo
    • Florange (Lorena) nato nel 1982, capogruppo: Guido Tornicelli
    • Mulhouse (Alsazia) nato nel 1986, capogruppo: Renzo Burelli
    • Nilvange (Lorena) nato nel 1987, capigruppo: Antonio Durighello, Salvatore Spinello
    • Alta Valle Roya, nato nel 1989, capigruppo: Attilio Benedetto, Renato Zuliani)
    • Chambéry (Savoia) nel 1992, capogruppo: Mario Petris
    • Parigi nato nel 1993, capigruppo: Tarcisio Tonellato, Renato Zuliani, Amedeo Zampieri
    • Costa Azzurra, nato nel 2007, capogruppo: Valerio Baroncini

    a cura di Giuliana Marra

    Pubblicato sul numero di maggio 2011 de L’Alpino.